2025-03-01
Sfilza di vip nella lista di Epstein. Ma l’Fbi ha altre carte segrete
Jeffrey Epstein (Getty Images)
Pubblicati alcuni documenti sul magnate. Tra i presenti Jagger, Campbell e Baldwin. Pressing sul Bureau per maggiori elementi.Il dipartimento di Giustizia statunitense ha pubblicato la cosiddetta «fase uno» dei documenti su Jeffrey Epstein, il celebre finanziere morto suicida in un carcere a New York, il 10 agosto 2019, un mese dopo esser stato arrestato per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni. Nel fascicolo - consegnato in anteprima a un gruppo di influencer conservatori - si trovano i registri di volo del suo aereo privato e una fotocopia di un’agenda contenente i suoi contatti, oltre a una serie di prove raccolte dal governo contro di lui. Dal materiale divulgato, però, non emerge alcuna grande novità rispetto alle informazioni già trapelate in questi anni, motivo per cui non sono mancate reazioni anche dure. Non è chiaro, invece, se ci saranno ulteriori rilasci di documenti, benché il nome attribuito a questo fascicolo, fase uno, lascia supporre di sì. A tal proposito, la procuratrice generale, Pam Bondi, ha affermato che un testimone le avrebbe riferito di migliaia di pagine di documenti ancora inediti nelle mani dell’Fbi di New York, e ha chiesto all’agenzia di renderli pubblici. Secondo quanto riportato dal New York Post, tra i nomi presenti nella lista dei contatti figurano Mick Jagger, Michael Jackson, l’attore Alec Baldwin, Ethel Kennedy (madre di Robert F. Kennedy Jr, l’attuale segretario alla Salute), l’ex governatore di New York Andrew Cuomo, la top model Naomi Campbell e la rocker Courtney Love. A questi si aggiungono Bob Weinstein (fratello di Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico condannato per stupro), l’industriale David Koch, il defunto senatore dem Ted Kennedy, l’attore Ralph Fiennes, Kerry Kennedy, l’avvocato Alan Dershowitz, John Kerry (candidato dem alle presidenziali del 2004), l’attore Dustin Hoffman, l’uomo d’affari Jon Huntsman, Ivana Trump (l’ex moglie del presidente Usa), la figlia Ivanka Trump e la modella Liz Hurley. Si tratta, comunque, di un semplice elenco di contatti, che non implica il coinvolgimento in reati. Il nome di Donald Trump non compare nella lista, ma figura nei registri di volo. Le carte indicano che il presidente ha utilizzato l’aereo privato di Epstein il 15 maggio del 1994 insieme con la sua seconda moglie, Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter, ma non per andare a Little Saint James (l’isola degli orrori dove si consumavano le violenze). Si parla di due collegamenti interni: uno da Palm Beach all’aeroporto di Washington, l’altro da qui allo scalo di Teteboro, in New Jersey. Foto del tycoon con Epstein erano già state diffuse all’inizio dello scandalo, così come praticamente tutti i nomi usciti in questi giorni. Nei registri di volo - firmati dal pilota David Rodgers, che in passato ha testimoniato in tribunale su quanto accadeva durante i viaggi aerei - ci sarebbe anche la lista delle vittime, ma tale sezione è stata interamente oscurata. Censurati, inoltre, anche i 254 nomi delle massaggiatrici legate all’ex finanziere. Il «libro nero» di Epstein, risalente al 2004-2005, è emerso per la prima volta in un processo del 2009 ed è stato poi diffuso, nel 2015, dal sito Gawker. Tra i nomi usciti, allora, c’erano l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, Mick Jagger, il principe Andrea d’Inghilterra, Andrew Cuomo, Alec Baldwin, il cantante Jimmy Buffet, David Koch e l’ex segretario di Stato Henry Kissinger. In seguito, poi, era venuta fuori un’ulteriore lista risalente agli anni Novanta contenente 349 nomi, di cui 221 non presenti nella prima (tra questi Donald Trump, il miliardario newyorkese John Catsimatidis e Suzanne Ircha, co-proprietaria dei New York Jets e migliore amica di Melania Trump). Nessuno di essi è mai stato accusato per reati legati a Epstein. «La cosa interessante», ha detto la podcaster Liz Wheeler durante una diretta su X, «è che tutti aspettavamo rivelazioni esplosive. Ci aspettavamo dettagli scottanti. E invece non è quello che c’è in questo dossier, come invece aveva anticipato la procuratrice generale». «È normale sentirsi frustrati», ha anche aggiunto. Anna Paulina Luna, deputata repubblicana a capo di un gruppo della Camera che si occupa di trasparenza governativa, non ha risparmiato uscite piuttosto dure. «Né io e né il gruppo di lavoro abbiamo ricevuto o esaminato i documenti su Epstein diffusi oggi», ha scritto giovedì sul suo profilo X. «Un articolo del New York Post ha appena rivelato che si tratta semplicemente della rubrica telefonica di Epstein». «Questo», ha proseguito in maiuscolo, «non è quello che noi o il popolo americano abbiamo chiesto, ed è una completa delusione. Vogliamo le informazioni che abbiamo chiesto». La procuratrice Pam Bondi, in precedenza rassicurata dall’Fbi sul fatto che quelli fossero tutti i documenti disponibili, ha poi imposto all’agenzia di consegnare al suo ufficio il materiale ancora non reso pubblico entro le 8 del mattino di ieri (orario Usa). Il neonominato direttore dell’Fbi, Kash Patel, ha garantito che «non ci saranno insabbiamenti né documenti mancanti», promettendo che non lascerà «nulla di intentato» e avvertendo che chiunque tenterà di ostacolare il processo «verrà perseguito rapidamente».
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.