2019-02-18
Le nuove eroine di libri e serie tv si chiamano Circe e Lorena Bobbitt
Amazon/Sundance Institute
Su Amazon Prime spopola il documentario che giustifica la celebre eviratrice americana; un volume rivaluta la maga che trasformava gli uomini in porci. E il maschio? Esiste solo nel ruolo del predatore.È la cultura di massa a fornirci la misura del conflitto in corso. Articoli di giornale, libri, film e serie televisive contribuiscono a tracciare i confini del campo di battaglia e contemporaneamente plasmano la nuova forma dei rapporti tra uomini e donne. Sì, parliamo di intrattenimento, o di arte (nella migliore delle ipotesi). Ma la rappresentazione dei sessi che vediamo sugli schermi e che affiora dalle pagine ci mostra il mondo del futuro. Un mondo in cui la lotta domina e, fra maschi e femmine, si consuma un gioco di potere sfibrante e pericoloso. Vediamoli, allora, questi maschi immaginari. Alcuni di loro appaiono belli, anzi bellissimi. Come Alessandro Preziosi, protagonista della fiction di Canale 5 Non mentire, versione italiana della britannica Liar. Preziosi interpreta Andrea, un uomo prestante, di bell'aspetto, un chirurgo stimato e di successo, padre di un ragazzo che frequenta il liceo. Greta Scarano impersona Laura, una donna che insegna proprio nella scuola frequentata dal figlio di Andrea. I due si incontrano, si piacciono, escono una sera e tutto sembra perfetto. Almeno fino alla mattina dopo, quando Laura dichiara di essere stata stuprata da Andrea. Attenti, dunque, perché anche il maschio più bello, colto, sensibile e realizzato può rivelarsi un pericoloso molestatore o qualcosa di molto peggio. Magari uno stalker assassino, come il protagonista di You, serie di grande successo disponibile su Netflix. Nel ruolo del protagonista c'è Penn Badgley. Scelta azzeccata: anni fa interpretava il «fidanzatino perfetto» nella serie per adolescenti Gossip Girl. Anche in You è bello, colto, attento, sensibile. Purtroppo, però, è anche un persecutore psicopatico fissato con una ragazza. Eric Bana, invece, offre le sue aitanti sembianze al protagonista della miniserie Dirty John (sempre su Netflix). Affascinante, attraente, seduttore. E, ovviamente, anche un perfido truffatore che si approfitta delle donne appena conquistate. Eccolo qui, il maschio catodico: nasconde sempre un'insidia, il suo lato predatore è sempre in agguato. Occhio, ragazze. Gli unici che non dovete temere, sembrano dire queste serie, sono gli uomini dal carattere flaccido e dai modi molli, quelli che affollano tante sitcom e fanno grande sfoggio di insicurezza e ipersensibilità. Questi maschi vanno bene, da tutti gli altri bisogna guardarsi. E le donne, invece? Beh, l'immagine che ce ne regalano è molto diversa da quella maschile. Sicuramente più sfaccettata, con più dimensioni. Ci sono certi tipi di personaggi, tuttavia, che vanno per la maggiore. Le donne forti, ovviamente. Agenti segrete, poliziotte, dottoresse geniali, persino supereroine con i pugni di pietra. Figure positive, per lo più. Di femmine crudeli, in giro, se ne trovano davvero poche (almeno nei libri, al cinema e in tv). Anzi: quelle che si sono comportate male si tende a giustificarle. Cominciamo da una signora chiamata Lorena Bobbitt (oggi nota come Lorena Gallo), che nel giugno del 1993, con un coltellaccio lungo 18 centimetri, tagliò il pene al marito, lo portò con sé durante la fuga in auto, poi lo lanciò dal finestrino. Su Amazon Prime è stato diffuso un documentario che negli Usa ha suscitato parecchio dibattito. Si intitola Lorena, ed è la storia dell'eviratrice più famosa degli ultimi decenni. Di più: è il racconto del dramma personale vissuto dalla donna, spiega come mai la Bobbitt abbia infierito in quel modo sul marito. Sul celebre quotidiano britannico Guardian, Lucy Mangan ha scritto una recensione il cui titolo parla da solo: «Tagliò via il pene a suo marito, ma chi era la vera vittima?». Ovvio, no? Bisogna capirla, la povera Lorena. Se ha fatto quello che ha fatto, avrà avuto le sue ragioni. Dal piccolo schermo ora passiamo ai libri. Sonzogno ha pubblicato in Italia Circe, il bestseller di Madeline Miller, giudicato «libro dell'anno» da numerose testate americane. Di che si tratta? Di un romanzo che racconta la vita della maga nota ai più per aver trasformato in porci in compagni di navigazione di Ulisse. «Dopo aver mutato gli uomini di un equipaggio», dice la nostra maga, «li guardavo raspare e gridare nel porcile, defecarsi addosso l'un l'altro, instupiditi dall'orrore. Odiavano tutto, le loro carni adesso voluttuose, i loro piedi fessi, i loro ventri gonfi strascicanti nel fango. Era un'umiliazione, un'abiezione». Eppure anche Circe bisogna capirla. In fondo, non è un personaggio così negativo come ce lo hanno sempre raccontato. Almeno questo sostiene la Miller. Non per nulla, il suo tomo ha successo. È un'operazione, la sua, che ricorda un po' quella della femminista Christa Wolf con Medea o quella di Colm Tóibín con Clitennestra, la moglie rancorosa che uccide Agamennone. Donne furenti, terribili, violente. Ma vanno capite, loro. Al maschio belluino, invece, nessuna attenuante va concessa. L'uomo merita diffidenza e sospetto, perché oggi funziona così. Benvenuti nell'era della guerra permanente tra i sessi.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)