2024-08-26
La crisi sudanese persiste
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Continua a rivelarsi drammatica la situazione in Sudan: Paese che, dall’aprile del 2023, è dilaniato da una violentissima guerra civile. E intanto sono arrivati risultati non troppo positivi dal vertice di pace tenutosi in Svizzera.Il capo dell'esercito sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, ha reso noto sabato che il suo governo non avrebbe preso parte ai colloqui di mediazione svoltisti a Ginevra con i paramilitari delle Rsf. “Non andremo a Ginevra: combatteremo per cento anni”, ha tuonato. Ricordiamo che le trattative erano state avviate, lo scorso 14 agosto, dagli Stati Uniti assieme all’Arabia Saudita e con il contributo di Emirati arabi, Unione africana, Egitto ed Onu. Come detto, i rappresentanti dell’esercito sudanese, al contrario di quelli delle Rsf, non si sono presentati, sebbene – stando a quanto riferito da Voice of America – siano stati in frequente contatto telefonico con i mediatori. In tal senso, il summit svizzero si è concluso senza arrivare a un'intesa per il cessate il fuoco. L’unico risultato risiede nel fatto che le parti in conflitto hanno concordato di migliorare l'accesso per gli aiuti umanitari rivolti ai civili: il che avverrà attraverso due aree. Si tratta del valico di frontiera di Adre con il Ciad, che conduce alla regione del Darfur, e della Dabbah Road, che parte da Port Sudan. Sarebbero inoltre in corso trattative per utilizzare anche un terzo percorso.“I camion degli aiuti umanitari sono in viaggio per portare soccorso alla carestia nel campo di Zamzam e in altre parti del Darfur”, hanno dichiarato i mediatori. “Queste rotte devono rimanere aperte e sicure, così possiamo inviare aiuti nel Darfur e iniziare a invertire la tendenza contro la carestia. Cibo e fame non possono essere usati come arma di guerra”, hanno proseguito. “Ci auguriamo che questa possa essere una fonte di impulso per passi molto più grandi e progressi in futuro”, ha aggiunto l’inviato statunitense per il Sudan, Tom Perrillo. “La crisi in Sudan è così grave che potremmo fare quattro di questi round di negoziati e riusciremmo comunque a conseguire appena in minima parte ciò di cui il popolo sudanese ha bisogno”, ha continuato.Ricordiamo che, da quando il conflitto è scoppiato, oltre dieci milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, mentre si sono registrate decine di migliaia di vittime. Inoltre, secondo le Nazioni Unite, circa 25 milioni di sudanesi stanno soffrendo la fame al momento. E attenzione: il nodo non è soltanto umanitario ma anche geopolitico. Negli ultimi due anni e mezzo, la regione del Sahel è sempre più scivolata nell’orbita della Russia: pensiamo soltanto a Mali, Niger e Burkina Faso. È quindi anche alla luce di questo quadro complessivo che l’amministrazione Biden, dopo aver perso pesantemente terreno in gran parte dell'area, sta cercando di rilanciare il proprio ruolo diplomatico in Sudan.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.