Non solo suberbonus al 110%. Anche quest'anno si possono infatti usare una serie di agevolazioni fiscali per fare i lavori di ristrutturazione o di miglioramento energetico sulla propria casa e non solo.
Non solo suberbonus al 110%. Anche quest'anno si possono infatti usare una serie di agevolazioni fiscali per fare i lavori di ristrutturazione o di miglioramento energetico sulla propria casa e non solo.Dunque parliamo del bonus casa (detrazione del 50%), di quello per l'efficientamento energetico (tra il 50 e il 65%), del sisma bonus (dal 50 al 85%), del bonus facciate (90%), dell'agevolazione per l'installazione di impianti fotovoltaici (50%) e del bonus per installare le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici (50%).Chi si avvale dei vari bonus casa previsti per quest'anno ha a disposizione diverse opzioni per recuperare del tutto o solo in parte la spesa sostenuta. Come? Grazie alla detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi diluita nel tempo, con lo sconto in fattura da parte dell'impresa che fa i lavori o cedendo il proprio credito di imposta a una banca. Quest'ultima opzione, come spiega l'infografica fatta dall'Associazione bancaria italiana (Abi), è un'opzione da valutare se si ritiene di non avere abbastanza capienza reddituale per recuperare nel 730 dell'anno successivo la spesa sostenuta, se si vuole godere dell'agevolazione senza però usare i propri risparmi o se si vuole recuperare in un'unica soluzione l'importo spettante, senza aspettare anni, come nel caso della dichiarazione dei redditi. Una volta appurato se si ha effettivamente "necessità" di usare questo strumento, o semplicemente conviene, bisogna sapere che la cessione richiede il superamento di una fase istruttoria che non è gratuita e prevede dei costi che si differenziano da banca a banca.Ma andiamo con ordine. Partiamo dal fatto che esistono due forme di cessione. Quella fatta per ottenere liquidità immediata e il credito richiesto per rimborsare un finanziamento. Nel primo caso se si eseguono i lavori con le risorse proprie, si potrà accedere al credito d'imposta della banca per ottenere liquidità immediata, senza dover attendere di recuperare il beneficio fiscale in dichiarazione dei redditi. Nel secondo caso è invece possibile cedere il credito, soprattutto quando si tratta di lavori importanti, alla banca che finanza la realizzazione. In questo caso il credito di imposta serve a garantire il rimborso del tutto o in parte del «finanziamento ponte» fatto dalla banca. La possibilità di accedere al credito di imposta vale però anche per i condomini. Un dubbio che infatti sorge a molti italiani, soprattutto a quelli che vivono in complessi che decidono di accedere ad uno dei vari bonus casa, è come fare a detrarre la spesa in questione. La risposta è che non ci sono vincoli. Nel caso, per esempio, di interventi sulla facciata del condominio ogni singolo soggetto potrà scegliere in modo autonomo come recuperare la spesa sostenuta usando le detrazioni, lo sconto in fattura o la cessione.Attenzione però perché l'opzione credito di imposta non è applicabile per tutte le agevolazioni fiscali. Il bonus verde, per sistemare i giardini, quello mobili per acquistare mobili ed elettrodomestici e il bonus rubinetti per la sostituzione di sanitari, rubinetteria e altri accessori del bagno non possono infatti richiedere il credito di imposta.
Emanuele Fiano (Ansa)
L’ex deputato pd chiede di boicottare un editore ospite alla fiera patrocinata da Gualtieri e «reo» di avere un catalogo di destra.
Per architettare una censura coi fiocchi bisogna avere un prodotto «nero» ed etichettarlo con la dicitura «neofascista» o «neonazista». Se poi scegli un ebreo (si può dire in questo contesto oppure è peccato?) che è stato pure censurato come testimonial, hai fatto bingo. La questione è questa: l’ex parlamentare Pd, Emanuele Fiano, che già era passato alla cronaca come bersaglio dei pro Pal colpevoli di non averlo fatto parlare all’Università Ca’ Foscari di Venezia e contro il quale qualche idiota aveva mimato la P38, sta premendo per censurare una casa editrice colpevole di pubblicare dei libri pericolosi perché di destra. Anzi, di estrema destra.
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.
Scontri fra pro-Pal e Polizia a Torino. Nel riquadro, Walter Mazzetti (Ansa)
La tenuità del reato vale anche se la vittima è un uomo in divisa. La Corte sconfessa il principio della sua ex presidente Cartabia.
Ennesima umiliazione per le forze dell’ordine. Sarà contenta l’eurodeputata Ilaria Salis, la quale non perde mai occasione per difendere i violenti e condannare gli agenti. La mano dello Stato contro chi aggredisce poliziotti o carabinieri non è mai stata pesante, ma da oggi potrebbe diventare una piuma. A dare il colpo di grazia ai servitori dello Stato che ogni giorno vengono aggrediti da delinquenti o facinorosi è una sentenza fresca di stampa, destinata a far discutere.
Mohamed Shahin (Ansa). Nel riquadro, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero (Imagoeconomica)
Per il Viminale, Mohamed Shahin è una persona radicalizzata che rappresenta una minaccia per lo Stato. Sulle stragi di Hamas disse: «Non è violenza». Monsignor Olivero lo difende: «Ha solo espresso un’opinione».
Per il Viminale è un pericoloso estremista. Per la sinistra e la Chiesa un simbolo da difendere. Dalla Cgil al Pd, da Avs al Movimento 5 stelle, dal vescovo di Pinerolo ai rappresentanti della Chiesa valdese, un’alleanza trasversale e influente è scesa in campo a sostegno di un imam che è in attesa di essere espulso per «ragioni di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo». Un personaggio a cui, già l’8 novembre 2023, le autorità negarono la cittadinanza italiana per «ragioni di sicurezza dello Stato». Addirittura un nutrito gruppo di antagonisti, anche in suo nome, ha dato l’assalto alla redazione della Stampa. Una saldatura tra mondi diversi che non promette niente di buono.






