2024-05-17
«Buste paga più ricche nei territori dove la vita costa di più»
Massimiliano Romeo (Ansa)
Il capogruppo leghista Massimiliano Romeo: «Disegno di legge per rafforzare il secondo livello. Le gabbie salariali non c’entrano nulla».I salari in Italia sono fermi al palo: non crescono. Una spiegazione di questo fenomeno l’ha data il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervistato dal nostro direttore Maurizio Belpietro al «Giorno della Verità»: «Perché i salari non crescono? Perché», ha detto Giorgetti, «di fatto attraverso questo strumento si compensa quello che è ormai impossibile: la svalutazione competitiva della moneta, che negli anni in cui la lira svalutava ripristinava condizioni di competitività». La Lega ha presentato alcuni mesi fa un disegno di legge, a prima firma del capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, per dare la possibilità alla contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale, di utilizzare il parametro del costo della vita, oltre a quelli già previsti per legge, nell’attribuzione dei trattamenti economici accessori ai dipendenti pubblici e privati.Senatore Romeo, cosa prevede questo disegno di legge? «Questo disegno di legge, che abbiamo depositato lo scorso novembre, è affidato alla commissione Affari Sociali del Senato. Vogliamo rafforzare la contrattazione di secondo livello, quella territoriale e quella aziendale, utilizzando oltre ai parametri che sono già previsti per legge, il parametro del costo della vita. Questo parametro verrebbe applicato nell’attribuzione dei cosiddetti trattamenti economici accessori».Ovvero?«Si tratta di trattamenti legati a performance individuali, di carattere organizzativo, e allo svolgimento di particolari attività usuranti o dannose per la salute. Quindi noi proponiamo una differenziazione di questi trattamenti in base al differente costo della vita nei vari territori. È pacifico che, con uno stipendio base, in certe realtà si arriva a fine mese mentre in altre si fa fatica».Già prevedo le proteste: riecco le gabbie salariali, si vuole penalizzare il Sud...«Proteste basate sul nulla. Le vecchie gabbie salariali erano un meccanismo rigido che oggi sarebbe completamente antistorico. Quello che oggi serve è una maggiore flessibilità. Nord e Sud non c’entrano niente: il costo della vita varia anche all’interno di una stessa provincia, può essere elevato in una grande città e minore in una cittadina piccola. A Catania, per esempio, il costo della vita è molto alto rispetto ad altre zone del Sud. Introduciamo con questa norma un elemento nuovo, attribuendo ai lavoratori una somma differenziata per quel che riguarda i trattamenti accessori in base al luogo in cui ha sede l’azienda, prevedendo per i datori di lavoro privati un credito d’imposta per coprire le spese sostenute. Riteniamo sia una proposta di buonsenso».Sia nel pubblico che nel privato?«Sì. Ovviamente per gli imprenditori del privato prevediamo un credito di imposta per sostenere le maggiori spese. Non possiamo gravare ulteriormente sulle nostre aziende. La bussola è la contrattazione di secondo livello, introducendo un principio: tenere presente, nella erogazione di questi trattamenti economici accessori, anche il diverso impatto che l’incremento dei costi dei beni essenziali ha sui cittadini, così come si evince dagli indici Istat. Il principio della parità retributiva non viene meno, i contratti collettivi nazionali non vengono toccati, noi con questa norma andiamo a rafforzare la contrattazione di secondo livello, ossia quella territoriale o aziendale».Che reazioni ci sono state a questa proposta?«A parte le solite mistificazione della sinistra, abbiamo riscontrato interesse da parte di alcuni sindacati: entriamo nel merito, verifichiamo come andare avanti su questa strada. Ora quello che è necessario è calendarizzare in fretta la discussione in Commissione».Altre idee per venire incontro ai lavoratori?«Un’altra proposta da tenere presente è l’allargamento del perimetro di incentivi che le aziende danno ai lavoratori, ad esempio incentivando la detassazione dei versamenti Inps, per coprire i buchi contributivi che il precariato ha creato».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.