2022-03-24
L’Italia sprofonda con la Macedonia
True
Per la seconda volta consecutiva non ci qualifichiamo ai mondiali: mai successo nella storia. Nel primo dei due spareggi verso Qatar 2022 gli azzurri perdono a Palermo beffati nel recupero dall’ex rosanero Aleksandar Trajkovski. Una debacle che fa più male della Svezia.Il calcio a volte è più beffardo di quel che si potrebbe immaginare. Doveva essere una gara di avvicinamento verso la vera finale spareggio con il Portogallo di Cr7 e invece è stata una debacle totale. La sconfitta al Renzo Barbera di Palermo contro la Macedonia del Nord è il secondo fallimento del calcio italiano nel giro di cinque anni, segnato dalla seconda mancata qualificazione alla coppa del mondo. La Nazionale italiana fuori dall’evento sportivo più importante al mondo per minimo per 12 anni, visto che l’ultima partecipazione risale al 2014 e per tornarci si dovrà aspettare il 2026. Un fallimento che fa male e brucia, perché arrivato soltanto otto mesi dopo la vittoria dell’Europeo, contro una squadra sulla carta inferiore sia a noi sia alla Svezia e con una rosa di giocatori qualitativamente più alta rispetto a quella che aveva a disposizione Gian Piero Ventura. Roberto Mancini, quasi sicuramente, non rimarrà sulla panchina dopo questa disfatta. Servirà ricostruire di nuovo e l’ipotesi Fabio Cannavaro rappresenterebbe pur sempre una scommessa. Che è tutto quello di cui non ha bisogno in questo momento la Nazionale.Chi si immaginava una passeggiata o un allenamento in vista del Portogallo, si sbagliava e di grosso. Nella prima delle due gare di spareggio che conduce alla fase finale della coppa del mondo che si terrà in Qatar il prossimo novembre, l’Italia si è impantanata su se stessa, abituandosi quasi all’idea dei supplementari e forse dei rigori, come se prima o poi la palla in qualche modo sarebbe entrata. Così non è stato, perché a togliere ogni dubbio ci ha pensato uno che la porta del Barbera l’ha conosciuta avendo giocato quattro stagioni, tra il 2015 e il 2019, nel Palermo. Il suo tiro che si è insaccato all’angolino basso alla destra di Donnarumma, è stata una doccia gelida per gli azzurri, i 32.000 della Favorita e tutti gli italiani che seguivano da casa. L’Italia si è incartata incappando nell’errore grossolano di avere fretta di sbloccare la partita ed è andata invece a sbattere contro il discreto ordine tattico e la modesta organizzazione messa in campo dalla Macedonia del Nord, nazionale che si trova alla posizione numero 67 del ranking Fifa (noi siamo al sesto). Più scorreva il cronometro e più aumentava la paura di non farcela, di rivedere certi fantasmi di cinque anni fa contro la Svezia, quando era necessario un solo gol per andare ai Mondiali e quel gol non arrivò mai. Come non è arrivato nemmeno stavolta. Eppure sia nel primo tempo che nella ripresa le occasioni non sono di certo mancate. Anzi. Alla mezz’ora, nel giro di 4 minuti, tutto il tridente azzurro, a turno, ha avuto la palla del vantaggio. Ma prima Berardi, quasi incredulo della porta spalancata, ha tardato il tiro favorendo il ritorno tra i pali del portiere macedone. Poi Immobile da buona posizione non ha inquadrato lo specchio della porta, e nell’azione successiva il tiro non troppo a giro di Insigne ha trovato i guantoni di Naumovsky. Nei secondi 45 minuti l’unico a provarci è stato Berardi, l’unico a mostrare un po’ di brillantezza, confermando l’ottimo stato di forma che vive anche in campionato con il Sassuolo, è Berardi, che però al 58’ manda in tribuna un pallone che di solito spedisce in rete e al 63’ è sfortunato con la sua girata sotto porta deviata all’ultimo in corner da un difensore macedone. L’Italia ha attaccato impaurita, la Macedonia si è difesa senza nemmeno troppi affanni. Immobile, come spesso gli accade con la maglia azzurra della Nazionale, si incaponisce con se stesso a tal punto da indurre il ct Mancini a rinunciare al centravanti nell’ultimo quarto d’ora per inserire al suo posto Pellegrini. Insigne è rimasto per un’ora fuori dal gioco ed è stato sostituito a metà ripresa da Raspadori. Barella non si è mai inserito e ha lasciato spazio a Tonali. Chiellini per Mancini e Joao Pedro per Berardi sono state le ultime due carte giocate dal Mancio, una manciata di minuti prima del patatrac.Nell’altro match del percorso di qualificazione a Qatar 2022 tutto come da pronostico per il Portogallo di Cristiano Ronaldo contro la Turchia. I lusitani strappano il pass per la finale di martedì 29 allo stadio Dragao di Porto grazie al 2-1 firmato dai gol nel primo tempo di Otavio e Diogo Jota, ma hanno tremato anche loro nella ripresa con la rimonta solo sfiorata dai turchi con l’eterno Burak Ylmaz croce e delizia: gol al 65’ e rigore sbagliato all’83’. Tra cinque giorni al Dragao ci andrà la Macedonia.