2020-09-24
La lotta contro il Covid fatela giusta. Non è possibile eliminare il virus
Molte misure discutibili ed eccessive risentono dell'illusione di poter impedire totalmente la circolazione del patogeno. Un errore, contraddetto dalla storia medica, che ci porta a veri disastri sul resto dei malati.Il buon senso è sufficiente a capire che i numeri non giustificano nulla di quello che sta succedendo: la distruzione dei diritti più elementari, con misure folli e sproporzionate (contenimento, blocco dell'economia e dell'educazione, distruzione del turismo, impedimento di riunioni di gruppi familiari, allontanamento sociale, mascherine per tutti, cerimonie religiose impedite) che non si basano su solide evidenze scientifiche. Misure ragionevoli sono le raccomandazioni di lavarsi le mani, starnutire o tossire sul gomito, usare un fazzoletto monouso, e soprattutto le raccomandazioni per rinforzare il sistema immunitario, prima difesa contro ogni malattia infettiva, raccomandazioni queste ultime che - bizzarramente - nessuno Stato sta facendo.È stato stabilito che lo scopo da raggiungere non è che tutti stiano bene: per ottenere questo, la prima regola è potenziare il sistema immunitario, ovvero mezzo cucchiaino di olio di fegato di merluzzo al mattino, un grammo di vitamina C, sali minerali e oligoelementi, almeno un'ora di attività all'aria aperta. È stato stabilito che bisogna bloccare il contagio, che il «gol» da raggiungere è che nessuno incontri il virus. Una follia. Anche perché tutte le epidemie di tutta la nostra lunghissima storia di esseri umani sul pianeta si sono risolte nel momento in cui tutti avevano incontrato il patogeno, tutti i forti lo avevano incontrato senza ammalarsi, erano diventati immuni, e non trasmettevano più la malattia, interrompendo il contagio. Il cosiddetto contagiato, portatore sano, è una persona che ha una carica virale troppo bassa per poter fare ammalare.La Sars-CoV-2 è più contagiosa di altre forme influenzali, ma meno, per esempio, del morbillo. Può essere considerata a media infettività. Ha causato più vittime della normale influenza, ma meno vittime di influenze particolarmente aggressive come la Asiatica e la Spaziale, per le quali non abbiamo chiuso i Paesi. In tutti i Paesi c'è stata una comunicazione bizzarramente contraddittoria. L'Italia è stata ovviamente al top della contraddizione, ma anche altre nazioni si sono date da fare in maniera interessante. A febbraio, quando molto si poteva fare contro la malattia, il «negazionista» Burioni negava fosse in Italia, il «negazionista» Zingaretti se l'andava a cercare a Milano, il «negazionista» Speranza usava il denaro pubblico per dire il falso, cioè che la malattia non era contagiosa, in uno spot televisivo che per motivi di decenza mi limito a definire delirante. Quando la malattia è arrivata, il suddetto ministro ha fortemente sconsigliato l'unica cosa che avrebbe potuto salvarci: le autopsie, pratica indispensabile in ogni patologia nuova.Solo quando finalmente alcuni medici le hanno fatte abbiamo scoperto il trattamento terapeutico efficace. In questo momento questa malattia non deve fare più paura di innumerevoli altre influenze. Ogni giorno in Italia muoiono più di 600 persone di malattie cardiovascolari e quasi 500 persone di cancro. Questi numeri stanno aumentando perché, dato che tutti gli ospedali sono diventati Covid centrici, tutta la diagnostica è rimandata, gli interventi terapeutici sono ridotti all'urgente e all'indispensabile. La sanità è stata sospesa in un certo senso, come sospesa è stata l'attività scolastica, sospesa la religione. Ora, purtroppo, l'attività scolastica è ricominciata, con regole che, di nuovo, per motivi di decenza, ci limitiamo a definire deliranti.Dall'inizio della malattia ci siamo scambiati soldi. All'ufficio postale consegniamo buste e pacchi toccati da noi agli impiegati e ritiriamo raccomandate toccate da loro. In banca circolano moduli. Nelle ultime votazioni abbiamo consegnato documenti agli scrutatori, che quindi li hanno toccati, e nei mesi precedenti li abbiamo consegnati alla forze di polizia che ci davano la caccia con droni ed elicotteri se osavamo usare il diritto costituzionale di allontanarci più di 400 metri da casa. Eppure non c'è stata ecatombe. Nelle