2021-05-31
«Nessuno ha l’esclusiva sui moderati»
Il governatore ligure Giovanni Toti: «Non lancio Coraggio Italia con Luigi Brugnaro per fare il leaderino. Offriamo un'alternativa a un centro che ha perso attrattiva per gli elettori. Forza Italia non li rappresenta certo per diritto divino».Il governatore della Liguria Giovanni Toti, insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha appena lanciato Coraggio Italia, un movimento con 24 deputati e 7 senatori, diversi dei quali appena usciti da Forza Italia. La reazione del partito azzurro non si è fatta attendere: sono volate parole grosse, e ne ha fatto le spese l'ultimo vertice del centrodestra, sconvocato la scorsa settimana e rinviato a domani. Presidente Toti, le dirò subito una cosa cattivissima, ma sono certo che lei apprezzerà la franchezza. Secondo me i suoi elettori sono entusiasti di quello che lei sta facendo come governatore, mentre dubito che siano molto interessati alla nascita del quindicesimo partito italiano. Sbaglio? «In tutta franchezza, è perfettamente sensato che la gente sia interessata alla propria vita, alle zone bianche, alla ripartenza dell'economia. Ma tutto questo dipende anche dalle geometrie politiche. Quanto a noi, si tratta di una scelta coerente: avevamo detto da tempo che volevamo costruire una gamba moderata del centrodestra; avevamo aggiunto che avremmo atteso altre forze e personalità desiderose di farla crescere con noi; e questo abbiamo fatto. Non sarà forse una cosa appassionante per tutti, lo comprendo, ma ritengo che sarà molto utile».Però se chiamate un movimento «Coraggio Italia» e fate partire un'operazione tipo ratto delle Sabine, è scontato che quelli di Forza Italia si incazzino…«Nessuno mette in dubbio che tale disappunto possa essere comprensibile. Direi che è comprensibile e pure largamente annunciato. Del resto, da quando siamo usciti da Forza Italia a suo tempo, avevamo fissato degli obiettivi: dar vita a una gamba centrista, costruire una forza contendibile e aperta. Credo quindi che qualcuno, dai dirigenti nazionali ai coordinatori regionali di Fi, dovrebbe farsi qualche domanda: come mai tanti parlamentari hanno deciso di seguire me e Brugnaro? Come mai questo scontento?».Lei ha detto che qualcuno esibisce «quarti di nobiltà inesistenti». A cosa si riferiva? «Mi riferisco a un centrodestra in generale, e in particolare alla sua area centrale, che talvolta si ritiene in diritto quasi divino di rappresentare una parte di società che però non si ritiene più rappresentata. Non sono scomparsi quegli elettori, ma l'attrattività di chi li rappresentava».Me lo spiega questo affollamento al centro? Io vedo da anni, da quelle parti, un grande assembramento di parlamentari, ma non di elettori… Che valutazione fa lei?«Che un pezzo di quegli elettori si sia spostato verso altre forze politiche a causa dell'assenza di offerta al centro, è certamente vero. Da qualche anno, il centro non ha espresso un'offerta “acquistabile" in cabina elettorale. Credo che quella sensibilità tra gli elettori ci sia ancora: si tratta di far loro un'offerta politica adeguata. Qualcuno la fa come centro del centrosinistra: ma tra ius soli e tassa di successione, non è certo un'offerta appetibile; c'è poi un altro centro, quello di Forza Italia che - e non sono io a dirlo, ma gli elettori - ha perso attrattività, anche a causa, dopo oltre vent'anni, di un fisiologico esaurimento del suo slancio politico. Per questo nasce il nostro tentativo».Ha sentito Silvio Berlusconi in questi giorni? «No, non in questi giorni».Vuole inviargli da qui un messaggio distensivo?«Ben volentieri. L'ho anche ricordato proprio nella presentazione di questa nostra avventura, chiarendo che lo aspettiamo. Avevamo detto mesi fa che avremmo lanciato un contenitore, e lo abbiamo fatto, per fonderci con chi voleva raggiungerci. Vedo che però giungono purtroppo reazioni di segno diverso».I maligni dicono che lei sia in contatto con Mara Carfagna in questa operazione.«No, lo escludo assolutamente. Ho sentito solo il primo ministro Draghi per confermargli il leale supporto dei nostri parlamentari al suo governo. Con Mara ci sentiamo in ragione dei nostri compiti istituzionali e anche per un'antica amicizia. So che non ha mai nascosto la sua insoddisfazione per il centrodestra così com'è ora, ma naturalmente spetta a lei fare ogni valutazione al riguardo».Sempre i soliti maligni fanno notare che alcuni dei nuovi arrivati da voi siano in eccellenti rapporti con Mariastella Gelmini.