2022-07-19
La Roma di Mou s’è regalata Dybala, ma le stelle cadenti non sono finite
Paulo Dybala (Getty Images)
L’argentino è giallorosso: triennale con clausola rescissoria da 20 milioni. Belotti cerca una maglia, il Napoli valuta Djuricic e Sarri rivuole il «suo» Mertens alla Lazio. Dall’estero fanno sognare Cavani e Suarez. La ciliegina sulla torta quando manca la torta, gli specchi delle brame di reginette desiderose di essere ancora le più belle del reame, i tessitori di sogni estivi che al risveglio rendono i tifosi madidi e speranzosi. Sono gli svincolati del calcio europeo, e quest’anno sono tanti, spesso dai nomi altisonanti e dagli ingaggi costosi, capaci di far venire l’acquolina in bocca ai buongustai del pallone. Alla caccia di un contratto nel calcio che conta, a oggi, ci sono ancora signori che si chiamano Suarez, Cavani e Marcelo. Fino a qualche ora fa, un certo Paulo Dybala, oggi acclamato eroe nella Roma di Jose Mourinho. E poi Angel Di Maria, neo juventino dal piede di fata, il «Gallo» Belotti, personaggio in cerca d’autore, i mestieranti Baselli e Caicedo, Dries Mertens, la «Formica Atomica» Sebastian Giovinco, dopo la parentesi dorata in Canada e un ultimo anno deludente nei ranghi della Sampdoria. Era libero addirittura il vecchietto di lusso Cesc Fabregas, per anni vizio segreto - mai soddisfatto - del Milan: lo spagnolo si è accasato nel Como, Serie B. Un colpaccio del genere ricorda i tempi in cui Pep Guardiola scelse di indossare la casacca del Brescia, se non altro per analogie di fascino esercitato sulla tifoseria lariana. Ma la bomba più recente è l’approdo di Dybala alla corte giallorossa. I più disperati di tutti, sono i supporter napoletani: oltre all’Inter, che però già da un po’ pareva aver mollato l’osso, era la società di Aurelio De Laurentiis tra le più accreditate ad accaparrarsi i servigi della «Joya». Al tecnico Luciano Spalletti brillavano gli occhi al solo pensiero, pur mantenendo quella prudenza nelle dichiarazioni tipica di chi sta per bere un calice amaro. E la bevuta è stata servita. In una concitata telefonata notturna tra Mourinho e il talento argentino prima, e tra l’argentino e il general managaer capitolino Tiago Pinto poi, ottenuto il benestare della proprietà americana dei Friedkin, Dybala ha deciso: dovrebbe firmare un triennale con opzione per il quarto anno a 5 milioni di euro netti a stagione più un bonus facile da raggiungere che eleverebbe lo stipendio a 6 milioni. In aggiunta, è stata inserita una clausola rescissoria di circa 20 milioni, dettaglio decisivo per convincere la società, l’atleta e il suo entourage. Il ventottenne ex Juventus si è dichiarato contentissimo e all’ombra del Colosseo - dove il fuoco dell’entusiasmo divampa anche da piccole scintille come la conquista della Conference League - c’è già chi lo paragona a un mini-Totti. Nei numeri, il campione sudamericano lascerà la Signora dopo 7 anni e 115 reti. Le stesse segnate da Roby Baggio prima di andarsene da Torino. Ora un dubbio serpeggia dalle parti di Trigoria: l’arrivo di Dybala decreterà la partenza di Zaniolo? Ipotesi non peregrina. Nel frattempo, a Vinovo, si festeggia l’arrivo di Angel Di Maria. L’ex Psg ha firmato un contratto annuale a 7 milioni netti, con opzione di rinnovo se cambiasse idea in itinere sul suo futuro: il trentaquattrenne avrebbe intenzione di tornare in madrepatria dal 2024, magari a Rosario, terra che gli ha dato i natali, non soltanto calcistici.Ancora mistero invece sulla destinazione di Daniele Belotti. Ex bimbo prodigio con la maglia granata del Toro, oggi è un ventinovenne pienamente formato, attaccante capace, se messo nelle condizioni di spiccare, di garantire dai 10 ai 15 gol a campionato, e si gioca le ultime cartucce di peso: un contratto che o ne metta in luce definitivamente il talentaccio, o ne affossi le belle speranze. Più volte è stato accostato al Milan, senza riscontri, di recente si sono interessati a lui il Nizza e il Monaco, nella massima serie francese. C’è chi dice che la Juventus stia sondando il terreno per garantirsi un’alternativa a Dusan Vlahovic in vista dei tanti impegni. In casa Napoli, un monumento partenopeo come il belga Dries Mertens è ai saluti. Se ne andrà a parametro zero dopo ben nove stagioni di reti e grande mobilità. La sua richiesta di stipendio si aggira sui 3 milioni di euro e la Lazio di Lotito pare intenzionata ad accontentarlo, limando i dettagli. Veterano, ma non usurato, Mertens potrebbe far felice mister Sarri, che lo conosce bene. Dalla mediana in su, ingolosiscono i destini di Daniele Baselli, centrocampista trentenne vicino all’accordo con il Lecce dopo la militanza granata, e dell’ecuadoriano Felipe Caicedo, ex Lazio ed ex Genoa. Con i rossoblù retrocessi nella serie cadetta, l’attaccante non ha trovato un accordo di rinnovo - eccessiva la sua pretesa economica - e ora si ritrova a spasso, pur consapevole di garantire una soluzione di sicura esperienza alle compagini di metà classifica o a qualche grande blasone che volesse rimpolpare la panchina. Stessa condizione per il trentenne serbo Filip Duricic: dopo quattro anni, 96 presenze e 14 reti col Sassuolo, il centrocampista pare nel mirino di Torino, Salernitana e Napoli. Idee diverse per l’attaccante esterno Jose Callejon: aveva sposato la causa della Fiorentina, oggi potrebbe tornare in patria, la Spagna, sponda Getafe. Psicodramma per il terzino trentunenne Davide Santon: dopo un inizio da promessa del pallone tricolore, complici anche numerosi infortuni, si è destreggiato in una carriera altalenante, è stato messo da parte dalla Roma di Mourinho e potrebbe accasarsi alla Salernitana. Sembra per lui un ultimo appello: sullo sfondo c’è pure lo spettro del ritiro dall’agonismo. Ma è dall’Europa che giunge la dolce melodia delle sirene. Signorotti del pallone come Luis Suarez, Edinson Cavani e Marcelo sono liberi. Stagionati, talvolta bizzosi, sicuri fenomeni. Suarez è stato accostato addirittura al Monza di Berlusconi, ma l’affare pare una chimera. Cavani alla Juve. Marcelo, brasiliano ex Real, potrebbe firmare a breve per l’Olympique Marsiglia di Igor Tudor.
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