2020-05-20
Le conseguenze del rifiuto delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa
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È stata una ferita profonda per i fedeli cattolici il divieto della celebrazione delle sante messe con il pubblico per quasi tre mesi, festività pasquali comprese. Tabaccai, negozi, musei e giardini pubblici sono stati considerati prevalenti rispetto all'esercizio della libertà religiosa.Come sappiamo la Costituzione europea non contiene alcun riferimento alle radici cristiane della nostra civiltà: scontiamo forse oggi il peso di questa mancanza?Tragicomiche sono state varie disposizioni dei 400 membri delle task force di Giuseppe Conte, come quella con cui, dopo che a centinaia di morti è stato negato il sacro rito delle esequie, sono stati permessi i funerali con 15 fedeli.La situazione in Europa è stata diversa. Mentre l'Irlanda prevede di mantenere il divieto di cerimonie religiose pubbliche fino al 20 luglio, altri paesi europei stanno autorizzando nuovamente il culto pubblico molto prima. In effetti, sembriamo essere uno degli ultimi paesi a ripristinare il culto pubblico. In alcuni paesi come Spagna, Svezia, Polonia e Bulgaria, il culto pubblico non è mai stato interrotto,anche se solo un numero molto limitato di fedeli è autorizzato a prendere parte contemporaneamente. Nei Paesi Bassi, le varie Chiese, anziché il governo, hanno deciso di sospendere le cerimonie pubbliche, ad eccezione dei funerali e dei matrimoni. Lo stato ha permesso la raccolta di un massimo di 30 persone. I seguenti paesi hanno già ripristinato i servizi di culto pubblico, con le dovute precauzioni di sicurezza: Repubblica ceca il 27 aprile, la Germania il 29 aprile, la Croazia il 2 maggio, Monaco il 4 maggio e l'Ungheria il 5 maggio. Hanno seguito la Slovenia il 5 maggio, la Slovacchia il 6 maggio, la Lituania il 7 maggio, la Lettonia l'8 maggio. Il Lussemburgo, la Norvegia e l'Estonia hanno ricominciato il 10 maggio. Hanno proseguito l'Austria il 15 maggio, Romania e Grecia il 17 maggio e Santa Romana Chiesa solo il 18 maggio! I paesi che stanno pianificando di riaprire presto le loro chiese sono il Portogallo, nonostante forti proteste dei fedeli, il 31 maggio, i Paesi Bassi l'1 giugno e la Svizzera l'8 giugno. Quelli che non hanno ancora fissato una data sono il Belgio e la Gran Bretagna.Il 18 maggio al governo francese è stato ordinato dal Consiglio di Stato di autorizzare nuovamente il culto pubblico entro 8 giorni. Il Consiglio ha descritto il divieto come una «violazione grave e manifestamente illegale»; della libertà di religione. In Germania un divieto simile è stato revocato il 29 aprile, quando la Corte costituzionale di Karlsruhe ha scoperto che violava la libertà religiosa garantita dalla Costituzione tedesca. Si pone quindi la questione se sia giustificato dal punto di vista sanitario trattare un'assemblea in modo diverso a seconda che si trovi in un luogo di culto o in un luogo secolare: perché per le Sante Messe non si potevano applicare le regole di distanziamento e sicurezza come si è fatto per altri luoghi pubblici?Per i cattolici la pratica della religione non è meno utile di quella degli affari. Il nutrimento dell'anima non è di valore inferiore a quello del corpo. La libertà di religione è altamente protetta anche dal diritto internazionale e la sua protezione non è riducibile a quella della sola libertà di riunione. Il diritto alla pratica religiosa è tutelato da quella legge naturale che è scritta nella coscienza di ogni uomo fin dalla preistoria: i nostri governanti, imbevuti di positivismo giuridico, non la riconoscono perché oggi molti Stati sono democrazie solo in senso formale e non accettano alcun limite al potere delle maggioranze di turno. Molto più grave, però, è il supino conformarsi a questa mentalità delle autorità ecclesiastiche che hanno "insegnato" fedeli che la messa in tv vale come in presenza e i sacramenti non sono indispensabili.Una civiltà tanto secolarizzata, dove serpeggia un vero odium fidei è ben rappresentata dall'Unione europea che - senza radici cristiane - sta mostrando, durante questa crisi, di non essere capace di concreta ed efficace solidarietà, devota com'è all'unico vero dio che riconosce: il mercato.