2020-09-02
Lampedusa porto franco degli immigrati
Idea del governo contro il caos: tagliare le tasse agli abitanti dell'isola così che non si lamentino. Intanto gli sbarchi proseguono e si aggiungono pure le Ong. Oltre al pericolo legato ai contagi, c'è il rischio di rimettere in piedi il business dell'accoglienza. In effetti eravamo a corto di idee geniali. Per risolvere l'emergenza migranti, pare che il governo abbia formulato un piano geniale, descritto ieri dalla Stampa per sommi capi. Oggi, a Roma, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha in programma di vedere il governatore siciliano, Nello Musumeci, e il sindaco di Lampedusa Totò Martello. All'incontro dovrebbero essere presenti anche «i ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, e dell'Interno, Luciana Lamorgese. Porteranno ciascuno un “dono" che sperano gradito alla comunità lampedusana», scrive La Stampa. Conte, Lamorgese e Gualtieri, come i Re Magi, porteranno un regalo speciale: «Una leggina specifica per Lampedusa, in forma di emendamento a uno dei diversi decreti in discussione in Parlamento, che risponderà alla richiesta di esenzione da alcune tasse e rinvio di altre». Insomma, Lampedusa potrebbe diventare il porto franco degli immigrati: meno tasse in cambio di più stranieri, così da silenziare le proteste degli albergatori e dei cittadini dell'isola. Forse, però, al governo sfugge un particolare: l'emergenza migratoria non riguarda solo Lampedusa e la Sicilia, ma tutta l'Italia. Certo, l'isola per ora è il principale approdo dei barconi, ma il Viminale ha in mente di trasferire tutti i nuovi arrivati, o almeno così promette. Allo scopo sono state mobilitate ben 5 navi quarantena. Due si trovano già a Trapani e Augusta. La terza - Gnv Allegra - è arrivata ieri a Palermo, e dovrebbe accogliere i 353 migranti recuperati dalla nave Sea Watch 4. Altre due imbarcazioni dovrebbero poi essere posizionate nei pressi di Lampedusa. Il punto è che gli arrivi non stanno affatto diminuendo. Dalla Tunisia - a cui pure Lamorgese e Di Maio hanno promesso 11 milioni di euro - i flussi proseguono robusti. Ai barchini che giungono spontaneamente, poi, sono tornate ad aggiungersi le Ong che fanno servizio taxi. Davvero pensiamo che 5 navi, per quanto grandi, possano bastare a contenere tutte le persone in arrivo? Il governo, a quanto risulta, continua a sperare in un intervento europeo: attende cioè che altri Stati si facciano carico di una parte degli aspiranti profughi. Ma dall'Europa, finora, abbiamo avuto soltanto silenzio, dunque non è il caso di fare troppo affidamento sui cari vicini. Come andrà a finire è facile immaginarlo. Gli stranieri sbarcati al Sud dovranno poi essere trasferiti altrove, in centri sparsi per la Penisola. Nei fatti sta già accadendo ed è accaduto nelle scorse settimane, e le conseguenze le abbiamo viste: obbligare i migranti a fare la quarantena è un'impresa titanica, e molto spesso costoro riescono a darsi alla fuga. Il rischio che tutto ciò contribuisca all'aumento dei contagi è reale, e di infetti se ne trovano ogni giorno. Tanto più che, come risulta dall'indagine della task force siciliana appositamente creata, molti dei centri dell'isola non sono a norma e non possono garantire sicurezza sul piano sanitario. Ora, che si pensi di abbassare le tasse a qualcuno è una cosa senz'altro positiva. Ma perché a Lampedusa sì e ad altri no? L'atmosfera sta diventando rovente anche in Calabria. A Crotone in tre giorni ci sono stati tre sbarchi consistenti. Nella notte tra lunedì e martedì è arrivato sulla spiaggia di Alfieri, vicino alla città, un veliero con una sessantina di stranieri a bordo. Si è incagliato sulla spiaggia, i passeggeri sono scesi e hanno subito cercato di sparire dai radar, dirigendosi verso Crotone. Ne sono stati trovati e identificati 45, dagli altri non si sa nulla. Negli ultimi 30 giorni, sono arrivate nella zona circa 350 persone. Ciò significa che anche le coste ioniche, come la Sardegna, sono divenute meta d'approdo. E, come se non bastasse, sono riprese le partenze dalla Libia. Davvero si può pensare di risolvere un caos di tali dimensioni con una «leggina» per tenere buoni il sindaco e gli abitanti di Lampedusa? Andiamo... C'è poi un altro aspetto da considerare, e cioè quello del business migratorio. Se gli stranieri continuano ad arrivare, bisognerà appunto spartirli in varie zone d'Italia. Oltre al pericolo sanitario, ci sarà anche quello delle speculazioni. Dato che il Viminale ha di nuovo aumentato la cifra giornaliera da pagare alle coop per ogni migrante ospitato, chi può escludere che si torni alle ruberie dei tempi d'oro di Profugopoli? È la cronaca a rammentarci che cosa accade quando gli immigrati da gestire sono troppi. A Lecco la Guardia di Finanza ha messo ha segno una grossa operazione che ha portato all'arresto di 6 persone (5 lecchesi e un torinese) e sequestro preventivo di beni per un valore di 900.000 euro. Questi simpaticoni erano i gestori della onlus La Croce del Sud e della cooperativa I Girasoli e si dilettavano a truffare lo Stato. Realizzavano documenti falsi grazie ai quali, tra il 2015 e il 2018, hanno ottenuto una barca di denari pubblici, che però non venivano utilizzati per fornire servizi a richiedenti asilo, ma per altri scopi. Ad esempio soggiorni in località turistiche chic e auto di lusso. Alcuni dei soci, pare, prelevavano dai conti migliaia di euro per «uso personale». Di storie simili ne abbiamo viste fin troppe, e speravamo che l'aria ormai fosse cambiata. Ma a quanto pare il governo ha intenzione di ritornare alle vecchie abitudini. Per ora, infatti, riesce solo a sprecare denaro: soldi per le navi, soldi alla Tunisia, soldi a Lampedusa. Non sanno risolvere i problemi, così pagano la gente per non lamentarsi. Geniale.