2020-11-21
Vietato espellere i clandestini gay
Approvato l'emendamento voluto da Laura Boldrini: ora i rimpatri sono proibiti per gli immigrati che possono subire discriminazioni per l'identità di genere. Basterà dichiararsi omosessuali per avere via libera. Paradosso: per la legge Zan siamo un Paese omofobo.Quando vuole, persino la maggioranza giallorossa sa essere coerente. Sull'immigrazione, ad esempio, continua imperterrita, da mesi, a perseguire lo stesso obiettivo: far entrare più stranieri possibile. Non è sufficiente che, nel mese di novembre non ancora concluso si sia registrato il picco degli sbarchi. E non basta nemmeno che persino il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nei giorni scorsi abbia ammesso che la situazione è critica. «Nel corso di quest'anno», ha dichiarato la responsabile del Viminale, «abbiamo registrato un aumento dei flussi migratori. Alla data del 15 novembre abbiamo circa 32.000 arrivi, di cui gran parte di nazionalità tunisina, pari al 38,7% del totale». A esser precisi, gli ingressi sono stati 32.474, contro i 9.956 del 2019 e i 22.541 del 2018. In sostanza questo governo è riuscito a peggiorare il quadro, già complesso, di due anni fa. «Il problema, però non è l'entità dell'incremento», ha aggiunto la Lamorgese, «quanto piuttosto il fatto che gli arrivi si verifichino nel pieno dell'emergenza Covid, il che rappresenta un fattore di complicazione per tutti gli Stati ma in particolar modo per i Paesi geograficamente più esposti alla pressione migratoria come l'Italia che è frontiera esterna dell'Unione europea». Dunque se ne rendono conto: sanno perfettamente che gli accessi incontrollati di stranieri sono un problema enorme, ma non se ne curano. Anzi, dicevamo, i progressisti fanno di tutto per favorire nuovi ingressi.Come noto, in commissione Affari costituzionali alla Camera ormai da una settimana è in discussione il nuovo decreto sull'immigrazione tanto agognato da Lamorgese e compagni, cioè la legge che deve sostituire i decreti sicurezza salviniani. I giallorossi l'hanno presentata come una priorità assoluta, e ci si dedicano anima e corpo, alla faccia delle altre necessità della nazione. Il primo grande risultato è stato ottenuto un paio di giorni fa, quando la commissione ha approvato un emendamento presentato dal Pd (primo firmatario Stefano Ceccanti) che prevede l'abolizione del tetto per il cosiddetto decreto flussi.Per anni, la sinistra ha ripetuto che non esistevano metodi legali per entrare in Italia, giustificando così gli arrivi tramite barcone. In realtà, da sempre esiste questo decreto flussi che consente l'ingresso di diverse decine di migliaia di persone a fini di lavoro. Quest'anno, grazie alla norma, sono giunte qui - regolarmente - 30.850 persone. Entro il 30 novembre di ogni anno bisogna produrre un nuovo decreto, che fissi il numero massimo di ingressi consentiti. Ebbene, grazie all'emendamento del Pd, il limite è stato levato, consentendo potenzialmente a chiunque di venire da noi.Non è finita, però: c'è ben di peggio. Il decreto flussi, in fondo, consente ingressi legali a persone in cerca di impiego o con impiego già disponibile. Il Pd, invece, ha particolarmente a cuore la sorte dei clandestini, dunque ha provveduto a formulare un bell'emendamento anche per loro: è stato approvato proprio ieri, sempre in commissione Affari costituzionali. Si tratta di un'iniziativa che ha come prima firmataria Laura Boldrini, indefessa paladina dei migranti, e che va a modificare la formulazione dell'articolo 19 del Testo unico sull'immigrazione, quello riguardante i «decreti di espulsione e di respingimento».Attualmente, tale articolo spiega che «in nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali». Il nuovo emendamento aggiunge all'elenco, dopo la parola «sesso», i concetti di «orientamento sessuale» e «identità di genere».Tradotto in pratica, significa che non si potranno più espellere clandestini che si dichiarino omosessuali e sostengano di essere a rischio «persecuzione» nello Stato di d'origine. Lo abbiamo già visto accadere: negli anni passati le commissioni deputate a valutare le richieste di asilo tendevano a garantire protezione agli «stranieri Lgbt». Esiste anche una giurisprudenza in merito, che il Pd brandisce per giustificare l'iniziativa. Il fatto, però, è che cambiando la legge si trasforma una possibilità in una regola. Al clandestino, dunque, basterà dirsi gay (anche se non è vero: tanto chi controlla?) per restare in Italia. L'introduzione della «identità di genere», poi, offre un'ampia gamma di altre possibilità. Un richiedente asilo maschio, ad esempio, potrebbe dire che lui «si sente donna» e che per questo non può rientrare in patria dove sarebbe discriminato.«Questo emendamento è una follia», commenta giustamente il leghista Nicola Molteni. «È l'ennesima trovata propagandistica che allarga ulteriormente le maglie della legge a tutela dei clandestini, partendo da basi totalmente ideologiche. Finirà che saranno in tantissimi a millantare di essere omosessuali per farsi accogliere».C'è infine da notare un altro aspetto curioso della faccenda. I giallorossi, Boldrini in testa, vanno avanti da parecchio tempo a ribadire che, qui da noi, gli omosessuali sono in pericolo. I gay e i trans, ci dicono, sono oggetto di una brutale escalation di violenze omofobe, tanto che servirebbe una nuova legge (il ddl Zan da poco approvato alla Camera) per proteggerli. Però delle due l'una: o in Italia la popolazione Lgbt è vessata, oppure l'Italia è una nazione che tutela il mondo arcobaleno tanto da poter accogliere stranieri salvandoli dalla persecuzione. La contraddizione evidente, in ogni caso, non sembra preoccupare Pd e 5 stelle. Secondo loro siamo contemporaneamente uno Stato omofobo, ma possiamo ospitare e proteggere gay, lesbiche e trans.Chissà: forse vogliono il ddl Zan proprio per questo: per farci diventare ancora più attraenti per gli immigrati arcobaleno di tutto il mondo. Siamo certi che il governo non mancherà di celebrare tali strepitose conquiste: in fondo non ha nient'altro di cui vantarsi.