
Vatican News, l'agenzia della Santa Sede diretta da Andrea Tornielli, definisce così l'apparizione della Madonna in Messico nel 1531. Parlando giovedì in San Pietro in occasione della sua festa, invece, papa Francesco ha definito la Morenita una «madre meticcia».La speranza è che Vatican news, l'agenzia della Santa Sede di cui è direttore editoriale Andrea Tornielli, in Messico sia poco letta. Sarebbe difatti molto imbarazzante spiegare come sia stato possibile che nelle scorse ore, sul sito d'informazione vaticano, sia apparso un articolo a firma di Cecilia Seppia che liquida quella della Madonna di Guadalupe, nota anche come Virgen morenita, come una «leggenda». Proprio così. «La leggenda della Morenita», sono le parole esatte dell'articolo, «affonda le radici nel XVI secolo, durante l'epopea dei conquistadores e l'avvio della schiavitù per milioni di indios».Una frase semplicemente surreale se si considera l'abbondanza di informazioni che caratterizzano proprio quelle apparizioni, che ebbero luogo tra il 9 e il 12 dicembre 1531 sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico, con, come testimone, l'indio Juan Diego Cuauhtlatoatzin, il quale nel 2002 è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II. Non solo. È a tutt'oggi conservata la «tilma», ossia il celebre mantello del veggente su cui, com'è noto, rimase miracolosamente impressa l'immagine - oggetto di devozione mondiale - della Vergine Maria che Joseph Ratzinger definì «madre e stella dell'evangelizzazione in America Latina».La conferma dell'importanza della Morenita è inoltre attestata dal santuario a lei dedicato che sorge sul già citato monte del Tepeyac, che non è esattamente un santuario qualsiasi, essendo quello cristiano più frequentato al mondo con 20 milioni di pellegrini all'anno. Come si possa arrivare a definire la storia della Madonna di Guadalupe una «leggenda» è, dunque, quanto meno oscuro.Certo, letto nel suo insieme l'articolo di Vatican news - dedicato alla celebrazione eucaristica in San Pietro che papa Francesco ha tenuto proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Beata Maria Vergine di Guadalupe, ricorsa giovedì - non presenta toni di ostilità verso la Morenita. Va altrettanto precisato come lo stesso termine «leggenda», in effetti, si presti ad una rosa di significati non necessariamente aventi connotazioni oltraggiose.Ciò tuttavia non toglie come accostare la Madonna alla parola «leggenda» possa sviare i lettori sul terreno magmatico della fantasia, della diceria, se non della superstizione. Il che, se sarebbe già grave su una qualsiasi testata cattolica, su un portale come Vatican news appare una enormità. Come se non bastasse, a rendere ulteriormente spiazzante quell'articolo, ci sono anche le parole - queste di certo autentiche, e per nulla «leggendarie» - di papa Francesco che giovedì, riflettendo sulla festa della Beata Maria Vergine di Guadalupe, in un intervento a braccio e in spagnolo ha definito la patrona del continente sudamericano «señora-mujer, madre y mestiza», ossia donna, madre e meticcia.Nello specifico, secondo il Santo padre, la Morenita «ha voluto essere meticcia» in quanto «si è mescolata ma non solo con Juan Diego, è diventata meticcia per essere madre di tutti, si è meticciata con l'umanità. Perché lo ha fatto? Perché lei ha “meticciato" Dio e questo è il grande mistero: Maria madre meticcia, che ha fatto Dio, vero Dio e vero uomo, in suo Figlio Gesù».Ora, non è la prima volta che Jorge Mario Bergoglio, in un intervento a braccio, si concede espressioni che, se da un lato riescono talvolta a veicolare con semplicità concetti complessi, dall'altro spesso diffondono un alone di ambiguità. Tanto più che, proprio sul concetto di meticciato con riferimento all'America Latina papa Francesco, lo scorso settembre, aveva rilasciato a Repubblica una intervista che di teologico aveva ben poco.«Mescolare ti fa crescere, ti dà nuova vita», aveva detto in quell'occasione Francesco, «sviluppa incroci, mutazioni e conferisce originalità». Frase percepita come un elogio immigrazionista, che curiosamente non aveva indignato nessuno. Al contrario, quando nell'agosto 2005, intervenendo al Meeting di Rimini, il presidente del Senato Marcello Pera aveva manifestato preoccupazione verso un'immigrazione incontrollata in conseguenza della quale «si diventa “meticci"» fu letteralmente inondato di critiche. Segno che evocare il meticciato non va bene, se non in termini elogiativi.D'accordo, ma esattamente che c'entra, per tornare a noi, la Virgen morenita con il meticciato? Le parole del Papa, poc'anzi riportate, non lo chiariscono. Infatti affermare che Madonna di Guadalupe si sia «meticciata» con il testimone delle sue apparizioni tutto ha fuorché un significato univoco. Allo stesso modo, se invece è vero che Gesù, per i cristiani, è «vero Dio e vero uomo», non ha però molto senso affermare che la Madonna «ha “meticciato" Dio», dato che la volontà di inviare Cristo tra gli uomini, da Lei assecondata, è esclusivamente del Padre.Ad ogni modo, per quanto il suo intervento non sia stato linearissimo, una cosa è sicura: da buon sudamericano che ben conosce la devozione mariana dei suoi conterranei, di certo papa Bergoglio non considera la Morenita una «leggenda».