«Nei rapporti personali tra altri non entro. Non mi pare che tuttavia il ministro Gelmini abbia salutato questa nostra iniziativa con squilli di tromba e grida di giubilo. La realtà è che in Forza Italia ci sono tante persone intelligenti che devono fare le loro valutazioni».Ma non è che dentro Fi c'è tensione tra Antonio Tajani e altre figure del partito? «Ah, è possibile. Quanto al presente, non so proprio. Quanto al passato, e credo di essere un testimone con un po' di esperienza, quando in Fi ci si è preoccupati più degli aspetti e delle tensioni interne che della proiezione esterna, ciò non ha giovato».Ma tra lei e Brugnaro chi guiderà la nuova formazione? «È il problema minore. Entrambi siamo persone soddisfatte. Abbiamo appena vinto due elezioni difficili, in terre non storicamente di centrodestra, e lo abbiamo fatto con percentuali superiori al 55%. Quanto a me, voglio dare il mio contributo, ma non essere l'ennesimo “leaderino", ho obiettivi più ambiziosi: tutto il resto lo decideranno gli elettori. Tra noi c'è complementarietà. E se l'avventura funziona, ci sarà spazio per tutti; se non funziona, non ce ne sarà per nessuno. Dunque, è inutile litigare per troni virtuali».Vi presenterete alle amministrative d'autunno?«Ci stiamo ragionando. Intanto speriamo che domani, nel vertice, escano tutte le candidature. È anche possibile che alcuni candidati chiedano essenzialmente il supporto di liste civiche. Comunque ci saremo, in qualche caso con il nostro simbolo, in altri casi in una veste civica».I candidati a Roma e Milano?«Spero si vada su candidati civici, che sarebbero anche più affini alla esperienza di buona amministrazione che noi stessi intendiamo rappresentare».Ma non si aspettava che figure di Fdi e della Lega, quarantenni e cinquantenni, si proponessero?«No, non me l'aspettavo. Dopo anni di potente discredito della politica, dopo un anno e mezzo di pesante sofferenza nel Paese, e in mezzo a un rumore di fondo molto alto, era ed è difficile che persone di qualità decidessero di dedicarsi alla politica. È la principale ricaduta negativa del grillismo, del “tutti ladri", del “dito puntato". Tutto ciò, più che intimorire, ha svilito la funzione politica. Un ragazzo di talento fa altro. Anche un imprenditore, un professionista, che in altri tempi, alla fine della sua carriera di successo, poteva desiderare di aggiungere qualcosa in termini di blasone, di status, oggi sa che invece perderebbe non solo soldi ma anche stima sociale». Veniamo alla sua attività di governatore. La sua performance - glielo riconoscono tutti - è stata eccellente nelle varie fasi della pandemia, tra il 2020 e questi primi cinque mesi del 2021. Linea aperturista, attenzione alle imprese, coinvolgimento della sanità privata. «Mi riconosco un grande equilibrio, cosa che fa sempre bene, a differenza di certe spinte chiusuriste o del millenarismo di chi diceva “moriremo tutti". E invece abbiamo tenuto la barra dritta. Quando c'è stato da chiudere, abbiamo chiuso: anche durante Sanremo, ed era doloroso; oppure in certe aree di Genova e La Spezia, ma i cittadini lo hanno compreso. Dopo di che, abbiamo coinvolto tutte le forze migliori: per primi, abbiamo coinvolto le farmacie, già dall'anno scorso i laboratori privati per i tamponi e la sanità privata, senza pregiudizi».Lei insiste anche per un certo grado di flessibilità sulle vaccinazioni per i turisti. Immagino lo faccia per incoraggiare ancora il turismo, settore che rischia di pagare un prezzo altissimo in questa stagione. «Malgrado tutto, sarà una buona estate. Il momento è certamente difficile, ma ci sono anche quelli che hanno accumulato risparmi, e hanno voglia di spendere. Dopo le catastrofi, anche storicamente, c'è sempre un nuovo slancio. Quanto alle vaccinazioni, la Liguria è una regione che ha un numero elevato di persone che vengono in estate per un periodo lungo: ci sono paesi che triplicano i loro abitanti. Se una mamma, a scuola finita, viene qui nella seconda casa con due figli, perché farla tornare due volte in un'altra città a vaccinarsi, lasciando i figli? Sarebbe scomodo e irrazionale. Meglio che il vaccino vada dalla mamma, che non viceversa».Domanda finale. Le chiedo un pronostico per la corsa al Quirinale, a cui vi siete già iscritti con 31 voti, se capisco bene…«Forse più di 31, perché ci sarà anche qualche delegato regionale. E credo tra l'altro che presto avremo anche un gruppo al Senato. Quanto al Quirinale, c'è un candidato che è già andato bene a quasi tutti quando si è trattato di Palazzo Chigi, e cioè Mario Draghi. Certo, l'elezione sarà a un anno dalla fine della legislatura e all'inizio dell'attuazione del Recovery plan, e quindi si tratterà di capire se lui stesso vorrà gestire in prima persona la ripartenza del Paese oppure assumere la veste di arbitro. Altrimenti non mancano altri nomi. A sinistra c'è perfino un affollamento di candidati. E anche nel governo ci sono figure che per standing hanno legittime ambizioni. Mi auguro che lo stesso accordo largo che c'è stato per il governo si ripeta anche per questa elezione».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)