2023-09-23
La Germania umilia Mattarella: «Viva le ong, tenetevi i migranti»
Il governo tedesco annuncia che non riceverà più profughi e che anzi finanzierà operazioni di soccorso in mare e di assistenza sul nostro suolo. Una dichiarazione di guerra all’Italia che chiede sorveglianza navale e rimpatri.Uno schiaffo in pieno volto. Anzi, due. Sono quelli che ieri la Germania ha riservato a Sergio Mattarella e dunque all’Italia. Avete presente la scenetta a uso televisioni e fotografi imbastita dal presidente della Repubblica insieme al collega tedesco Frank-Walter Steinmeier al centro di accoglienza di Enna, con tanto di selfie con i migranti? Beh, il giorno dopo, cioè ieri, da Berlino sono arrivate le risposte. La prima è la dichiarazione del ministro dell’Interno, la socialdemocratica Nancy Faeser, che replicando all’appello del Quirinale, con cui il capo dello Stato aveva definito preistorici gli accordi di Dublino, ha precisato che il suo Paese non accetterà la redistribuzione dei profughi fino a che l’Italia non accoglierà le riammissioni previste proprio dall’accordo di Dublino. Vale a dire che la Germania potrebbe prendersi un po’ di migranti, ma solo se in cambio noi riprenderemo i clandestini che sono riusciti a varcare illegalmente la frontiera tedesca. Una presa in giro, insomma. A ciò se ne aggiunge un’altra, che se possibile è ancor più sgradevole della precedente. Infatti, un portavoce del ministero degli Esteri tedesco si è incaricato di scrivere all’agenzia di stampa Ansa, cioè di far sapere agli italiani che è imminente da parte del governo di Berlino un finanziamento da centinaia di migliaia di euro per un progetto di assistenza a terra di migranti in Italia e uno per una Ong che operi salvataggi in mare. In parole povere, non solo la Germania rifiuta di accogliere i migranti sbarcati nel nostro Paese, ma addirittura tiene a farci sapere che finanzierà le Organizzazioni non governative, sia per assistere gli extracomunitari già arrivati, sia per sostenere le attività delle navi che operano nel Mediterraneo. L’uno due tedesco, come detto, arriva il giorno dopo la visita del presidente della Germania, il quale era stato accolto con calore da Sergio Mattarella, quasi a voler segnalare un’intesa tra i due. Il capo dello Stato aveva pronunciato il suo solito discorso sui migranti, aggiungendo però che nessun Paese può pensare di farcela da solo, e quell’altro, al suo fianco, pronto per la foto di rito, sorrideva come se Italia e Germania sul fronte migranti potessero andare d’amore e d’accordo. Invece, spenti i riflettori, ecco arrivare la posizione ufficiale tedesca, che non è certo quella dei presidenti, figure istituzionali che in questa vicenda rischiano di fare la figura di due vecchi zii, ascoltati con pazienza da chi deve decidere senza però che dopo le loro parole seguano i fatti. Anzi, qui si va proprio nella direzione ostinata e contraria. Che la tenera Nancy Faeser sospenda la redistribuzione dei migranti arrivati in Italia non stupisce: anche senza averlo mai dichiarato, la Germania ha adottato da anni la politica dei confini chiusi e infatti, attraverso i canali legali, i migranti che sono stati accolti da Berlino si contano sulle dita di due mani. A parole il governo di Olaf Scholz si dichiara disponibile a prendere una parte degli extracomunitari giunti via mare, ma nei fatti poi trova sempre una scusa per evitare di farlo e il tira e molla va avanti da anni. Ma se il comportamento della Faeser è in linea con quello dei suoi predecessori, e dunque rappresenta la continuità con l’esecutivo guidato da Angela Merkel, la dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri tedesco è un sovrappiù di scorrettezza, che sconfina in una specie di dichiarazione di guerra al nostro Paese. Già, infatti quale Stato può accettare che, di fronte a una situazione d’emergenza per l’ordine pubblico, ci sia un governo che annunci di voler finanziare chi sta creando il caos? Dare soldi alle Ong perché aiutino i migranti appena sbarcati e sostengano le attività di raccolta di migranti in mare non è soltanto offensivo, ma è un modo per aggirare le misure prese per contenere il fenomeno migratorio. Giorgia Meloni ha appena annunciato l’apertura di Centri di permanenza per il rimpatrio in ogni regione, perché l’intenzione di Palazzo Chigi è di rispedire a casa i clandestini. Che c’entrano dunque le Ong con un progetto di assistenza a terra che deve essere attuato sul nostro territorio? Aggiungo di più: il ministro dell’Interno Piantedosi intende dare filo da torcere alle Ong che stazionano nel Mediterraneo: finanziarle per operare in mare significa dunque aggirare se non vanificare le misure del nostro governo. Si tratta di un’ingerenza negli affari interni, di una minaccia bella e buona, cui infatti Palazzo Chigi ha reagito chiedendo immediate spiegazioni, precisando di augurarsi che la notizia sia priva di fondamento, perché altrimenti un’operazione in territorio italiano sarebbe «una grave anomalia». Naturalmente vedremo quale sarà la risposta della Germania. Due cose tuttavia appaiono già evidenti. La prima è che un Paese alleato ha inteso fare uno sgarbo al nostro nel modo più plateale possibile. La seconda è che i sermoni del Colle hanno effetto solo in Italia, dove vengono ripresi dai giornaloni con un’enfasi adorante, ma spernacchiati altrove. Non bastano i patti del Quirinale e nemmeno i selfie dei presidenti per cambiare la politica. I risultati si ottengono solo se c’è un governo determinato e forte, altrimenti le belle intenzioni rimangono una chiacchiera.Ps. Segnalo che secondo un recente sondaggio solo il 13 per cento degli italiani reclama più accoglienza. Tutti gli altri pretendono più organizzazione e pugno duro. Ma chissà se lassù sul Colle di queste risposte si sono accorti…
Laura Boldrini e Nancy Pelosi (Ansa)