2019-02-27
La legittima difesa è stata rinviata per dare priorità alle quote latte
Approvata alla Camera una variazione di calendario: precedenza alla proposta di legge sul mondo caseario. La Lega: «Settore martoriato, merita risposte urgenti». Il M5s condivide, Forza Italia no: «Incomprensibile». Questioni di priorità: ora che le elezioni regionali in Sardegna sono state vinte, ora che il governatore è Christian Solinas, esponente leghista, il Carroccio vuole subito darsi da fare per tentare di venire incontro alle esigenze dei pastori. È il metodo Salvini: mettere i temi più urgenti immediatamente in cima all'agenda del governo. Così ieri la Camera ha approvato - grazie al voto compatto della maggioranza - la richiesta della Lega di far slittare di una settimana il voto sulla proposta di legge sulla riforma della legittima difesa. Il partito guidato da Matteo Salvini ha chiesto il rinvio dell'esame della legge sulla legittima difesa alla prossima settimana, per affrontare subito la proposta di legge concernente le partecipazioni in società operanti nel settore lattiero-caseario, che era all'ultimo punto dell'ordine del giorno dei lavori. Il motivo della richiesta di rinviare la discussione sul delicato argomento è stato illustrato in aula dal deputato della Lega Flavio Gastaldi, che ha fatto riferimento alle proteste dei pastori sardi e ha sottolineato la necessità di dare «la giusta priorità a un settore martoriato da troppo tempo e che merita risposte urgenti: è giusto dedicarsi», ha detto Gastaldi, «alla proposta di legge concernente le partecipazioni in società operanti nel settore lattiero-caseario». La proposta della Lega è passata con il voto compatto del M5s, tra le proteste inevitabili delle opposizioni. Poco prima, la Camera aveva respinto con 362 no e 98 sì le pregiudiziali di costituzionalità poste dal Pd e da Leu sulla legge che prevede le modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa. Il rinvio alla prossima settimana dell'esame della legge sulla legittima difesa comporta che, quando approderà in aula, i tempi di discussione saranno contingentati. Le opposizioni sono andate all'attacco: «Ennesimo intollerabile schiaffo al Parlamento», ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, «i cui lavori vengono nuovamente condizionati dalle frizioni interne alla maggioranza. È evidente che il rinvio dell'esame della legittima difesa risponde all'esigenza della Lega di appianare le profonde divergenze con il M5s, come del resto ha fatto intendere neanche troppo velatamente il sottosegretario Buffagni. Tutto questo», ha aggiunto Lollobrigida, «è intollerabile, non possiamo consentire che l'aula sia periodicamente ostaggio di simili logiche di basso cabotaggio».Stessa musica sul fronte Forza Italia: «Siamo contrari», ha sottolineato il capogruppo Mariastella Gelmini, «a rinviare sine die l'approvazione della legge sulla legittima difesa alla Camera. Ci domandiamo, inoltre, come la Lega, che ha il suo leader in Matteo Salvini che va giustamente a trovare in carcere persone innocenti non tutelate dallo Stato, possa chiedere il rinvio di questo provvedimento. Tutto ciò è incomprensibile».A fare chiarezza sullo stato dell'arte riguardo al provvedimento è stata Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica amministrazione e penalista di grande esperienza: «Anche oggi», ha spiegato la Bongiorno, «ci sono state delle prese di posizione. Io voglio ribadire che il testo è estremamente equilibrato e si è fatto carico doverosamente di prendere in considerazione l'incolumità degli aggrediti. Quindi è falsa e fuorviante l'idea che si è voluta introdurre una norma anticostituzionale. Il testo», ha aggiunto il ministro, «prevede la possibilità di respingere l'aggressore che entra con violenza e minaccia. Quindi non c'è una licenza di uccidere, non c'è una legge che invita ad usare le armi, ma c'è una legge che è finalmente dalla parte delle vittime, e che sarà approvata credo e spero entro marzo».A smentire le illazioni su presunti dissidi tra Lega e Movimento 5 stelle sulla legge, è stato il vicepremier Luigi Di Maio: «Il cronoprogramma del governo», ha dichiarato il grillino, «non cambia. Ho letto che avrei chiesto di ritardare la legittima difesa: è una fake news».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)