Ansa
Dimenticata la «sensibilità istituzionale» che mise al riparo l’Expo dalle inchieste: ora non c’è Renzi ma Meloni e il gip vuole mettere sotto accusa Milano-Cortina. Mentre i colleghi danno l’assalto finale al progetto Albania.
Non siamo più nel 2015, quando Matteo Renzi poteva ringraziare la Procura di Milano per «aver gestito la vicenda dell’Expo con sensibilità istituzionale», ovvero per aver evitato che le indagini sull’esposizione lombarda creassero problemi o ritardi alla manifestazione. All’epoca, con una mossa a sorpresa dall’effetto immediato, in Procura fu creata l’Area omogenea Expo 2015, un’avocazione che tagliò fuori tutti i pm, riservando al titolare dell’ufficio ogni decisione in materia.
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Dopo il Ponte tocca ai Giochi. Per il gip sarebbe «incostituzionale» il decreto con cui il governo ha reso «ente di diritto privato» la Fondazione Milano-Cortina. Palla alla Consulta. Si rifà viva la Corte dei Conti: la legge sugli affitti brevi favorirà il sommerso.
Da luglio la decisione sembrava bloccata nei cassetti del tribunale. Poi, due giorni dopo l’articolo della Verità che segnalava la paralisi, qualcosa si è sbloccato. E così il giudice delle indagini preliminari Patrizia Nobile ha accolto la richiesta della Procura di Milano e ha deciso di rimettere alla Corte Costituzionale il decreto legge del governo Meloni che, nell’estate 2024, aveva qualificato la Fondazione Milano-Cortina 2026 come «ente di diritto privato». La norma era stata pensata per mettere la macchina olimpica al riparo da inchieste e blocchi amministrativi, ma ora finisce sotto la lente della Consulta per possibile incostituzionalità.
Il ministro della giustizia libico Halima Abdel Rahman (Getty Images)
Il ministro della giustizia libico, Halima Abdel Rahman, alla «Verità»: «L’arresto del generale dimostra che il tempo dei gruppi armati fuori controllo è finito e che anche la Rada deve sottostare al governo di Tripoli». Pd e M5s attaccano ancora l’esecutivo. Conte: «Italia umiliata».
Il caso di Osama Almasri Anjim, arrestato e rinviato a giudizio delle autorità libiche ha scatenato una dura polemica politica fra governo e opposizione. L’ex capo di una delle più potenti milizie di Tripoli a gennaio scorso era stato rimpatriato con un volo di Stato dopo essere stato arrestato in esecuzione di un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. Il governo aveva motivato il suo allontanamento con la pericolosità del soggetto, che era stato accolto a Tripoli da centinaia dei suoi fedelissimi con bandiere e scariche di kalashnikov.
Ansa
Raid Idf contro Hezbollah. Witkoff: «Il Kazakistan aderirà agli Accordi di Abramo».
Uno dei principali esponenti di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha rivelato che la sua organizzazione e l’Autorità nazionale palestinese (Anp) hanno raggiunto un’intesa preliminare per la creazione di un comitato provvisorio incaricato di gestire la Striscia di Gaza in nome dell’Anp. La notizia, riportata dal Times of Israel, segna un possibile punto di svolta nella complessa governance dell’enclave palestinese, sebbene permangano numerose incognite. Secondo quanto dichiarato da Abu Marzouk all’emittente amica Al Jazeera, il nuovo organismo avrebbe la responsabilità di sovrintendere ai valichi di frontiera e di coordinare le forze di sicurezza locali, sotto la presidenza di un ministro dell’Anp.






