2024-02-29
La nostra Intelligence è in allarme per le influenze e i traffici di Pechino
Elisabetta Belloni (Imagoeconomica)
La relazione annuale: c’è il pericolo di campagne anche cyber contro i Paesi occidentali.Sono sfide geopolitiche significative quelle che l’Italia si sta trovando ad affrontare: sfide che possono tuttavia trasformarsi anche in opportunità per il nostro Paese. È questo, in estrema sintesi, il succo dell’ultima Relazione annuale dell’intelligence, presentata ieri a Roma alla presenza di varie personalità: il direttore generale del Dis, Elisabetta Belloni, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, il direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli, e il direttore dell’Aisi, Mario Parente.La relazione prende innanzitutto le mosse da un quadro generale dedicato ai fronti attualmente più caldi sul piano geopolitico: dalla crisi ucraina a quella mediorientale, passando per la situazione nei Balcani e in Africa. E proprio nel continente africano la relazione ha sottolineato alcune rilevanti problematicità. «L’Intelligence ha evidenziato come il Cremlino sia rimasto più che mai intenzionato a mantenere una propria presenza strutturata in Nord Africa e Sahel, esercitando così una pressione sul fronte Sud dell’Alleanza atlantica e insidiando interessi europei e occidentali», si legge nel rapporto, che dedica anche spazio a un dossier prioritario per l’Italia come la questione libica.Grande attenzione viene inoltre riservata alle minacce ibride: minacce che, secondo quanto affermato dalla stessa Belloni durante l’evento di ieri, possono avere a che fare anche con le interferenze elettorali. «Anche nel 2023 la Federazione russa e la Repubblica popolare cinese si sono confermate tra i principali attori della minaccia ibrida, in grado di condurre campagne in danno dei Paesi occidentali sfruttando alcune delle caratteristiche sistemiche che connotano le nostre società, quali l’apertura dei mercati e le garanzie di libertà e indipendenza dei media», afferma la relazione, secondo cui tra i due attori Mosca risulta essere al momento «il più attivo».Venendo specificamente alla Cina, il rapporto mette in evidenza che «sul fronte economico-finanziario, Pechino ha perseverato nella sua strategia finalizzata all’acquisizione di know-how e all’ottenimento di un vantaggio competitivo basato sull’innovazione attraverso diversi strumenti, dallo spionaggio all’attuazione di joint venture, dai contatti commerciali attraverso la cooperazione scientifica promossa dalle imprese cinesi agli accordi bilaterali a livello accademico». Non solo. «Pechino è in grado di condurre operazioni informative tese a influenzare la percezione dell’opinione pubblica all’estero», si legge ancora. «Per quanto riguarda il conflitto tra Israele e Hamas, la Cina, analogamente a quanto fatto per il conflitto russo-ucraino, ha adottato il suo consueto approccio “pacifico” anche per porsi in contrapposizione con quello “militare” degli Stati Uniti», prosegue il rapporto, secondo cui la Repubblica popolare risulta un attore pericoloso anche sul piano cyber, in quanto caratterizzata «da elevata sofisticazione e da un alto livello di maturità operativa». La relazione mette inoltre nel mirino i network criminali che, nel Mediterraneo, sfruttano l’immigrazione clandestina. Senza poi trascurare la minaccia jihadista. «L’Italia si è confermata potenziale bersaglio per la sua centralità nel mondo cristiano, il suo impegno nella coalizione anti-Daesh e la presenza di luoghi simbolo della storia occidentale come il Colosseo», riferisce il rapporto, secondo cui «il conflitto con Israele ha rivitalizzato la narrativa jihadista imperniata sul rinnovato delinearsi di uno scontro fra Islam e Occidente».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.