2023-01-20
Laici al Csm, Giuffrè chiude la partita
Felice Giuffrè (Imagoeconomica)
Eletto il decimo componente, indicato dal partito del premier al posto di Giuseppe Valentino: è in corsa per la vicepresidenza col potenziale ok del M5s, ma a Giorgia Meloni piace Rosanna Natoli.È stato eletto ieri al secondo scrutino, dal Parlamento riunito in seduta comune, il decimo dei componenti laici del Csm: come ampiamente previsto si tratta di Felice Giuffrè, che ha ottenuto 420 voti. Ordinario di istituzioni di diritto pubblico all’università di Catania, indicato da Fratelli d’Italia, Giuffrè ha superato il quorum dei tre quinti dei componenti dell’assemblea (pari a 364 voti) necessari per l’elezione. «Con l’elezione di un uomo di grande caratura professionale e umana», sottolinea Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «il Parlamento completa la composizione laica del Csm. Dopo la solita campagna denigratoria alimentata da certa sinistra nei confronti di Giuseppe Valentino, che per senso di responsabilità ha preferito fare un passo indietro per evitare di inquinare le elezioni con spregiudicati spruzzi di fango nei suoi confronti, mi congratulo con il professor Giuffrè e con gli altri nove componenti che siederanno in seno al Csm. Sono sicuro», aggiunge Foti, «che tutti adempiranno con doveroso senso di responsabilità al compito che il Parlamento in seduta comune gli ha assegnato».Giuffrè, ricordiamolo, è stato indicato da Fratelli d’Italia al posto di Giuseppe Valentino, che risulta indagato in un processo di ’ndrangheta. Il decimo componente laico del Consiglio superiore della magistratura tre giorni fa non aveva raggiunto il quorum, a differenza degli altri nove eletti, perché la notizia dell’inchiesta su Valentino era emersa a votazione già in corso, non dando modo a Giuffrè, entrato in gioco in extremis, di raggiungere la soglia necessaria per l’elezione. Il professor Giuffrè si aggiunge così ai nove membri laici eletti martedì scorso: Isabella Bertolini (521 voti), Daniela Bianchini e Rosanna Natoli (con 519 voti) in quota FdI; Enrico Aimi per Forza Italia (517 voti); Roberto Romboli per il Pd, che è risultato il più votato con 531 preferenze. Ernesto Carbone, indicato da Azione-Iv, è stato il meno votato, con 399 consensi. Eletti anche Claudia Eccher (519) e Fabio Pinelli (516) per la Lega e Michele Papa (506) indicato dai 5 stelle. Una volta completato il Plenum, i componenti del Csm dovranno votare per eleggere il vicepresidente (il presidente è il capo dello Stato, Sergio Mattarella). Il Csm è composto da 10 membri laici, quelli eletti dal parlamento, e 20 togati, eletti dai magistrati: il vicepresidente è scelto tra i laici, ma per raggiungere la maggioranza ha bisogno anche del voto di una parte di togati. In pole position per la carica di vicepresidente ora c’è proprio Giuffrè, ma come ha rivelato ieri La Verità, Giorgia Meloni sarebbe lieta dell’elezione di una donna: ad avere le maggiori chance, se questo desiderio della premier dovesse diventare realtà, sarebbe Rosanna Natoli, avvocata siciliana di Paternò. La vicepresidenza del Csm sarà comunque in bilico fino alla fine poiché il centrodestra non ha la certezza di riuscire a eleggere un proprio esponente: è infatti estremamente probabile che i 12 voti delle correnti di sinistra e di centro dei magistrati (Area, Unicost e Md) e probabilmente anche i membri di diritto Pietro Curzio (Area), primo presidente della Cassazione che andrà in pensione il 5 marzo, e Luigi Salvato (Unicost), procuratore generale della Cassazione, convergeranno su un candidato progressista. Il nome più gettonato è quello di Romboli, indicato dal Pd, ma il laico Papa, del M5s, che in molti considerano di estrazione moderata, potrebbe votare per Giuffrè, dando così un aiutino al candidato del centrodestra.