2022-02-28
La giacca dei reali inglesi si presenta sotto la Madonnina in una versione iperfemminile e moderna
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Husky, grazie a Saverio e Alessandra Moschillo, da tempo imprenditori della moda, ritorna sotto le luci di Milano Moda Donna entrando per la prima volta nel calendario sfilate per presentare la collezione femminile con un video sulla piattaforma di Camera Nazionale della Moda Italiana. La storia del brand è di quelle che val la pena raccontare. È il 1965. Steve Gulyas, aviatore americano in pensione, e sua moglie Edna, da sempre appassionati di caccia e pesca, decidono di avviare un progetto specializzato in abbigliamento per combattere il freddo e offrire maggiore comfort e praticità a coloro che, come loro, amano dedicarsi agli sport di campagna. Nasce così il brand Husky, il cui nome costituisce un omaggio al fedele compagno a quattro zampe che era solito accompagnare il colonnello Gulyas durante le sue uscite campestri. Il successo riscosso da Husky nel corso degli anni è evidente: la giacca trapuntata in nylon diventa da subito la prediletta dei reali britannici, che la utilizzano come capo d’abbigliamento sportivo, grazie anche alle sue caratteristiche di vestibilità e resistenza. Insostituibile compagna delle passeggiate a cavallo della Regina Elisabetta e di tutta la Royal Family, la giacca trapuntata con il colletto in velluto viene consacrata a elemento di riconoscimento dell’English Style e di uno stile di vita ben preciso. I capi Husky vengono infatti indossati da reali di fama mondiale, come Lady Diana, la principessa reale Anne e il capitano Mark Philips, affermandosi così come brand leader a livello internazionale, dal carattere unico, orientato verso l’eccellenza e indossato da personaggi celebri. Ora a Milano si presenta la hunting jacket Husky riproposta in versione iperfemminile, mantenendo il nuovo Dna smart formalwear, crossover tra abbigliamento casual e attenzione sartoriale. La giacca da caccia si trasforma così in un cult da città, una sintesi perfetta tra funzionalità, materiali ad alta performance e tessuti d’eccellenza da abbinare alle mini-skirts effetto retrò e pantaloni taglio a sigaretta, per un lifestyle cittadino contemporaneo. La collezione si sviluppa percorrendo diverse tematiche. Il filone couture bon-ton con accenni al mondo delle uniformi, attraverso completi giacca e gonna in lana e cashmere decorati da bottoni importanti; accanto l’outwear strizza l’occhio al mondo tecnico e performante con il piumino 50 grammi. La parte più casual propone le felpe rivisitate in preziosa lana Merinos e dettagli in nylon.La ricchezza dell’offerta si legge anche nella varietà dei materiali impiegati, ecologici o performanti come i twill di seta idrorepellente, il nylon con dettagli in pelle green, il velluto trapuntato e la naturalezza del cashmere e della lana merinos.
13 ottobre 2025: il summit per la pace di Sharm El-Sheikh (Getty Images)
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In un mondo che ancora fatica a dare piena cittadinanza alla voce femminile, questa rivista è un atto di presenza, che ho fortemente voluto, con l’intenzione di restituire visibilità e valore alle donne che ogni giorno, in silenzio o sotto i riflettori, trasformano il mondo in cui vivono.
Quelle che fondano imprese e reinventano modelli economici, che fanno ricerca, innovano nelle professioni, guidano comunità e progetti sociali. Quelle che mettono la competenza al servizio dell’impegno civile, che difendono i loro diritti, che si fanno portavoce di una nuova idea di leadership: inclusiva, empatica, concreta. Non a caso in questo numero è stato dato largo spazio al premio Donna d’autore, promosso dall’A.i.d.e. (Associazione indipendente donne europee) e in modo particolare alla sua entusiasta presidente Anna Silvia Angelini, perché le premiate rappresentano in maniera evidente i modelli di Valore Donna, dove ogni pagina è una finestra aperta su storie di talento, coraggio e visione. Non ho voluto costruire solo un racconto di unicità, ma anche restituire la normalità della grandezza femminile: donne che riescono, che sbagliano, che ricominciano, che costruiscono futuro. La loro forza non è un’eccezione, ma una presenza quotidiana che Valore Donna vuole portare alla luce, con impegno, rispetto e franchezza. Questo progetto editoriale inoltre ha nel suo dna un’idea di qualità come responsabilità: nella scrittura, nelle immagini, nella scelta dei temi. Ogni contributo è frutto di una ricerca attenta, di un linguaggio curato e di una sensibilità che si sforza di vedere il mondo con occhi diversi. Dando spazio a voci nuove, a imprenditrici, giornaliste, intellettuali, professioniste, donne della politica, giovani, donne che operano nel terzo settore, donne che collaborano, si sostengono e che raccontano la realtà contemporanea senza filtri, con l’autenticità di chi la vive pienamente. Perché solo rinnovando lo sguardo si può cambiare la prospettiva. Valore Donna vuole essere una rivista che lascia un’impronta nel panorama editoriale del Paese, un luogo d’incontro tra generazioni, esperienze e linguaggi. Non un manifesto ideologico, ma un laboratorio vivo, dove la libertà di pensiero e la sensibilità estetica si intrecciano. Nel racconto di queste pagine c’è l’orgoglio delle donne che sognano e nello stesso tempo si impegnano non per rivendicare uno spazio, ma per abitarlo con la pienezza di chi sa di meritarlo. Perché il futuro si scrive soprattutto con le loro voci.
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Valore Donna-Ottobre 2025.pdf
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