scuole gli insegnanti applicano le deliranti (eufemismo) direttive di sanificare i compiti dei ragazzi e collaborano col massimo di buona volontà a creare una generazione di squilibrati e fobici, dopo essersi messi sotto i piedi senza il minimo problema anni di studi di pedagogia, master sulla psicomotricità o sulla necessità della socializzazione. I ragazzi sono fermi nei banchi per ore. In una classe un bambino ha sofferto la sete per ore perché la maestra si è rifiutata di toccare la sua borraccia di cui lui non riusciva a svitare il tappo. A cosa serve rimandare i bambini a scuola? A due punti fondamentali: primo indottrinarli, così da convincerli che le regole con cui stanno distruggendo il Paese abbiano un senso, renderli i servi ideali che non protestano mai perché la loro libertà viene schiacciata per il loro bene. Il secondo è distruggere il Paese. È necessario alla distruzione definitiva delle nazioni un secondo lockdown. È evidente che non potrebbe essere fatto con il primo. Questo sarà più raffinato, a macchia di leopardo, basato sulla colpa. Hai il tampone positivo o ce l'ha il tuo vicino di casa o vieni dalla Sardegna? Sei colpevole della tua quarantena.Tuo figlio ha il tampone positivo, oppure il tampone positivo lo ha un suo compagno di classe? Quarantena. Che i tamponi abbiano una capacità diagnostica infinitamente opinabile diventa irrilevante. Quindici giorni di chiusura: 15 giorni in cui non andrai a lavorare e 15 giorni in cui, se hai il cancro, non potrai accedere un ospedale per fare la chemio.La comunicazione sul Covid 19 è sempre basata sulla congiunzione «ma». Il ma è una congiunzione asimmetrica. La seconda parte della frase, quella che viene dopo il ma, è più importante della prima. È sempre in ritardo, ma è un bravo programmatore: lo assumiamo. È un bravo programmatore, ma è sempre ritardo: non lo assumiamo.La comunicazione sul Covid 19 ha sempre il «ma»: i contagi sono diminuiti, ma aumentano i focolai. (I focolai di cosa? Di malati o dei cosiddetti contagiati? Non si sa). Sembra ci sia un miglioramento in Veneto, ma c'è stato un peggioramento in Lombardia. Sembra ci sia un miglioramento in Veneto e in Lombardia, ma si sono trovati 23 contagiati in un centro estivo nelle Marche.Non c'è una sola comunicazione che sia interamente positiva: questo tipo di comunicazione con pochi dati ben studiati, riesce a seminare il terrore. Il termine contagiato, con cui si indica un tizio sano che non è in grado di trasmettere la malattia, permette di tenere la nazione in pugno. O forse sarebbe meglio dire le nazioni in pugno. L'epidemia Covid 19 ha permesso in poche settimane di vedere Stati sospendere le libertà più elementari, mettere i cittadini agli arresti domiciliari sotto minaccia di multe e arresti. È stato vietato di partecipare a manifestazioni e riunioni, con evidenti disparità che nessuno ha fatto nulla per nascondere. Il virus si propaga a Messa, nelle processioni religiose, nelle manifestazioni di protesta dove le persone sono state multate anche se erano distanziate, immobili e con le mascherine, ma non ai Pride, non quando incaute non cooperanti spacciate per tali tornano dall'Africa e tutti si affollano, non alle feste dell'Unità, quelle per fortuna già deserte per conto loro.Come se ne può uscire? Un'ipotesi è che tutti si rifiutino di subire tamponi. Oltretutto è una pratica invasiva, sempre fastidiosa, a volte dolorosa, può causare epistassi. Come ha spiegato il loro stesso scopritore, non hanno valore diagnostico ma solo di screening. Non devono essere usati per la diagnostica. Come dimostrano la Svezia (con sistemi raffinati) e la Tanzania (con sistemi più rozzi), moltissimi tamponi sono falsi positivi. La Svezia ha fatto gli esami sierologici. La Tanzania si è limitata a fare tamponi ad animali, frutti, e un bidone di olio di motore: l'unico negativo è stato quello del bidone da olio motore. Come spiega il loro stesso scopritore, il premio Nobel Mullis, il test è troppo aspecifico, col rischio di positività crociate per essere considerato diagnostico. Eppure è considerato valido per ridurre cittadini agli arresti domiciliari.È stato stabilito a Norimberga che nessun atto medico può essere fatto sul non consenziente. Questo è il momento di pensarci.