L’obbligo vaccinale all’italiana lascia il mondo a bocca aperta
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«El País» e Bbc stupiti dal primato di Roma nell'Ue, il «Daily Mail» parla di «misura controversa», il «Wsj» contesta l'imposizione dei farmaci. E intanto crolla il mito francese: retromarcia di Macron sul lasciapassare
«El País» e Bbc stupiti dal primato di Roma nell'Ue, il «Daily Mail» parla di «misura controversa», il «Wsj» contesta l'imposizione dei farmaci. E intanto crolla il mito francese: retromarcia di Macron sul lasciapassareIn una discussione pubblica minimamente razionale, se un Paese adottasse una linea in totale controtendenza rispetto al resto del mondo, si tenderebbe - con seria preoccupazione - a parlare di «anomalia». Ma nell'infervorato e sovreccitato unanimismo che accompagna questa gestione emergenziale, il coretto a cappella dei media nazionali racconta invece che l'Italia è «all'avanguardia». Tuttavia, è sufficiente dare uno sguardo alla stampa internazionale per scoprire che siamo noi ad andare contromano. Il primo a lanciare l'allarme, alla vigilia del Cdm, era stato il corrispondente in Italia dell'agenzia Reuters, il bravo Gavin Jones, che non aveva nascosto il suo stupore su Twitter: «Senza giudicare nel merito, mi sembra interessante che l'Italia si appresti a diventare il primo Paese d'Europa, forse del mondo, a rendere il green pass necessario per lavorare, e se ne parli senza grandi acuti, come se fosse una decisione normale, quasi di routine. Strano Paese». Impossibile dargli torto. E ieri, a cose fatte, l'enormità non è sfuggita proprio a nessuno. Ecco la già citata Reuters: «L'Italia rende il Covid pass obbligatorio per tutti i lavoratori […], tra le più stringenti misure anti Covid al mondo». Ed ecco Bloomberg: «L'Italia introduce un obbligo totale di Covid pass». E ancora: «Il governo guidato da Mario Draghi fissa le più dure condizioni vaccinali in Europa». Ancora più esplicito El País: «L'Italia diventa il primo Paese occidentale a imporre la vaccinazione a tutti i lavoratori». E qui non possono esserci equivoci: se l'espressione inglese vaccination requirements usata da Bloomberg può essere tradotta sia - come abbiamo fatto noi alla lettera - come «condizioni vaccinali» sia - cogliendo il senso e forzando un pochino - come «obbligo vaccinale», lo spagnolo imponer non lascia dubbi: vuol proprio dire «imporre» la vaccinazione. Non basta ancora? Vediamo come mette le cose la Bbc: «L'Italia rende obbligatorio per tutti i lavoratori avere un green pass». E ancora: «Le misure sono le prime per l'Europa e tra le più severe nel mondo». Stessi toni sul Daily Mail: «L'Italia rende i pass vaccinali obbligatori per tutti i lavoratori». Il quotidiano sottolinea anche che la nostra è la «prima grande nazione europea a mettere in atto misure controverse».Interessante la contraddizione colta dalla testata tedesca Manager Magazin, che sottolinea come in Germania la vaccinazione vada a rilento ma non ci sia un giro di vite, mentre in Italia la campagna va bene e ciononostante ci sia una stretta. Pare più che altro una critica alla politica domestica, ma dà anche il senso dell'anomala scelta italiana. Perfino in Francia, terra dove il green pass è stato varato per la prima volta, Emmanuel Macron (così racconta la versione transalpina dell'Huffington Post) sarebbe «pronto a revocare il pass nei territori dove il virus non circola quasi più». Varcando l'Oceano, secondo l'americana Cnbc, «l'Italia è divenuta il primo Paese europeo a rendere un certificato Covid obbligatorio per tutti i lavoratori». Ecco il New York Times (da sinistra): «L'Italia estende la richiesta di pass per coprire la maggior parte dei lavoratori pubblici e privati». Ed ecco il Wall Street Journal (più da destra): «L'Italia