2021-12-04
La mozione grillina contro Minenna crea un’altra rottura con Conte
L’ex premier: non calendarizzare il testo. Trambusto nel comitato di gestione doganeC’è una mozione protocollata giovedì scorso al Senato che rischia di far esplodere ancora di più i 5 stelle, ormai stritolati dalle loro divergenze, tra i fedelissimi di Giuseppe Conte, quelli di Luigi Di Maio e gli altri. Porta la firma di 10 senatori, Emanuele Dessì, Mattia Crucioli, Bianca Laura Granato, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Cataldo Minnino, Silvana Giannuzzi, Barbara Lezzi, Fabio Di Micco e Gianluigi Paragone. Sono un misto di senatori pentastellati e non (gli ex Dessì e Paragone), che tramite la mozione chiedono al governo di Mario Draghi e al ministro dell’Economia Daniele Franco, di «esercitare il potere di alta vigilanza e controllo sull’Agenzia delle dogane e dei monopoli, al fine di ripristinare una situazione di legalità e corretta gestione amministrativa della predetta Agenzia». La mossa della pattuglia grillina ha irritato soprattutto Conte, l’ex presidente del Consiglio che è stato incoronato leader del Movimento 5 stelle questa estate, ma che in realtà continua a essere messo in discussione all’interno. A quanto pare, l’ex premier si starebbe opponendo alla calendarizzazione della mozione che comporterebbe un’ulteriore divisione tra i grillini. Le mozioni infatti si votano e la spaccatura diverrebbe palese. Non sarebbe per giunta l’ultima. Del resto Conte continua a rimanere spiazzato dai lavori parlamentari. Si spiega anche in questo modo la sua sconfitta del mese scorso sul capogruppo di Palazzo Madama. L’ex premier puntava sull’uscente Ettore Antonio Licheri, ma poi ha dovuto subire la scelta di Maria Domenica Cartellone (spinta da Di Maio). Gli stessi problemi si stanno vedendo alla Camera, con Davide Crippa e Alfonso Bonafede che si sfidavano per il posto di nuovo capogruppo. A Montecitorio Conte non vorrebbe più Crippa, considerato troppo vicino a Beppe Grillo. Ma anche qui è rimasto spiazzato. Di fatto l’attivismo a vuoto dell’ex premier sta premiando l’immobilismo «democristiano» di Di Maio, che continua a raccogliere intorno a sè sempre più malessere tra i grillini. Anche sulla Rai si è consumata l’ennesima tragedia, con Conte rimasto a guardare inerme i giochi per le nomina di Monica Maggioni come direttrice del Tg1. La mozione depositata a Palazzo Madama è incentrata sulle «irregolarità che sembrano trasparire delle condotte poste in essere dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dott. Marcello Minenna» che devono «comportare l’intervento del governo, per mezzo del ministro dell’Economia e delle Finanze, con l’esercizio del potere di alta vigilanza e di tutti gli atti ritenuti utili o opportuni a ripristinare una situazione di legalità e di gestione corretta ed imparziale degli interessi pubblici». Il dito è puntato contro il vertice dell’agenzia, nominato all’inizio del 2020 proprio dall’ex governo Conte. Secondo i grillini «nel corso della trasmissione giornalistica Piazza Pulita» del «25 novembre 2021» era stato trasmesso un servizio che avrebbe evidenziato «la mala gestio» di «Minenna, contraddistinta da spreco ingiustificabile di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi ad amici». Nella mozione viene citato l’episodio di «Anna Maria Forenza […] legata da un contratto di consulenza con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli dal marzo 2020, con una retribuzione di 7.000,00 euro mensili». A quanto pare Forenza «aveva ottenuto l’incarico di medico responsabile della task force medica Covid 19 […] in virtù del rapporto di conoscenza personale col Minenna e in quanto medico che si occupa degli interventi estetici ed anti-aging usufruiti dallo stesso». Nel frattempo in questo ore circola la notizia che Sara Lusi, (nipote dell’ex tesoriere del Pd Luigi condannato in Cassazione a 7 anni), si è dimessa dal comitato di gestione delle dogane, uno degli organi più importanti dell’agenzia fiscale.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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