2025-09-13
Kirk ammazzato a colpi di «Bella ciao»
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
Finita la caccia al killer dell’attivista Usa: è un ragazzo di 22 anni, convinto dal padre a consegnarsi. Sui bossoli inutilizzati le scritte: «Fascista, prendi questo!» e il ritornello del canto.Svolta nell’indagine sull’assassinio di Charlie Kirk. Ieri, è stato infatti arrestato il sospetto omicida. Si tratta di Tyler Robinson: un ventiduenne incensurato, proveniente dallo Stato dello Utah. A rendere noti gli ultimi sviluppi, sono stati il governatore dello stesso Utah, Spencer Cox, e il direttore dell’Fbi, Kash Patel. «Buongiorno signore e signori, lo abbiamo preso», ha esordito Cox in conferenza stampa, sottolineando la collaborazione dei familiari dell’omicida per arrivare alla sua cattura.«Un familiare di Tyler Robinson ha contattato un amico di famiglia che a sua volta aveva contattato l’ufficio dello sceriffo della contea di Washington, informandolo che Robinson aveva confessato o lasciato intendere di essere stato lui a commettere il fatto», ha sottolineato il governatore, che ha anche raccontato come, secondo un familiare, Robinson sarebbe diventato «più politicizzato negli ultimi anni». Stando a questa fonte, ha riferito Cox, l’assassino avrebbe recentemente affermato che «Kirk era pieno di odio e che diffondeva odio». Il governatore ha anche aggiunto che su alcuni bossoli non sparati di Robinson erano incise le frasi «Ehi fascista, prendi questo» e «O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao», oltre a «se leggi questo, sei gay lmao». Frasi che - ha sottolineato Cox - «parlano da sé». È del resto ormai abbastanza evidente il movente politico dell’assassinio di Kirk. Ieri, su X, alcuni account di area progressista sostenevano che Robinson sarebbe un conservatore cristiano, in quanto i suoi genitori risultano registrati come elettori repubblicani. Si tratta tuttavia di una tesi infondata: al di là delle opinioni negative su Kirk e delle scritte antifasciste sui bossoli, il Wall Street Journal ha infatti riferito che il killer è registrato come elettore non affiliato partiticamente. il fucile per uccidereTornando alla conferenza stampa di Cox, quest’ultimo ha riferito che sono stati rinvenuti dei messaggi, in cui Robinson esprimeva la necessità di reperire un fucile. Del resto, l’arma del delitto è un Mauser modello 98. Il governatore ha aggiunto che si ritiene che l’assassino abbia agito da solo, sebbene le indagini risultino ancora in corso. Cox è quindi passato a commentare l’attentato contro Kirk, definendo l’episodio «uno spartiacque nella storia americana». «È un attacco a tutti noi. È un attacco all’esperimento americano. È un attacco ai nostri ideali. Questo colpisce le fondamenta stesse di ciò che siamo, di ciò che siamo stati e di ciò che potremmo essere in tempi migliori». «In 33 ore abbiamo fatto progressi storici per Charlie», ha dichiarato, dal canto suo, Patel, che ha anche ringraziato Donald Trump. «L’arresto è la dimostrazione che le buone forze dell’ordine sono efficaci», ha proseguito. Lo Stato dello Utah è frattanto intenzionato a chiedere la pena di morte. È interessante notare come, oltre all’iniezione letale, il cosiddetto Beehive State consenta anche la fucilazione. Lo stesso Trump ieri, poche ore prima che fosse ufficializzata la cattura, si era augurato l’esecuzione per il killer. Pur non essendo ancora stato formalmente incriminato, Robinson, attualmente detenuto senza cauzione nel carcere della contea di Spanish Fork, dovrà affrontare le accuse di omicidio aggravato, sparo d’arma da fuoco con gravi lesioni personali e ostruzione alla giustizia. Non è comunque escluso che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti decida di formulare dei capi d’imputazione federali contro il killer: capi che, in caso, potrebbero aggiungersi o direttamente sostituirsi a quelli di natura statale. il cambio d’abitoNel frattempo, è stata ricostruita la dinamica dell’attentato. Robinson era arrivato al campus della Utah Valley University alle 8.29 del mattino di mercoledì: Kirk è stato colpito alcune ore dopo, alle 12.23. L’assassino si è cambiato d’abito sul tetto e, allontanatosi dal luogo in cui si era appostato, ha lasciato il fucile, avvolto in un asciugamano, in una zona boschiva nei pressi. Gratitudine per il lavoro svolto da Cox e Patel è stata espressa da JD Vance. «Questa è una grande svolta e tutti coloro che hanno contribuito, dai professionisti delle forze dell’ordine a chi ha fornito suggerimenti, meritano il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine. Per certi versi, l’indagine è ancora agli inizi», ha dichiarato il vicepresidente americano, esortando a pregare per la famiglia di Kirk, che - ricordiamolo - è stato freddato mentre stava tenendo un confronto pubblico sulle sue idee con numerosi partecipanti. L’evento era, non a caso, intitolato, «Dimostrami che ho torto». Dal punto di vista simbolico, ciò rende ancora più agghiacciante l’assassinio. Si tratta infatti della negazione totale del fondamento di una democrazia liberale: la sostituzione, cioè, del dibattito con le pallottole. Parliamo di un clima pestilenziale, alimentato da quanti, in area progressista, stanno minimizzando o «contestualizzando», se non addirittura apprezzando, l’omicidio di mercoledì.