2024-02-10
        Esenzione Irpef e assicurazioni. Da Chigi arrivano due aiuti concreti
    
 
        Giancarlo Giorgetti (Ansa)
    
Accolta la proposta di Coldiretti. Posticipato di sei mesi l’obbligo relativo ai mezzi.Ieri a Palazzo Chigi è stata la giornata degli agricoltori dopo giornate bollenti di proteste in piazza, sulle strade in varie parti d’Italia e a Sanremo. All’incontro con le associazioni degli agricoltori, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, Copagri, e Alleanza cooperative, insieme al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, c’era praticamente mezzo esecutivo. A dimostrare che l’interesse per il tema è nella forma e nella sostanza. Il governo ha deciso infatti di tornare indietro sui suoi passi per andare incontro agli agricoltori, disponendo l’esenzione dell’Irpef agricola, come fatto per anni, ma fino ai 10.000 euro di reddito. La norma era stata cancellata in manovra ma adesso, come anticipato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti prima dell’incontro, troverà spazio all’interno del pacchetto Milleproroghe, il cui testo in questo momento si trova all’esame della commissione Bilancio della Camera, mentre il voto, su cui verrà posta la fiducia, è previsto per lunedì 19 febbraio. «Negli anni passati l’abolizione dell’Irpef agricola è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati», ha spiegato Meloni. «La proposta del governo è quella di aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio».Il ripristino dell’esenzione Irpef agricola era una delle richieste contenuta nel documento presentato dal presidente Coldiretti, Ettore Prandini. Tra le altre c’è lo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte da giovani, gli aiuti per le filiere in crisi fino alla moratoria sui debiti. E ci sono altre novità. All’interno del Milleproroghe è entrato, sempre nell’interesse degli agricoltori, un emendamento firmato dal relatore Angelo Rossi (Fdi), in accordo con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che posticipa di sei mesi l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. Le norme europee infatti impongono a chi possiede un trattore (o mezzi affini) di assicurare il mezzo anche se transita solo in campi ed aree private. Sono circa 2 milioni i trattori e le macchine agricole presenti in Italia che sono potenzialmente interessate dalla proroga dell’assicurazione, ma i mezzi che circolano sulle strade, naturalmente, dovranno essere assicurati.«Viene così confermata la volontà di Fratelli d’Italia, del ministero dell’Agricoltura e del governo Meloni, di voler continuare a sostenere il mondo agricolo attraverso misure di buonsenso e che farà il possibile, in Italia e in Europa, per difendere tutti gli operatori del settore agroalimentare», fanno sapere delle fonti del partito. L’esecutivo infatti rivendica quanto fatto fin qui. «Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l’aumento delle risorse a favore del comparto c’è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene», ribadisce ancora una volta il presidente del Consiglio. Le principali misure a favore del comparto agricolo per il 2023-2024 possono contare su un pacchetto di circa 50 miliardi. Di cui: 670 milioni di euro destinati alle emergenze e ai danni derivanti dai cambiamenti climatici; 360 milioni destinati alle filiere; 37 miliardi alla Pac 2023-2027; 1 miliardo e 370 milioni a sostegno delle famiglie indigenti; 8 miliardi agli investimenti; 1 miliardo e 300 milioni come sostegno per l’accesso al credito; e oltre 80 milioni per la promozione delle nostre eccellenze agroalimentari. Infine Meloni ha ricordato anche le vittorie in Europa dai fitofarmaci alle norme sulle emissioni, dal packaging alla rotazione forzata o alla messa a riposo obbligatoria.
        Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
    
        La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
    
        Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
    
        Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
    
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico. 
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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