2021-03-01
La sfida di Cingolani al Mite: 8 mesi per il passaggio di consegne
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Creare dal nulla un nuovo ministero non è una cosa semplice. Anche per questo motivo è ancora in fase di studio lo spostamento delle deleghe sull'energia dal ministero dello Sviluppo Economico. Per di più i 5 Stelle continuano a voler contare sulla gestione del Gse tramite l'ex sottosegretario Davide Crippa.C'è una sfida ambiziosa all'interno del governo di Mario Draghi. E' quella del nuovo ministero della Transizione Ecologica guidato da Roberto Cingolani, ex manager di Leonardo, che riceverà diverse deleghe del ministero per lo Sviluppo Economico di Giancarlo Giorgetti. Il passaggio è già stato previsto in alcune bozze che sono circolate nelle ultime settimane ma non è ancora stato ratificato e ufficializzato. A quanto pare, nella prima versione, al Ministero della transizione ecologica sarebbero stato trasferite le funzioni esercitate dal Mise «in materia di politica energetica ferme restando le competenze in materia di liberalizzazione e concorrenza dei mercati e sicurezza degli approvvigionamenti di energia». Insomma la parte energia, in particolare il controllo dei gestori elettrici, come il Gse, sarebbe passato al Mite di Cingolani. Ma sul Gestore dei Servizi Energetici, controllata statale strategica anche per un fatturato da 30 miliardi di euro, si consuma da anni una guerra tra i partiti, in particolare tra Pd e 5 Stelle. Del resto il gestore fu persino commissariato alla fine del 2019, per i difficili rapporti tra i vertici nominati dal governo gialloverde e l'esecutivo giallorosso. E' soprattutto Davide Crippa, deputato pentastellato, a voler contare sul Gse, anche perché se ne occupa sin dai tempi in cui al Mise c'era Luigi Di Maio. La situazione però è cambiata. Ora allo Sviluppo Economico c'è un politico che è anche un tecnico, ovvero Giancarlo Giorgetti. Al Mite c'è un altro tecnico, ex Leonardo, azienda leader nel settore della Difesa. In sostanza la politica potrebbe non toccare palla. Al momento insieme con Giorgetti ci saranno i sottosegretari Alessandra Todde, Anna Ascani e Gilberto Pichetto Fratin. Paolo Visca sarà capo di Gabinetto, Stefano Varone sarà il capo dell'Ufficio legislativo. Al Mite a fianco di Cingolani e ai sottosegretari Ilaria Fontana e Vannia Gava ci saranno Roberto Cerreto in qualità di capo di gabinetto e Claudio Contessa all'Ufficio legislativo.Di sicuro il passaggio delle deleghe tra i due ministeri è uno dei capitoli più delicati su cui deve confrontarsi il governo Draghi. Il testo fino adesso uscito, infatti, lascerebbe al Mise solo 4 uffici di competenza sul mercato e sugli approvvigionamenti. Il tema vero è che per spostare competenze così delicate e strategiche servirebbero come minimo almeno 8 mesi di tempo. Del resto bisogna organizzare ex novo il Mite. Non a caso c'è chi teme che possano esserci dei rallentamenti come capitato per la Farnesina. Quando, durante il secondo governo di Giuseppe Conte, Luigi Di Maio divenne ministro degli Esteri, diverse competenze del commercio estero prima in capo al Mise furono spostate. Non senza polemiche. Creare dal nulla un nuovo ministero come il Mite non è semplice. Eppure non c'è tempo. Serve essere pronti in tempo per i fondi del Recovery fund. Proprio su questo punto, a giudicare dalla disposizione della distribuzione delle deleghe, sembra ormai evidente che i veri controllori dei fondi europei saranno Draghi e Daniele Franco, ovvero il Mef.
Alice Weidel (Getty Images)