2019-11-30
La giornata antiviolenza è una burla se ignora l’odio islamico per le donne
Maometto sposò una bimba, Khomeini ripristinò in Iran la lapidazione per le adultere poi estesa a molti Paesi con la sharia. Ma oggi il problema del mondo femminile è combattere il maschio, considerato il vero nemico.E anche quest'anno la giornata dedicata a contrastare la violenza contro le donne è passata. Ho aspettato un paio di giorni a scrivere questo articolo per avere il tempo di fare tutte le verifiche. Qualcuno dei big ha nominato la parola sharia? Nessuno. Certo: perché la sharia non è violenza contro le donne: è una forma di affetto, un po' brusco certo, ma comunque affetto. Ci sono le opinioni: possono essere condivise o no. Le opinioni possono essere giuste o possono essere sbagliate, e decenza e prudenza ci dicono che in una società libera, ma anche saggia, tutte le opinioni dovrebbero poter circolare, anche perché un'opinione visibilmente «sbagliata», francamente contro intuitiva, come quella che il sole stia fermo e la terra giri intorno, fino a un certo tempo sono buffe e poi salta fuori che sono vere. E poi ci sono i fatti. Se sulle opinioni possiamo discutere, sui fatti no. Un fatto può essere trovato magnifico da qualcuno e orrendo da un altro, lo stesso fatto è festa nazionale per una nazione e lutto nazionale per un'altra, ma un fatto è un fatto. Un fatto non può essere sotto censura, nessuno può punire o minacciare chi lo sta raccontando. E se qualcuno è minacciato o punito per aver riferito un fatto, allora vuol dire che non solo la libertà di parola è saltata, ma anche quella di autodifesa. Se ti hanno fatto saltare la libertà di parola, è perché devi stare zitto e buono, legato e anestetizzato, mentre ti fanno danni. Potete studiare la storia, potete verificare su internet, o, meglio ancora, su un vero libro di storia, che la maggior parte delle fonti riporta che il profeta Maometto ha sposato una bambina di 7 anni, la sua terza moglie e la più amata, anche se ci assicurano che per avvicinarsi a lei abbia aspettato i suoi 9 anni. Per questo nell'islam sposare una bambina è permesso e criticare questa usanza è vietato. In Gran Bretagna, patria del diritto, ogni anno saltano fuori innumerevoli casi di spose bambine, ma proprio bimbe, 8 o 9 anni, che vanno a scuola e si siedono sui banchi nascondendo il dolore di una deflorazione troppo precoce sotto la divisa scolastica. La seconda legge reintrodotta dall'ayatollah Khomeini in Iran fu l'abbassamento dell'età matrimoniabile in una donna a 13 anni ulteriormente abbassabile da un tribunale a 11, la prima legge invece fu la reintroduzione della lapidazione. Che Maometto reintroduca la lapidazione dell'adultera dopo che Cristo l'aveva abolita e che quindi da 7 secoli nessuno applicava più, è un altro fatto. La lapidazione è inelegante e sgradevole, il viso della donna si riempie di sangue, ecchimosi, bruttissime fratture scomposte ed esposte e questa è un'opinione. Che l'Iran dove le donne vengono lapidate faccia parte della commissione Onu sui diritti della donne è un fatto. Che l'Arabia Saudita, la quale pure conserva quest'abitudine di prendere a sassate le signore, con le ossa che si spaccano e le fratture scomposte che spuntano, sia nella commissione Onu per i diritti umani è un altro fatto, e da qui possiamo tirare fuori quella che onestamente è un'opinione, che all'Onu delle donne, dei loro corpi martoriati, delle loro vite distrutte, delle loro morti fatte da ineleganti ossa frantumate, importi meno di zero. Noi cafoni bifolchi con la passione del complottismo possiamo anche sospettare dal basso del nostro complottismo, e questa quindi è un'altra opinione, che tutto questo infinito parlare della violenza contro le donne fatta da gente che riconosce ad Arabia Saudita e Iran il titolo di campioni nella difesa dei diritti dell'umanità in generale, e delle donne in particolare, debba servire ad altro. Facciamo due conti: in Italia ci sono 130 «femminicidi» l'anno. I maschi ammazzati da uomini o da donne sono circa 400. I suicidi sono circa 4.000, di cui 800 donne e 3.200 maschi. La nostra impressione è che l'emergenza sia il suicidio del maschio bianco, che ha due fondamentali cause: il disastro economico e la solitudine. Perché il me too è più grave della lapidazione? L'impressione di noi bifolchi è che una lunga serie di signore, dalla De Beauvoir alla Butler, stia vendendo l'odio per il maschio e la famiglia come «contrasto alla violenza di genere». Ma perché l'Onu zampetta e saltella dietro questi evidenti isterismi? Perché occorre abbattere il maschio bianco per invaderne il territorio, occorre colpevolizzarlo per rendere tollerabile la presenza di enormi masse di maschi di etnia e religione diversa che in piccole percentuali, meno del 10% della popolazione, compiono la metà degli stupri, la metà dal punto di vista numerico, ma fatti con la ferocia totale dello stupro di gruppo e dello stupro etnico. Occorre devirilizzare i maschi, rendere una colpa il testosterone per poter mettere una ragazzina smembrata in due trolley senza manifestazioni di piazza.Quindi questa giornata non è una burla. È qualcosa di molto peggio. Rende le donne occidentali un gruppo etnico, come gli ebrei o gli armeni. Non siamo un gruppo etnico, siamo la parte femminile della specie umana e gli uomini ne sono la parte maschile. Nella civiltà occidentale le donne portano i gioielli, l'uomo si inginocchia davanti alla donna e, soprattutto, le donne vivono più degli uomini. Le donne dell'Occidente erano le uniche, grazie al cristianesimo, ad avere ottenuto dignità e onore: dopo Cristo l'adultera non può più essere lapidata, se la figura della Madonna domina nelle chiese la donna non può più essere disonorata. Ma noi ci siamo lasciate convincere da calibri come la De Beauvoir, e la Butler - rispettivamente una ex collaborazionista della Repubblica di Vichy firmataria del Manifesto in difesa della pedofilia nel 1977, e una tizia che si sveglia al mattino e non sa se è maschio o femmina - che i nostri uomini non erano i nostri unici magnifici alleati, ma il nostro nemico. In cambio del vittimismo, abbiamo amplificato le colpe dei nostri uomini, così che fossero castrati socialmente, e così abbiamo disarmato la società giudaico cristiana, l'unica che ha dato valore alla donne e alla libertà. E questa non è un'opinione: è un dannato fatto. E ora facciamoci insegnare il rispetto per le donne dall'Iran, e il cerchio sarà chiuso.
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