2020-10-16
La mascherina all’aperto è dannosa
(Lorenzo Di Cola/NurPhoto via Getty Images)
I rischi superano i benefici, peraltro tutti da dimostrare. Coprirsi il viso a lungo può trasformare un portatore sano in sintomatico. E poi c'è l'aspetto psicologico.In un interessante video che sta diventando virale, il dottor Alberto Donzelli fa il punto sul rapporto danno/benefici delle mascherine che, dichiarate inutili a febbraio, sono ora obbligatorie anche all'aperto. Può essere una situazione di buon senso tenere le mascherine al chiuso: il virus si trasmette al chiuso, non all'aperto. Occorre anche ricordare che per poter avere una trasmissione del virus occorre un contatto continuativo, non basta essere passati vicino a un altro, perché in questo caso la carica virale non sarebbe sufficiente. Ora il governo ha reso obbligatorie le mascherine anche all'aria aperta, dove il virus si trasmette con grandissima difficoltà, per non dire mai. Un provvedimento di sanità pubblica per poter essere reso obbligatorio deve rispondere a due requisiti: primo, deve essere dimostrata la sua utilità: secondo, deve essere dimostrata la sua mancanza di rischi o e, nel caso i rischi ci siano, deve essere dimostrato che questi siano nettamente meno importanti dei benefici.I rappresentanti del cosiddetto comitato scientifico, Villani e Ranieri Guerra, hanno spiegato che forse la mascherina portata all'aperto non serve, ma è un «simbolo». Simbolo di che cosa? Del fatto che ci sta a cuore la salute degli ammalati di Covid al punto tale che nel dubbio vediamo obbligatoria anche una cosa che probabilmente non serve, ma non si sa mai? Oppure un segnale di sottomissione? La paura permette di governare le menti deboli, la polizia e l'esercito portati in strada per controllare che siano usate, domineranno le menti forti. Qualche virologo ci dice che la mascherina riduce la carica virale e quindi aiuta. Esistano degli studi seri che dimostrino questo empiricamente? Non c'è nessuna lavoro serio che dimostri l'efficacia delle mascherine. Allo stato non ci sono prove che la mascherina riduca la trasmissibilità del virus influenzale. Gli studi per essere considerati di qualità devono essere randomizzati, controllati e pragmatici, così che i due gruppi siano parificati per tutte le condizioni. Il gruppo sperimentale indossa la mascherina e il gruppo di controllo no. Questi studi arrivano alla conclusione che non c'è differenza tra l'indossare le mascherine chirurgiche rispetto al non indossarle per l'influenza e le sindromi influenzali in genere. L'efficacia non è dimostrata. Possiamo assumere il criterio di prudenza di portarle al chiuso dove non ci si possa distanziare, sull'autobus, ma solo lì, perché i rischi ci sono e sono importanti. Un gruppo di cardiologi tedeschi ha preso soggetti in ottima salute, spesso atleti, 38 anni in media, e li ha divisi in tre gruppi: a un gruppo è stato chiesto di indossare mascherine chirurgiche, a un altro mascherine con filtro, il terzo è rimasto senza mascherine. La funzione cardiaca è stata misurata in condizioni normali e sotto sforzo. I soggetti con mascherina, hanno avuto un indiscutibile peggioramento della condizione cardiorespiratoria più grave con le mascherine col filtro, importante però anche con la mascherina chirurgica. Il cuore ha dovuto lavorare di più, ed è aumentata la pressione transmurale. I cardiologi segnalano che le condizioni sono state innocue in soggetti sani, ma possono essere gravi e non reversibili in soggetti anziani, cardiopatici e obesi. Abbiamo uno studio pragmatico che valuta il l'efficacia delle mascherine chirurgiche all'aperto, fatto in Australia. La mascherina portata all'aperto non solo non ha mostrato nessun vantaggio sulle malattie virali ma addirittura ha apportato un grave peggioramento. Il 7 giugno di quest'anno le indicazione delle Oms elencano anche danni e svantaggi legati alla presenza di mascherine, autocontaminazione, dermatiti cutanee, rischio di trasmissione agli occhi, ma manca il più grave. L'uso della mascherina favorisce le virosi respiratorie, incluso il Covid 19.Il ministero della Salute ha riempito il mondo di immagini che spiegano come la mascherina blocchi fino al 95% delle nostre emissioni. Quindi se siamo a 50 cm da un'altra persona le nostre emissioni non le arriveranno in faccia. La mascherina è utile se siamo in sala operatoria, al di sopra di un paziente che stiamo operando, o a 50 cm da un'altra persona, per esempio sul tram.Le emissioni dove vanno? Restano all'interno della mascherina, inumidendola e creando un ambiente favorevole allo sviluppo di microbi e soprattutto, ed è questo che l'Oms non ha detto, i virus vengono poi inalati nuovamente dal portatore di mascherina. La persona quindi si fa da sola i cicli di amplificazione dei virus, se continua a tenere la mascherina che scherma l'espirazione. Può essere forse sensato che una persona porti la mascherina al chiuso, nell'ipotesi non confermata ma non del tutto esclusa che un asintomatico possa contagiare un sintomatico, ma è criminale farla tenere all'aperto e per lunghi periodi. Il portatore di mascherina spinge contro la mascherina i virus che si trovano nella parte alta delle vie aeree, dove ci sono formidabili difese che li tengono a bada, e inalandoli li spinge negli alveoli dove non dovrebbero arrivare. Nel momento in cui le difese adattative, che impiegano circa 15 giorni a formarsi, arrivano fino agli alveoli, scatenano una tempesta infiammatoria nei polmoni. Nel momento in cui noi imponiamo a un asintomatico una barriera all'espirazione noi rischiamo di trasformarlo in un sintomatico e di conseguenza il portatore sano di Covid diventa un malato di Covid e così finalmente si possono riempire quelle rianimazioni che ora sono vuote, e da vuote non permettono la sospensione delle libertà più elementari.Un popolo che rinuncia alla libertà nel terrore della malattia, perderà la libertà e avrà anche la malattia.