2023-11-16
La sinistra fa slittare le misure contro l'emergenza migranti
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Nazario Pagano (Imagoeconomica)
In commissione Affari Costituzionali della Camera va in scena l'ostruzionismo a oltranza da parte delle opposizioni sul decreto «Cutro 2». Un ostruzionismo che tra interventi fiumi di tutti i deputati di minoranza, continui appelli al regolamento e soprattutto richieste ai membri dell'esecutivo di riferire, ha avuto quale primo risultato quello di far slittare l'approdo in aula del provvedimento, per la sua conversione definitiva in legge - per ora di due giorni – vale a dire dal 22 novembre inizialmente previsto al 24, tanto che si sta facendo sempre più strada l'ipotesi della fiducia al termine della prossima settimana. Questo perché nei tre giorni di seduta la paralisi imposta ai lavori da Pd, M5s e Avs ha fatto in modo che sui circa 200 emendamenti presentati se ne siano votati solo una decina. Il principale pretesto con cui le sinistre hanno giustificato la scelta di “buttare la palla in tribuna” e bloccare l'esame è stato la richiesta, inoltrata alla presidenza della Camera, di convocare in commissione il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, affinché quest'ultimo riferisca sull'accordo tra Italia e Albania per l'allestimento nel territorio del paese balcanico di due centri per la gestione dei flussi migratori illegali e per i rimpatri.Presenziando ai lavori, il sottosegretario Nicola Molteni ha definito la richiesta della minoranza «totalmente strumentale e pretestuosa" perché i contenuti del dl “c'entrano assolutamente nulla con il protocollo Italia-Albania». «Evidentemente lavoreremo anche di notte», ha affermato il presidente della commissione Nazario Pagano a inizio settimana, al termine di un infuocato ufficio di presidenza in cui le urla dei presenti sono state distintamente udibili dai cronisti che stazionavano nel corridoio antistante l'aula della commissione. Oltre ai numerosissimo emendamenti ostruzionistici presentati dai gruppi di opposizione, spicca una richiesta di modifica del testo proposta da FdI, che se approvata comporterebbe un'ulteriore stretta sulle espulsioni a quella già impressa dal decreto. Il partito di Giorgia Meloni propone infatti, attraverso l'emendamento firmato dalla responsabile immigrazione di FdI Sara Kelany che, nel caso di espulsione di un migrante "a titolo di misura di sicurezza", il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo obbligatoriamente, qualora quest'ultimo risulti "socialmente pericoloso". La norma attualmente in vigore prevede che il magistrato 'può ordinare' l'espulsione, mentre l'emendamento FdI introduce la formula tassativa “ordina”. E' prevista inoltre una modifica, annunciata sempre dalla maggioranza, all'articolo 5 sui minori stranieri non accompagnati. Il Dl in questione, approvato dal Consiglio dei ministri alla fine di settembre, contiene una stretta sulle espulsioni e sui controlli relativi ai minorenni e alla loro identificazione. In particolare, consente di inviare gli immigrati minori non accompagnati di età non inferiore ai 16 anni nei centri d'accoglienza assieme agli adulti. Il provvedimento, che deve essere convertito entro la prima settimana di dicembre, è in prima lettura e necessita quindi dell'approvazione successiva del Senato.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.