2024-01-26
La stampa di sinistra usa la solita gogna. «Sono nazi e no vax»
I gilet verdi macinano consensi, pure tra gli elettori progressisti Per questo i giornali li riducono a caricature di complottisti.Il mostro è tra noi e guida il trattore. La protesta degli agricoltori che dalla Francia si sta estendendo in mezza Europa non è soltanto la rivolta di chi si sta vedendo tagliare i sussidi e attacca l’agenda green di Bruxelles, ma sta diventando un pericoloso ricettacolo di nazisti, no vax, anti ambientalisti, nemici dell’Europa, populisti di destra e negazionisti vari. È quanto sostiene l’allarmata Repubblica, che citando le fantomatiche «analisi» di altrettanto fantomatiche «intelligence europee», tenta di mascariare una protesta legittima. E ne approfitta per regolare i conti con una serie di movimenti e di posizioni sgradite. Insomma, mancano solo i terrapiattisti e gli scrutatori di scie chimiche, e poi l’elenco degli emarginati da internare, o da aggregare alle patrie galere, è completo. Il tutto mentre un sondaggio del Figaro dice che l’89% dei cittadini francesi sostiene i contadini en marche. Tutti fascisti e nemici dei vaccini? «Rossi, neri e no vax. Così la destra soffia sulle proteste in vista del voto Ue», titolava ieri il giornale della famiglia Agnelli Elkann, che nel sottotitolo aggiungeva: «Le preoccupazioni del mondo agricolo strumentalizzate da gruppi anti-sistema. E ora si teme il contagio in Italia, Spagna e Grecia». Succede che in Francia, Polonia, Olanda, Germania, Romania e in tutta Europa, fino a Bruxelles, gli agricoltori protestano da giorni e bloccano strade e autostrade a bordo dei propri trattori. A scatenare les paysans sono una serie di provvedimenti nazionali (specie di Emanuel Macron) ed europei che tagliano i sussidi agricoli, aumentano il fermo dei terreni a rotazione e impongono una transizione green costosa, con nuove norme che impattano sui coltivatori e molto, molto meno, sulla grande distribuzione. «C’è una crescente polarizzazione e divisione sui temi riguardanti l’agricoltura», ha ammesso ieri Ursula von der Leyen, e sono convinta che la polarizzazione possa essere superata solo attraverso il dialogo». Questa faccenda del dialogo auspicato dal presidente della Commissione Ue andrebbe forse spiegata a Repubblica.Per capire il livello dell’operazione giornalistica tentata ieri basta mettere in fila le formule adoperate per indicare la genesi di cotanto allarme: «le intelligence europee segnalano…»; «gli analisti non hanno potuto fare a meno di notare…»; «ma a inquietare è…»; «anche in Italia il «contagio» sta per arrivare». Ok, rabbrividiamo, anche se qui forse non c’è neppure una velina. In ogni caso, grazie agli anonimi «analisti», ecco il nuovo catalogo dei devianti. Sempre secondo i sensori di Largo Fochetti, abbiamo in piazza, nell’ordine, «un pezzo di destra estrema con spruzzata di rossobrunismo, nel terreno comune dell’antieuropeismo e dell’anti ambientalismo» e «populisti di destra» mischiati ai contadini. Che evidentemente sono anche un po’ gonzi e non si accorgono di essere infiltrati e strumentalizzati. Poi, su internet, «tutto gira attorno ai soliti canali Facebook e Telegram», che impressionano la Signora Maria quasi come il dark web, che già avevano veicolato, durante la pandemia cinese, «lo scetticismo sulla portata del Covid», la battaglia «contro i vaccini e contro le multinazionali del farmaco». E poi avevano seminato orribili dubbi sulla guerra in Ucraina, a colpi di immancabili «fake news». A questo punto ci si aspetterebbe di leggere i nomi di un manipolo di leader «rossobruni» schierati a fianco dei trattori, o di vedere qualche foto di ragazzacci rasati con il braccio teso e una zucchina in mano, ma niente. Gli analisti non ci hanno fatto sapere. Tocca quindi trasferirsi in Italia, dove Repubblica segnala che sempre su Telegram ci sarebbero coincidenze tra posizioni a favore dei Gilet verdi e «i 20.000 di «Io non mi vaccino». Poi, ecco il pezzo forte con il coinvolgimento online di una «influencer antagonista» di nome Pamela Testa, condannata a otto anni e due mesi per l’assalto alla Cgil. Dalla Testa si arriva «ai suoi amici di Forza Nuova», che cavalcherebbe anche la protesta dei tifosi per la retrocessione di una squadra di calcio in Lega Pro. Dopo questa insalata russa, viene voglia di vedere se in Francia, dove tutto è partito, la protesta contadina sia per caso sostenuta solo da questo circo tratteggiato da Repubblica. Le Figaro, foglio conservatore e di solida tradizione, ha commissionato un sondaggio a Odoxa-Backbone consulting e ha scoperto che il 93% degli intervistati ha un giudizio positivo dei Gilet verdi e il 44% si sbilancia addirittura a dare un giudizio «molto positivo». Il sondaggio aggiunge che il 100% degli elettori dei Republicain (il partito fondato da Nicholas Sarkozy) sta con i trattori, mentre tra quelli di Lfi (sinistra radicale) si scende all’86%. Poi c’è l’81% dei sostenitori di En Marche! (Macron) che simpatizza con gli agricoltori e se si passa ai socialisti la percentuale sale al 94%. Insomma, fascisti e no vax hanno preso il potere in Francia.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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