2025-05-13
Leone XIV ripristina la tradizione e torna a ordinare i nuovi sacerdoti
La cerimonia è prevista il 31 maggio, negli ultimi tre anni veniva presieduta dal vicario di Roma. Il pontefice ha dato il via ai lavori per ristrutturare il Palazzo apostolico a pezzi. Telefonata «calorosa» con Zelensky.Più passano le ore e più si inizia a cogliere qualcosa in più di papa Leone XIV, sia di come intenda interpretare il pontificato sia di come sia personalmente. Sul primo aspetto, significativo è quanto avvenuto domenica al termine della recita del Regina coeli dalla Loggia delle benedizioni, con papa Prevost che ha compiuto un gesto che riporta la vita pontificia nel cuore del Palazzo apostolico. Il nuovo pontefice ha difatti riaperto ufficialmente l’appartamento papale, rimuovendo i sigilli posti il 21 aprile scorso, subito dopo la morte di Francesco; lo ha fatto alla presenza del camerlengo, il cardinale Kevin Joseph Farrell, del segretario di Stato Pietro Parolin, del sostituto per gli Affari generali, monsignor Edgar Peña Parra, del segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, e del reggente della Casa pontificia, monsignor Leonardo Sapienza.La rimozione dei sigilli non comporta, però, l’immediata agilità dei locali, comprensivi di dieci stanze, suite medica e cappella privata. Dopo dodici anni di assai scarso utilizzo, infatti - l’ultimo a risiederci fu Benedetto XVI - l’appartamento papale versa in condizioni che richiedono interventi urgenti. Il tetto è infestato da erbacce, il cornicione di travertino minaccia il crollo e infiltrazioni d’acqua pare abbiano danneggiato decorazioni e pareti.Da parte loro, i tecnici del Governatorato sembra avessero più volte segnalato il deterioramento, ma solo ora si è deciso di procedere con un restauro strutturale: allo stato, si prevede che i lavori durino almeno sette settimane, ma il termine è solo stimato e soggetto a variazioni mentre fonti vaticane, comunque, confermano che il nuovo Papa - nel voler riportare equilibrio tra modernità e tradizione, tra sobrietà personale e ruolo istituzionale - intenda riprendere possesso dell’appartamento papale.Tutto ciò, secondo quanto apprende la Verità, sta facendo tirare un piccolo sospiro di sollievo sia nel mondo curiale sia tra gli intellettuali, con George Weigel, riferimento del conservatorismo americano e biografo di Giovanni Paolo II, che in un’intervista ha evidenziato come il nuovo pontefice «si sia presentato molto bene», dimostrando «di aver compreso la natura del suo ufficio» mettendo a parte le sue «peculiarità personali». Tornando a ieri, una novità rilevante si è avuta anche sul fronte geopolitico. Su X, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato di aver avuto la sua prima conversazione telefonica con Leone XIV. Il colloquio, descritto come «caloroso e di grande spessore», è stato confermato anche dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Zelensky ha ringraziato il pontefice per il sostegno all’Ucraina e ha manifestato apprezzamento per le parole pronunciate durante il Regina coeli sulla «necessità di una pace giusta e duratura» e sul rilascio dei prigionieri. Tra i temi toccati anche la drammatica questione dei bambini ucraini deportati in Russia: «L’Ucraina conta sull’aiuto del Vaticano per riportarli a casa», ha scritto il presidente.La telefonata intercorsa ha altresì toccato l’annuncio di un cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni - a partire da ieri -, frutto di un accordo tra Kiev e i suoi partner occidentali. Zelensky ha poi ribadito la disponibilità dell’Ucraina a negoziati in «qualsiasi formato, anche colloqui diretti» e ha, infine, invitato Leone XIV a compiere una visita apostolica in Ucraina. «Una visita del genere porterebbe vera speranza a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo», ha concluso il leader di Kiev. In attesa di capire se ci saranno sviluppi su questo fronte, ieri monsignor Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, ha reso nota quella che sarà l’agenda delle celebrazioni presiedute che attendono papa Prevost. Domenica prossima, in piazza san Pietro, il pontefice celebrerà la celebrazione eucaristica per l’inizio del ministero petrino. Martedì 20 maggio, alle 17, il Papa si recherà alla basilica papale di San Paolo fuori le mura e visiterà il sepolcro dell’«Apostolo delle genti». Domenica 25 maggio il pontefice alle ore 17 sarà presso la basilica di San Giovanni in Laterano per la celebrazione eucaristica e l’insediamento sulla Cathedra Romana; sempre lo stesso giorno, alle 19, si recherà alla basilica di Santa Maria Maggiore, per venerare l’icona della Beata Vergine Maria «Salus populi romani», tanto cara anche a papa Bergoglio, che proprio lì è sepolto.Ancora, secondo quanto diffuso dal Vaticano e ripreso dalle agenzie di stampa, Leone XIV il prossimo 31 maggio, in occasione della Visitazione della beata Vergine Maria, alle 10 presiederà messa nella basilica di San Pietro, con delle ordinazioni presbiterali. Anche questa è una notizia che segna il ritorno della tradizione delle ordinazioni presbiterali da parte del Papa. Negli ultimi tre anni a presiedere il rito era stato il cardinale Angelo De Donatis, nel 2022 e nel 2023, nel ruolo di vicario per la diocesi di Roma, nel 2024 con la carica di Penitenziere maggiore. In futuro è previsto anche un viaggio a Nicea.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.