2021-05-02
La contesa su Fedez copre i silenzi di Mattarela e Csm
True
Concerto 1° maggio (Ansa)
Le polemichette del giorno lasciano sullo sfondo i gravi fatti della magistratura e le non posizioni del Colle che però discetta su lockdown e sanità Sopravanzato, oscurato e impallato dalla contesa intorno a Fedez, è rimasto sullo sfondo almeno un passaggio dell'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa del lavoro. Eccolo qua, sulle riaperture: "Dovremo usare paziente sapienza per riconquistare completa libertà di comportamenti in piena sicurezza. Incognite che comportino il rischio di ulteriori prezzi da pagare con la vita delle persone non sono ammissibili". Siamo ormai abituati da molti settennati all'interventismo politico degli inquilini del Quirinale, più o meno presentati in forma di "moral suasion" o di "potere di esternazione", eppure non si può non rimanere stupiti davanti alla scelta dell'espressione: "non ammissibili". Con rispetto, occorre ricordare al Capo dello Stato che, secondo la vigente Costituzione, non tocca al Quirinale la scelta delle politiche sanitarie, o di sicurezza, o la limitazione delle libertà personali. E semmai spetta al Colle più alto un preciso ruolo di garanzia affinché tutte le posizioni in campo – di un certo segno o di segno opposto – abbiano uguale diritto di cittadinanza nell'arena pubblica. Altro che inammissibilità o inaccettabilità di certe posizioni. Sergio Mattarella è certamente il presidente di chi auspica chiusure prolungate e ulteriori lockdown, ma deve esserlo pure di chi invece auspica che il coprifuoco sia cancellato e che il calendario delle aperture venga accelerato. Così come, cambiando argomento e scegliendo un altro tema classico dei discorsi quirinalizi, Sergio Mattarella è certamente il presidente di chi ama e apprezza l'Ue, ma deve esserlo anche di chi vuole criticarla e attaccarne le politiche. La battaglia nel merito tra posizioni opposte si addice a chi sta nell'arena, nell'agorà, nel dibattito politico, insomma a chi è parte; se invece a prendere posizione è una figura super partes, si crea un problema. Problema che non può e non deve sfuggire a chiunque abbia a cuore il rispetto delle regole del gioco: un conto sono i calciatori, un altro conto è l'arbitro. A proposito. C'è invece una funzione che è indiscutibilmente propria del Capo dello Stato, il quale è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E' troppo attendersi parole chiare e interventi conseguenti, da parte del presidente Mattarella, dopo l'ultimo scandalo che ha investito il Csm? Sarebbe preoccupante un mix di silenzi e inerzie istituzionali, ad ogni livello, davanti all'ennesima vicenda che colpisce al cuore la fiducia dei cittadini nella giustizia e nella sua imparzialità.
L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Ansa)