2024-08-03
Israele aspetta la vendetta iraniana. Intanto Hamas ha un nuovo leader
È Khaled Meshal il successore di Haniyeh. Lo ha annunciato la Turchia, sempre più attiva sul fronte anti Gerusalemme.Migliaia di persone si sono riunite ieri nella moschea Mohamed bin Abdelwahab, la più grande del Qatar, per i funerali di Ismail Haniyeh, ucciso mercoledì a Teheran. Dopo la cerimonia svoltasi giovedì nella capitale iraniana, alla quale ha partecipato anche l’ayatollah Ali Khamenei, il corpo è stato sepolto nel cimitero di Lusail, a Doha, dove Haniyeh viveva dal 2019 e dove ha sede il gruppo jihadista. In segno di lutto, Turchia e Pakistan hanno proclamato una giornata di cordoglio per Haniyeh, mentre Hamas ha indetto «una giornata della rabbia». A proposito della Turchia: il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha convocato il vicecapo dell’ambasciata turca in Israele per protestare contro la decisione della missione diplomatica a Tel Aviv di esporre la bandiera a mezz’asta dopo la morte del leader di Hamas: «Israele non tollererà manifestazioni di lutto per un assassino come Haniyeh», ha dichiarato Katz in un comunicato diffuso dal suo ufficio e riportato da Times of Israel. La Turchia sempre nella giornata di ieri attraverso un comunicato stampa del suo ministero degli Esteri ha annunciato che Khaled Meshal è il successore di Haniyeh in quanto «capo ad interim del politburo di Hamas». Il fatto che l’annuncio lo abbia fatto la Turchia mostra come la Fratellanza musulmana voglia che Recep Tayyip Erdogan si metta alla testa dei sostenitori del movimento jihadista. Khaled Meshal, classe 1956, a sua volta miliardario esattamente come Haniyeh e il suo vice Musa Abu Marzouk, vive da anni in esilio in Qatar ed è già stato a capo dell’organizzazione fino al 2017 e non è amato a Teheran per via del fatto che in passato si è schierato con i ribelli contro Bashar Assad in Siria. Intanto si attende la reazione del cosiddetto «Asse della resistenza» che, capitanato dall’Iran, ha giurato vendetta dopo la morte Ismail Haniyeh. A poche ore dalla morte del leader di Hamas emergono una serie circostanze che mostrano quanto il capo dell’organizzazione jihadista si fidasse della protezione iraniana, tanto che poche ore prima di essere assassinato si è vantato di quanto fosse al sicuro a Teheran, come ha riportato il Telegraph. Evidente che qualcosa non ha funzionato nel dispositivo di sicurezza dei pasdaran, nuovamente beffati in casa propria dal Mossad. In queste ore si vive l’attesa per la reazione (certa) dell’Iran e dei suoi alleati e le ipotesi su come avverrà si sprecano. Secondo Axios, l’amministrazione Biden ritiene che l’Iran attaccherà Israele nei prossimi giorni in risposta alla morte di Haniyeh e si sta preparando a contrastare tale eventualità. Secondo quanto riportato alla testata americana - sempre molto ben informata da tre dirigenti statunitensi - «si prevede che l’attacco possa seguire uno schema simile a quello del 13 aprile, ma con una portata potenzialmente più ampia, includendo anche il possibile coinvolgimento degli Hezbollah libanesi». In ogni caso Israele, se colpito, come ha affermato il capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, «è disposto ad andare lontano per colpire coloro che danneggiano il Paese» e questo lo sanno molto bene gli Hezbollah (che ieri hanno continuato a lanciare missili e sono stato bombardati da Israele). Gli Stati Uniti stanno pianificando l’invio di ulteriori aerei da combattimento in Medio Oriente in risposta alle minacce iraniane di un possibile attacco a Israele nei prossimi giorni. Lo riporta il New York Times, citando alcune fonti che riferiscono che il numero esatto di aerei da inviare non è ancora stato determinato, mentre Biden, che ha affermato che «l’omicidio Haniyeh non aiuta», ha comunque discusso di «nuovi dispiegamenti militari» per proteggere Israele dalle minacce di attacco dell’Iran durante una conversazione telefonica con Netanyahu. Secondo Axios Joe Biden avrebbe intimato a Netanyahu «di smetterla di aumentare le tensioni nella regione e muoversi immediatamente verso un accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza». In ogni caso come riportato in un comunicato della Casa Bianca, Biden ha parlato con Netanyahu anche «degli sforzi per sostenere la difesa di Israele di fronte alle minacce, tra cui missili balistici e droni, compresi i nuovi dispiegamenti militari difensivi degli Stati Uniti». Il Pentagono ha discusso con il Comando centrale statunitense di quali cambiamenti apportare alla disposizione delle forze statunitensi nella regione, ma allo stato attuale non è stata presa alcuna decisione definitiva. Timori anche in Europa per possibili azioni contro sedi diplomatiche israeliane; ad esempio, in Grecia, dove i servizi segreti greci e le forze antiterrorismo sono in stato di allerta massima dopo aver ricevuto un avviso da agenzie di sicurezza estere riguardo a una potenziale minaccia contro un obiettivo israeliano nel Paese. Infine, il quotidiano londinese Asharq Al Awsat che ha parlato con fonti di Hamas, ha scritto che negli ultimi dieci giorni Israele ha assassinato due leader del politburo di Hamas e tre comandanti militari in un tunnel sotto la città di Gaza. Secondo il rapporto, nell’attacco delle Idf sono morti Rawhi Mushtaha vice di Yaya Snwar e Sameh Al Siraj, insieme a tre comandanti dell’ala militare del gruppo, le Brigate Izz a-Din al Qassam: Abdul Hadi Siam, Sami Odeh e Muhammad Hadid. Ieri invece le Idf hanno ucciso Muhammad al-Jabari, il vicecapo dell’unità che produce le armi della Jihad islamica palestinese.
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Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)