2024-01-04
Bombe alla cerimonia per Soleimani. L’Iran: «Risponderemo ai terroristi»
Kerman, Iran meridionale. Il luogo dell'attentato (Ansa)
Oltre 100 morti a causa di due esplosioni durante la commemorazione del generale ucciso nel 2020. Gli Usa: «Noi e Gerusalemme estranei». L’Egitto interrompe la sua mediazione dopo l’omicidio del vertice di Hamas.Il leader sciita Hasan Nasrallah torna a parlare dopo il blitz a Beirut che ha eliminato il miliziano Saleh Arouri. E accusa lo Stato ebraico: «Combatteremo senza limiti». Domani un nuovo discorso.Lo speciale contiene due articoli.È salito a 103 morti e 141 feriti il numero delle vittime delle due esplosioni avvenute ieri vicino al cimitero nella città di Kerman, nell’Iran meridionale, durante una cerimonia per commemorare il quarto anniversario della morte del generale iraniano Qassem Soleimani.Le due bombe che hanno detonato all’ingresso del cimitero di Kerman sono state attivate a distanza, secondo quanto riferito da Tasnim, citando fonti ben informate. L’agenzia di stampa iraniana, considerata vicina al Corpo delle Guardie della Rivoluzione, ha reso noto che «due borse contenenti ordigni sono esplose sul luogo dell’incidente». La prima detonazione è avvenuta a circa 700 metri dalla tomba dell’ex capo dei pasdaran, mentre la seconda, secondo il sindaco della città, Said Shearbaf, si è verificata a distanza di 10 minuti. Il ministro dell’Interno iraniano, Ahmed Vahidi, ha dichiarato che la risposta di Teheran a questo «atto terroristico sarà potente e schiacciante, e sarà messa in atto nel più breve tempo possibile». Il governo iraniano ha annunciato che oggi sarà una giornata di lutto nazionale «e la nazione si unirà in un giorno di commemorazione per onorare le vittime di questo tragico evento, mentre le autorità perseguiranno ulteriori indagini per comprendere appieno le circostanze delle esplosioni e identificare i responsabili». In un messaggio di cordoglio alle autorità iraniane, il presidente russo Vladimir Putin ha condannato gli attentati avvenuti a Kerman come «scioccanti nella loro crudeltà e cinismo». Condanna arrivata anche dall’Ue. In una dichiarazione, un portavoce del Servizio di azione esterna dell’Ue ha espresso la solidarietà dell’Unione Europea al popolo iraniano, aggiungendo che l’atto di terrore ha causato un bilancio sconvolgente di morti e feriti tra i civili. La dichiarazione ha concluso affermando che i responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni. Fin qui la cronaca, ma allora chi è stato? Nonostante Israele abbia compiuto più volte attacchi in Iran in risposta al suo programma nucleare e abbia condotto omicidi mirati, finora non ha mai orchestrato attentati di massa, specie contro civili, oltretutto in luoghi religiosi. Gruppi estremisti sunniti, tra cui lo Stato islamico, hanno precedentemente condotto attacchi su larga scala che hanno causato vittime civili in Iran, ad esempio, il 26 ottobre 2022, sempre in un mausoleo (quello di Shah Cheragh a Shiraz), che ospita la tomba di Ahmad, fratello dell’imam Reza, l’ottavo imam sciita sepolto a Mashhad, nel nord-est del paese. All’epoca ci furono 13 morti e 40 feriti e l’attacco venne rivendicato sui canali jihadisti. Secondo la Cia, anche stavolta sarebbero stati loro. Di certo l’Iran si trova ad affrontare diversi potenziali nemici, dietro l’assalto potrebbero esserci gruppi in esilio, organizzazioni armate o attori statali. Per il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei, non ci sono dubbi riguardo ai responsabili dell’esplosione nel cimitero di Kerman: «I terroristi dietro l’attacco sono mercenari di potenze arroganti», facendo riferimento agli Stati Uniti e ai loro alleati, e ha assicurato che saranno sicuramente puniti, mentre il deputato iraniano Hossein Jalali ha affermato che «Israele è sicuramente uno dei responsabili». Più prudente invece il presidente iraniano Ebrahim Raisi che nel condannare l’attacco ha affermato che «gli autori di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti». «Non ci sono informazioni indipendenti su quanto accaduto, ma non abbiamo alcun motivo di pensare che Israele sia coinvolto», ha dichiarato il portavoce del dipartimento di stato Usa Matthew Miller, il quale ha anche escluso ogni coinvolgimento degli Usa. Intanto, l’Egitto ha congelato il suo ruolo di mediatore tra le fazioni palestinesi per risolvere la situazione nella Striscia di Gaza dopo l’assassinio a Beirut del dirigente di Hamas, Saleh Arouri. Fonti palestinesi ed egiziane confermano questa decisione. Inoltre, Hamas e la Jihad islamica avrebbero comunicato a Il Cairo la sospensione dei negoziati con Israele per un cessate il fuoco. I ribelli Houthi dello Yemen ieri hanno lanciato due missili contro navi mercantili nel Mar Rosso vicino allo strategico stretto di Bab el-Mandeb, come riportato dall’esercito americano in seguito a un rapporto dell’agenzia britannica per la sicurezza marittima. Inizialmente, l’agenzia aveva segnalato esplosioni vicino a una nave mercantile in transito tra le coste dell’Eritrea e dello Yemen. Tuttavia, l’equipaggio è al sicuro e non ci sono stati danni