2021-08-24
Le briciole di Conte nei bar chiusi
Nella sola Roma sono almeno 1.000 gli esercizi che non hanno più alzato la saracinesca. Gli insufficienti ristori del governo giallorosso hanno stroncato la vita di tante famiglie.«Ho avuto difficoltà a pagare i fornitori e poi l'affitto delle mura. Non ce l'ho fatta proprio… sono stato sempre un onesto lavoratore ma a un certo punto ho capito che non avevo più nessuna possibilità. Sono affogato nei conti e il bar è affondato con me… ora faccio l'elettricista, ma mi manca il bar. Parlare tutte le mattine con le stesse persone, i clienti che nel tempo sono diventati amici. Per oltre dieci anni ho servito loro la colazione. È molto difficile andare avanti, accettare che tutto sia finito». Luciano, 57 anni, di Roma. Con il bar non è affogata un'attività economica, è affogata una parte della vita di Luciano, quella che si chiama lavoro e che non è fatta solo si incassi e spese, di pratiche burocratiche e di tasse (spesso insostenibili), no, è fatta di molto di più, è fatta di Luciano stesso, perché era lui che se l'era inventata, era lui che l'aveva sognata, era lui che aveva magari passato notti insonni provando a inventarsi come continuare, come non mollare perché sapeva perfettamente, già da prima, quello che poi sarebbe successo, ed è successo, dopo. Con il bar se ne sarebbe andata una parte di sé stesso che ora piange e rimpiange, per la quale ora non si dà pace. Capite bene che dal governo Conte I, quando La Verità ha cominciato ad affermare e a dimostrare che i soldi erano pochi, che ai ristoratori e ai bar stavano arrivando degli spiccioli, non era solo perché abbiamo una fissazione per il libero mercato e per l'economia, ma perché sapevamo bene perché li intervistavamo, li visitavamo presso i loro luoghi di lavoro e le loro famiglie, che dietro quel lavoro c'erano delle persone, delle vite consumate nell'impegno, nel rischio, nella fatica e nel coraggio di mettere su anche una piccola attività e portarla avanti nonostante tutto e tutti.La Confesercenti di Roma ha calcolato che di Luciano, solo a Roma, ce ne saranno 1.000, tra bar e pub. Mille famiglie, quante persone? Vogliamo tenerci bassi? Almeno 6.000 con altrettante famiglie che fanno quasi 20.000 persone senza lavoro. Perché i conti vanno fatti bene e Conte I e Conte II i conti non li sapeva fare. Sì, perché in questo caso non sono tanto i numeri roboanti che tu dici di aver concesso con ristori, sostegni e roba del genere, ma quanto, in effetti, è arrivato alle singole attività, alle singole persone. E non occorrono sondaggi o ricerche specialistiche. Basta un po' di buona volontà e farsi raccontare con pazienza da un po' di gestori di pubblici esercizi quanto effettivamente hanno ricevuto: in estrema sintesi briciole, elemosine, cifre da ridere.I soldi da dare dovevano essere di più e mirati più specificamente senza la dispersione che caratterizzerà, per quello che sappiamo, anche il Recovery fund. Ci sono Paesi europei, come la Germania che hanno concesso, e da subito, maggiori sostegni ai singoli per continuare l'attività economica, non licenziare le persone e assicurare loro un tenore di vita non da fame. A noi è stata opposta l'osservazione che eravamo già troppo indebitati. Per questo ci siamo sempre chiesti e ci chiediamo tuttora perché mai il Recovery fund non potesse essere differenziato a seconda della diversità della struttura stessa delle economie dei vari Paesi. Vada per le infrastrutture che, comunque, hanno sempre un effetto positivo sull'economia e sull'occupazione, ma la transizione ecologica, un terzo dei fondi - pur prioritaria - aveva la precedenza sulla vita di queste imprese, cioè sulla vita di queste famiglie? L'Unione europea c'è da anni e ci sarà per anni ancora. Era questo, in tutta la sua lunga vita, anche di questi anni recenti di concentrarsi su questi obiettivi perdendo di vista l'economia che già c'era per l'economia che ci sarà? A tutto questo si aggiunge un altro problema fondamentale che richiede in tutta Italia una vigilanza continua e senza quartiere. I prezzi delle licenze, dopo il Covid, sono diminuiti del 50 per cento e su di esse si stanno avventando le organizzazioni della malavita organizzata, come la camorra a Roma pagandole in contanti per ripulire i soldi guadagnati illecitamente. A questi si aggiungono gli usurai che, sempre a Roma sono stati beccati con una loro organizzazione: chiedevano tassi di interesse fino al 480 per cento.Questa è, tanto per ora, la transizione a cui stiamo assistendo e che poteva essere evitata, almeno in queste dimensioni abnormi nelle quali si sta sviluppando. Ma quando le cose si guardano dal Palazzo non si percepiscono come sono. Andrebbero guardate dal basso per rendersi conto dei problemi reali.
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
La stazione di San Zenone al Lambro, dove il 30 agosto scorso un maliano ha stuprato una 18enne (Ansa)