2022-06-14
La Lega spinge per i bonus energia e la rottamazione delle cartelle
Al centro del Consiglio federale del Carroccio i temi economici. Sul tavolo anche la riforma delle pensioni per archiviare la Fornero. Sul fronte politico chiesto più spazio per i governatori. Assente Giancarlo Giorgetti.Incassata la sconfitta dei referendum sulla giustizia, il segretario della Lega Matteo Salvini si rimbocca le maniche. E, prima al Consiglio federale di via Bellerio (due ore fitte di discussioni) e poi in conferenza stampa, decide di lanciare la nuova offensiva del Carroccio, questa volta sul piano economico. La Lega chiede nuovi e immediati interventi da parte del governo per venire incontro ai cittadini italiani, sempre più in difficoltà per il caro benzina e per l’inflazione. Nel corso della riunione Salvini ha sottolineato la necessità di rinnovare entro giugno gli sconti per benzina e diesel, oltre che per le bollette di luce e gas. Sono temi su cui il leader della Lega si sarebbe già confrontato con il ministro dell’Economia Daniele Franco. Non solo. La Lega chiede anche di prevedere una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma ci sono molte altre proposte, tra cui quella di detassare straordinari e i premi di produzione; lavorare a una riforma delle pensioni equa superando la legge Fornero. Sulla riforma della giustizia ci sarà da discutere in Parlamento, la battaglia non è ancora finita, ma è ora di lanciare nuovi argomenti su cui confrontarsi. All’incontro mancava il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, impegnato per motivi famigliari, anche se nella Lega c’è chi sostiene che l’assenza non sia casuale, dovuta forse alla differenza di vedute sul fronte politico (soprattutto internazionale) degli ultimi tempi. In ogni caso, ancora una volta, chi si aspettava che qualcuno mettesse la leadership di Salvini in discussione ha dovuto ricredersi. Il segretario è saldo al suo posto. Nessuno gli ha mosso critiche. Nessuno ha fatto cenno al tema del viaggio a Mosca. Il problema, come spiegano alcuni colonnelli, semmai è un altro. Qualcuno ha iniziato a rumoreggiare in vista della compilazione delle liste per le prossime politiche, che saranno ridotte nel 2023 per la riforma sul taglio dei parlamentari. Sono situazioni tipiche interne ai partiti, ma c’è comunque il rischio che qualcuno resti fuori. In più c’è ancora da ragionare sulla nuova legge elettorale. Ma c’è chi teme di non essere più in Parlamento nella prossima legislatura. In ogni caso, se qualcuno voleva mettere Salvini da parte dovrà aspettare ancora. È il leader del Carroccio durante il Consiglio federale a introdurre i temi di giornata, tra cui l’approvazione del bilancio del partito, ma anche il punto interno sui congressi cittadini. C’è spazio per il fallimento del referendum sulla giustizia, anche se non è considerato una sconfitta. «È l’inizio di un percorso verso la riforma», è stato detto. Salvini ha rivendicato in questi giorni anche il fatto che 10 milioni di cittadini sono andati a votare. Certo, a qualcuno ha ricordato Matteo Renzi nel 2016, dopo la sconfitta al referendum costituzionale, ma erano altri tempi. Allo stesso tempo nella Lega si rifiuta anche l’idea che le amministrative siano andate male. «Positivi i risultati della Lega in Lombardia: da stasera amministriamo sette nuovi Comuni. Buon lavoro a tutti loro e ai nostri sindaci confermati», ha detto Salvini, «Lo sforzo della Lega di essere collante del centrodestra, anche sacrificandosi in prima persona, è la strada vincente» ha proseguito. «Il centrodestra unito vince. Il centrodestra diviso, come a Verona, Parma e Catanzaro potrebbe vincere, se mai se la gioca al ballottaggio. A Verona, per esempio, se avesse corso unito la partita sarebbe già chiusa, ma con i se e i ma non si fa la storia». In sostanza chi si aspetta che si faccia da parte o che la Lega sia in difficoltà deve ricredersi. «Avere la certezza di Palermo e Genova vinte dal centrodestra con il contributo determinante della Lega ci fa dire che nell'equilibrio tra centrodestra e centrosinistra, almeno a questo primo turno, la bilancia propende per il centrodestra», ha aggiunto, «Alle prossime politiche il centrodestra vince solo unito. Chi pensa ad altri schemi non fa il conto con gli elettori». Durante l’incontro in via Bellerio sarebbe stato aperto un nuovo canale di dialogo con i governatori. Tema che lo stesso Salvini ha poi illustrato ai giornalisti al termine della conferenza stampa. «I governatori, da Fedriga a Fontana a Zaia, lamentano scarso dialogo con il governo sul tema Pnrr e fondi europei». Secondo Salvini «la preoccupazione è che buona parte dei fondi sulla carta non potranno essere spesi per mancanza di fondi, di progetti e per difficoltà a partecipare ai bandi. Quindi la richiesta è, se non si riesce a spenderli in un modo, poterli spendere in altra maniera. Non vorremmo che questa montagnetta di miliardi non potesse essere spesa per l'impossibilità di partecipare ai bandi per come sono strutturati».
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)