alla nave, secondo la breve comunicazione dell’agenzia britannica. Il Comando centrale degli Stati Uniti ha confermato successivamente che i ribelli Houthi hanno lanciato due missili balistici antinave nel Mar Rosso meridionale, senza causare danni alle navi commerciali presenti nella zona. Hamas e altri gruppi palestinesi coinvolti nel conflitto con Israele avrebbero utilizzato l’ospedale al-Shifa a Gaza come centro di comando. Secondo le informazioni provenienti dagli apparati di intelligence, i combattenti di Hamas avrebbero evacuato l’ospedale alcuni giorni prima dell’operazione, distruggendo ogni documento e dispositivo elettronico. Inoltre, è provato che nell’ospedale per diversi giorni sono stati tenuti degli ostaggi. Infine, il sito ebraico Zman Israel, gemello del Times of Israel, ha riportato che la coalizione guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu sta attualmente conducendo trattative segrete per accogliere migliaia di immigrati provenienti da Gaza nel Congo, oltre che in altre nazioni. Una fonte autorevole del gabinetto di sicurezza ha dichiarato: «Il Congo si è mostrato disponibile ad accogliere migranti, e siamo in trattative con altri paesi».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/iran-attentato-soleimani-2666870692.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="hezbollah-israele-si-pentira" data-post-id="2666870692" data-published-at="1704382872" data-use-pagination="False"> Hezbollah: «Israele si pentirà» Ieri pomeriggio le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto un attacco contro obiettivi di Hezbollah in Libano in risposta a precedenti lanci di missili anticarro diretti verso Israele. Fortunatamente i missili non hanno causato vittime. Hezbollah, che controlla buona parte di Beirut e del sud del Libano, ha rivendicato nove attacchi con razzi contro postazioni israeliane oltreconfine. Ieri c’era molta attesa per il discorso trasmesso in diretta televisiva, da una località segreta, del leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, ma anche stavolta le aspettative sono andate deluse. Nasrallah, infatti, non ha annunciato la tanto temuta mobilitazione generale contro lo Stato ebraico, ma si è prodotto in un lungo discorso privo di reali indicazioni sulla guerra. Il leader di Hezbollah ha dichiarato che il sostegno alla resistenza all’interno della popolazione palestinese è cresciuto, sia a livello locale che regionale. Ha poi detto che «Hamas attualmente gode del più alto livello di sostegno nella sua storia tra la popolazione palestinese», sottolineando l’importanza di questo risultato. Ha accusato Israele di aver commesso l’altro ieri «un flagrante attacco» contro la roccaforte del Partito di Dio nella periferia sud di Beirut, uccidendo il numero due di Hamas, Saleh Arouri: «Se Israele farà guerra al Libano, non ci saranno limiti alla risposta di Hezbollah. Se ne pentirà». Poi ha parlato dell’attentato in Iran: «Rinnoviamo le nostre condoglianze per i martiri di oggi. Quello che si è successo oggi a Kerman è un attacco contro chi commemorava l’assassinio di Soleimani: donne, uomini e bambini. Condoglianze alle loro famiglie». Il leader degli Hezbollah ha proseguito: «Il vostro sangue, i vostri sacrifici avranno ripercussioni positive sulla Palestina, sul Libano, sull’Iraq, sulla Siria, sullo Yemen e su tutta la regione». Nasrallah ha anche esaltato la figura di Qassem Soleimani: «Lo vediamo nelle nostre piazze, sui nostri fronti, con i nostri fucili, con i nostri missili e con le nostre bombe. Nelle lacrime dei bambini e nella pazienza delle donne. Oggi Qassem Soleimani è presente in questa battaglia con forza e quello che vediamo oggi è il frutto dei sacrifici di questo grande leader da quando ha preso il commando della Forza Quds». Nasrallah ha anche annunciato un nuovo discorso previsto per domani: «Parlerò di alcuni argomenti di attualità venerdì, invece che stasera, se Dio mi mantiene in vita». Prima del suo discorso il governo libanese ha esortato Hezbollah a non rispondere all’uccisione di Arouri. Il ministro degli Esteri del Paese, Abdallah Bou Habib, ha dichiarato alla radio della Bbc: «Li esortiamo a non rispondere in modo unilaterale e stiamo dialogando con loro a questo proposito». Poi Bou Habib, secondo quanto riportato da SkyNews, ha sottolineato le preoccupazioni del governo, affermando: «Siamo molto inquieti. I libanesi non desiderano essere coinvolti, e neanche Hezbollah vuole essere trascinato in una guerra regionale». Preoccupazioni condivise dal governo tedesco, che ha esortato i suoi cittadini a lasciare rapidamente il Libano, avvertendo della possibilità di un’escalation militare tra Israele e Hamas dopo l’attacco dell’altro ieri a Beirut: «Tutti i cittadini tedeschi ancora presenti in Libano sono invitati a registrarsi nella lista di preparazione alla crisi Elefand e a lasciare il paese il più rapidamente possibile», ha fatto sapere il ministero degli Esteri tedesco attraverso un comunicato su X. L’avviso è stato emesso dopo una riunione dell’unità di crisi del governo tedesco.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.