rende il pass obbligatorio per tutti i lavoratori nel settore privato e pubblico, in una delle più dure misure di promozione del vaccino adottate da qualunque Paese occidentale». E proprio il Wsj, la scorsa settimana, rispetto alla stretta ipotizzata da Joe Biden sui dipendenti federali, era stato sferzante: «Queste colonne hanno supportato lo sforzo vaccinale sin dall'inizio, ma crediamo anche nella libera scelta e nella persuasione. Gli ordini divisivi di Mr Biden potrebbero irrigidire le resistenze di molti nella destra politica, e certamente costeranno a molte persone il loro posto di lavoro. Sono cose non necessarie, e mostrano ancora che il difetto e il punto di caduta delle politiche progressiste è sempre un brutale atto di coercizione politica».E ieri il primo degli editoriali del Wsj, affidato a Joseph A. Ladapo, docente di Medicina alla Ucla, era significativamente intitolato: «Gli obblighi vaccinali non possono fermare la diffusione del Covid». Primo passaggio decisivo: «L'argomento comune a favore degli obblighi vaccinali è: “Tu non hai diritto di infettarmi"». Però subito dopo l'editorialista del Wsj stronca questo espediente retorico: «Ma i casi sono in parte determinati da diffusioni asintomatiche e presintomatiche, cioè da persone che non sono consapevoli di essere infette». Secondo passaggio ancora più rilevante: «I vaccini riducono ma non impediscono la trasmissione. La protezione dall'infezione decresce nel tempo, più notevolmente dopo tre o quattro mesi». E ancora: «Questo trend è stato esacerbato dalla variante Delta. I dati mostrano che l'efficacia del vaccino come protezione dall'infezione è calata dal 91% al 66% dopo l'emergere della variante Delta, secondo un recente report Cdc. E i dati da Israele mostrano che i tassi di protezione sono scesi a meno del 40% per alcuni pazienti». Conclusione: «Gli obblighi vaccinali non possono far concludere la diffusione del virus nel momento in cui la loro efficacia declina e nuove varianti emergono». E quindi? «L'approccio sensato, basato sui dati disponibili, è di promuovere i vaccini allo scopo di prevenire la forma più grave di malattia. Ma non c'è bisogno di obbligo per questo: gli adulti possono prendere le proprie decisioni. Invece gli obblighi prolungheranno il conflitto politico sul Covid, e sono una strategia via via meno sostenibile per ottenere un obiettivo irraggiungibile». Insomma, il mondo ci guarda. Ma fa il contrario.
La Corte d’appello di Bologna ha disposto la consegna di Sehrii Kuznietsov, l’ucraino accusato di aver danneggiato il gasdotto nel 2022. Crosetto: «Disponibili su Samp-T e aerei radar». M5s e Calenda esortano il governo al confronto in Aula su «Sentinella Est».
Invasione nazista, Berlino secca: «Soldi alla Polonia? Storia chiusa». Merz: «Ma siamo al fianco di Varsavia». Presto possibile vertice Trump-Zelensky.
Massiccia invasione via terra e raid con droni ed elicotteri. Crosetto: «Decisione sbagliata». Il Papa chiama il parroco Romanelli: «Preoccupato». Ira dei parenti degli ostaggi: «Così Netanyahu li uccide».
Mobilitazione indetta per venerdì. Liti nella Flotilla, Greta lascia il direttivo e cambia imbarcazione. Il dem Scotto, in navigazione: «Sempre in contatto con la Farnesina».
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
Schierati da poco in Estonia, gli F-35 italiani hanno avuto una parte importante nell’intercettazione di velivoli russi e nel pattugliamento in seguito allo sconfinamento dei droni di Mosca in territorio polacco. Da agosto l’Aeronautica italiana è al comando della Baltic Air Policing.
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La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
Decollo di un F-35 Lightning II del 32°Stormo dalla base di Amari in Estonia (Aeronautica Militare)