2023-11-20
L’ex di Giulia preso in Germania dopo una fuga di sette giorni
Nel riquadro, Filippo Turetta (Ansa)
L’ex fidanzato di Giulia Cecchettin è stato arrestato dopo sette giorni di fuga: era in autostrada. Antonio Tajani: «Ora sarà estradato».La sua folle fuga lunga sette giorni è finita vicino a Lipsia, in Germania. Filippo Turetta, 22 anni, è stato arrestato dalla polizia tedesca dopo un controllo lungo l’autostrada A9. L’auto, una Fiat Punto nera, su cui viaggiava il giovane, ex fidanzato di Giulia Cecchettin, il cui corpo è stato ritrovato in un canalone vicino al lago di Barcis in Provincia di Pordenone, si trovava ferma sulla corsia di emergenza: era senza benzina e Turetta non aveva più soldi per fare rifornimento. «Poco dopo le 22 di sabato» 18 novembre, «un’auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull’autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt», spiegano le forze dell’ordine tedesche in una nota. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Bild, quando gli agenti di un’auto di pattuglia si sono avvicinati al mezzo, Turetta, apparso stanco e rassegnato, si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza.La polizia tedesca ha confermato che la decisione sull’estradizione arriverà nei prossimi giorni. «L’uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato. L’accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice (che dovrà decidere tempi e modi dell’estradizione, ndr), una data non è ancora nota», aggiunge il comunicato. Anche se il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato: «Credo che entro 48 ore sarà in Italia per essere processato». Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l’auto stava percorrendo l’autostrada in direzione sud e non verso nord. Per questo la polizia tedesca sta effettuando degli accertamenti attraverso le telecamere per vedere se l’auto sia passata in precedenza in qualche zona più a Nord. Ieri sera è stato convalidato l’arresto di Turetta che è stato, quindi, portato nel carcere di Halle.Quello di ieri è stato il giorno di dolore per due famiglie. «Siamo ancora sotto shock per quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene»: così ha parlato ieri sera, davanti ai giornalisti, Nicola Turetta, il padre di Filippo. «Veniva qua con Filippo ci vedevano», ha proseguito, riferendosi a Giulia, «sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Abbiamo cercato di dargli tutto. Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo. Però è mio figlio e quindi spero di vederlo».La famiglia Cecchettin, per bocca del suo legale, Stefano Tigani, ha commentato: «Abbiamo avuto stamattina la notizia che ci aspettavamo. Non ci sono stati contatti con i genitori di Filippo». Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, è tornato a parlare via social: «Ragazze, denunciate così avrete salva la vita», ha scritto. Intanto, sempre ieri, si sono conclusi gli accertamenti degli uomini del Ris di Parma nella zona del ritrovamento del corpo di Giulia. L’esame del medico legale sul corpo della giovane ha confermato la presenza di numerose coltellate, almeno una ventina, sparse fra la testa e il collo, profonde e inferte con violenza. Invece tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossà, in Provincia di Venezia, dove Turetta, l’11 novembre, avrebbe ucciso l’ex fidanzata, c’è anche un coltello spezzato. È ancora da stabilire se si tratti o meno dell’arma del delitto. Sempre dal fronte delle indagini, prende quota l’ipotesi che il corpo di Giulia non sia stato lasciato cadere nella scarpata della Val Caltea a Barcis, dove poi è stato ritrovato: sarebbe stato portato a braccio lungo il dirupo (la ragazza era già morta, secondo il medico legale), deposto sotto una grande roccia e poi coperto con dei sacchi neri, forse gli stessi trovati dai Ris nei sopralluoghi di ieri.La notizia del delitto ha provocato una lunga serie di reazioni. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato che martedì ci sarà un minuto di silenzio in tutte le scuole italiane. Sempre Tajani, invece, ha commentato: «Serve cominciare a educare i nostri giovani, fin da quando sono piccolissimi, a rispettare le donne. Ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri. Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e da mia figlia per quello che fanno gli uomini». Il premier Giorgia Meloni ha affidato ai social il proprio pensiero: «Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie. È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo, sono stati aumentati considerevolmente i fondi per il piano anti violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole». Giuseppe Conte, durante un evento pubblico, ha commentato: «Questo caso è tragico. Non bisogna però affrontarlo con il favore delle telecamere e dei riflettori solamente perché in questo momento l’opinione pubblica vuole una giusta reazione».Nel pomeriggio di ieri c’è stata anche polemica a distanza tra la sorella di Giulia, Elena Cecchetin, e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Quest’ultimo, sui social, ha commentato con queste parole l’arresto di Turetta: «Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita». Parole che non sono piaciute alla sorella della ragazza uccisa, che su Instagram ha replicato: «Dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di “buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di Stato». Salvini, travolto dalle polemiche social, ha cercato di rimediare con un altro post: «Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in tribunale, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.