2025-06-18
«Colpita la sede del Mossad». Ma da Israele nessuna conferma
Il sistema di difesa aerea Iron Dome in azione a Tel Aviv (Ansa)
Nuovi lanci di droni su Tel Aviv. Intercettato un missile che puntava sul reattore nucleare di Dimona. Il ministro della Difesa Katz ringrazia gli Usa e avverte la Guida suprema: «Farai la stessa fine di Saddam».Nella notte, l’aeronautica israeliana ha abbattuto circa trenta droni che erano stati lanciati dall’Iran verso Israele. Un missile iraniano ha colpito un parcheggio a Herzliya, vicino a Tel Aviv, senza causare vittime. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), molti dei velivoli senza pilota sono stati neutralizzati al di fuori dei confini israeliani, mentre altri sono stati abbattuti nell’area delle alture del Golan. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, si è recato a Herzliya, sul luogo colpito dal missile, dichiarando: «Non siamo impegnati in alcuna trattativa e non permetteremo che venga fatto del male ai cittadini israeliani». Interpellato sulla possibilità che gli Stati Uniti possano unirsi alla campagna, Katz ha risposto: «Gli Stati Uniti sono un grande alleato, ci stanno fornendo supporto nella difesa da alcuni attacchi e li ringraziamo per questo. Le decisioni del presidente americano spettano all’America: le rispetteremo e saremo riconoscenti per ogni tipo di assistenza». Poi Katz ha rivolto un duro monito alla Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, durante un briefing militare di alto livello, mettendolo in guardia dal rischio di fare la stessa fine dell’ex dittatore iracheno Saddam Hussein. «Avverto il tiranno iraniano: smetta di commettere crimini di guerra e di prendere di mira i civili israeliani con missili», ha dichiarato Katz, evocando la sorte toccata al dittatore iracheno nel 2003 dopo lo scontro con Israele e con l’Occidente. «Dovrebbe riflettere bene su ciò che è accaduto al dittatore del Paese confinante che ha imboccato la stessa strada». A fare eco al ministro Katz è stato il capo della Direzione delle operazioni dell’Idf, Oded Basiuk, che parlando con i giornalisti ha dichiarato: «L’operazione israeliana contro l’Iran non si concluderà finché le Forze di difesa israeliane non avranno neutralizzato la minaccia nucleare e quella rappresentata dai missili balistici. L’Idf non consentirà che un Iran dotato di capacità nucleari trasformi il Medio Oriente in un cimitero». Per tutta la giornata di ieri, l’Aeronautica militare israeliana (Iaf), operando sotto la supervisione della Direzione dell’intelligence, ha colpito numerose basi di lancio di missili terra-aria e stazioni radar situate nell’Iran occidentale. Gli attacchi della Iaf si sono concentrati sui principali siti missilistici e sui sistemi radar della regione, nell’ambito della strategia di Israele finalizzata a ridurre il potenziale militare iraniano. L’agenzia di stampa filoiraniana Sabreen ha segnalato un attacco contro la base di al-Sayyid, nei pressi di Isfahan. Secondo quanto riportato da Ynet, continuano ad arrivare da Teheran immagini che testimoniano lunghe code presso le stazioni di rifornimento della capitale. Mentre scriviamo sirene d’allarme suonavano a Tel Aviv e in numerose aree di Israele per il lancio di missili dall’Iran ma i primi resoconti escludevano la presenza di vittime. L’Iran ha mirato anche al reattore nucleare israeliano di Dimona ma il missile è stato abbattuto. Ieri il sistema Aegis della Marina statunitense ha contribuito all’intercettazione dei recenti missili iraniani diretti contro Israele, secondo quanto riferito da Channel 12. Oltre alle batterie antimissile Thaad fornite dagli Stati Uniti e al sistema israeliano Arrow, una nave americana equipaggiata con il sistema Aegis è stata posizionata al largo delle coste israeliane.L’agenzia governativa iraniana Tasnim ha invece parlato di un attacco ad una base del Mossad: «A seguito dell’attacco missilistico odierno condotto dal Corpo dei Guardiani rivoluzionari islamici (Irgc) contro strutture di sicurezza e centri di intelligence del regime sionista, tra cui l’organizzazione di intelligence militare nota come Aman, il servizio incaricato delle operazioni segrete, e l’unità speciale nota come Mossad, un numero rilevante di alti funzionari dell’intelligence, responsabili delle attività di spionaggio, e comandanti del regime sono stati eliminati». Se fosse vero sarebbe un duro colpo per Israele. Tuttavia, non sono state mostrate prove a supporto così come in Israele non ne parla nessuno. Secondo Tasnim, «il regime sionista si astiene dal pubblicare informazioni sulla morte di ufficiali e comandanti militari e dei servizi segreti e sul numero esatto di vittime a causa della severa censura delle notizie». Evidente come questa sia una notizia data per infondere coraggio al proprio interno in un momento nel quale le Forze armate iraniane sono allo sbando dopo l’eliminazione di tutti o quasi i vertici dei Pasdaran e dell’intelligence. A questo proposito ieri in seguito a informazioni dettagliate ricevute dalla Direzione dell’intelligence militare dell’Idf e sfruttando una finestra operativa apertasi nella notte l’esercito israeliano ha colpito un centro di comando presidiato da personale militare nel cuore di Teheran, eliminando il generale Ali Shadmani. Quest’ultimo ricopriva il ruolo di capo di Stato Maggiore da quattro giorni, avendo sostituito il generale Gholam Ali Rashid, ucciso venerdì durante i primi attacchi israeliani contro l’Iran. Secondo le Idf, Shadmani «ricopriva il comando sia dell’Irgc sia delle Forze armate iraniane» nel corso del conflitto. Infine, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito il pieno sostegno del suo governo a Israele in merito agli attacchi contro l’Iran, parlando a margine del vertice del G7 in corso in Canada: «Israele sta svolgendo il lavoro sporco per conto di tutti noi. Anche noi siamo vittime di questo regime. Il regime dei mullah ha seminato morte e distruzione in tutto il mondo», ha dichiarato Merz.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a margine della riunione del Consiglio Agricoltura e pesca di Bruxelles.
Charlie Kirk (Getty Images)