2018-08-24
Inquirenti da sbarco: puntano Salvini, non chi va a prendere gli immigrati
Il ministro dell'Interno sta tentando di mantenere le promesse elettorali, ma troppi remano contro. Non solo all'opposizione.La prossima volta che durante un viaggio all'estero vi capiterà di essere trattenuti in aeroporto per un problema di visto o di passaporto scaduto, con la minaccia di essere rispediti a casa con il primo volo di ritorno, provate a dire al poliziotto di frontiera che se non vi fa passare e insiste a tenervi in una sala d'attesa dello scalo lo denuncerete per sequestro di persona, con conseguenze anche penali per lui e ovvia richiesta di risarcimento danni. E se non bastasse ancora a smuovere il doganiere dalla sua ferma intenzione di non farvi entrare nel suo Paese, mostrategli un pezzo della trasmissione In Onda dell'altra sera, su La 7, dove si vede il filosofo Massimo Cacciari dire che chi non si indigna per il fermo dei 177 migranti a bordo della nave Diciotti è «un pezzo di m…». Nel caso poi neppure gli insulti di un libero pensatore come l'ex sindaco di Venezia abbiano indotto la guardia di frontiera a cedervi il passo, ma anzi, l'abbiano innervosita al punto da spingerla a valutare se trattenervi ancora un po', ma nelle patrie galere, allora appellatevi a San Mattarella, patrono di tutti i migranti del mondo, ma non degli italiani, chiedendogli di agire nei confronti del ministro dell'Interno del luogo in cui vi trovate: non è affar suo, ma siccome passa il tempo a telefonare per far accogliere chiunque, vedrete che una chiamata anche per voi il presidente della Repubblica non la rifiuterà. Infine, se tutto dovesse andare male, vi resta sempre Roberto Fico. Le parole del presidente della Camera non servono a niente, ma male non fanno, soprattutto a lui che in tal modo trova modo di riempire le giornate trascorse a Montecitorio.Scherzi a parte, la faccenda dei profughi a bordo della Diciotti sta diventando seria, al punto che si rischia di veder naufragare il barcone del governo contro gli scogli del buonismo. Già, perché Matteo Salvini, forte dell'impegno preso con gli elettori, e non con l'Europa, il Pd, i giornali di sinistra, Fico e Mattarella, altri extracomunitari non ne vuole. Soprattutto non vuole che si continui ad andare a prenderli in casa d'altri per poi portarli da noi. Cosa che è successa proprio con i 177 della Diciotti. Tutto comincia dopo Ferragosto, quando un barcone carico di immigrati viene intercettato dai mezzi della marina maltese in acque maltesi. L'imbarcazione, secondo la versione dei guardacoste, non corre il rischio di affondare e nonostante fosse evidente che le persone a bordo non vedessero l'ora di mettere un piede a terra, purché questa terra fosse un pezzo d'Europa, quei furbacchioni di La Valletta, invece di imbarcare i profughi per poi sbarcarli in uno dei loro porti, danno al gruppo di africani acqua, cibo e giubbotti, ossia quanto basta affinché se la sbrighino da soli e poi li rimbalzano.Dopo di che i 177 vengono lasciati al proprio destino, cioè in mezzo al mare. Ed è qui che incontrano la Diciotti, il pattugliatore della Guardia costiera italiana, che invece di pattugliare le nostre coste pattuglia i barconi. Dalla nave chiedono a La Valletta di indicare un porto sicuro dove far sbarcare gli extracomunitari soccorsi in mare, visto che l'intervento è stato compiuto nelle acque di competenza di Malta, ossia nell'area Sar dell'isola. Ma appena capiscono che si devono far carico del gruppo, i maltesi fanno il gesto dell'ombrello, lavandosene le mani: voi italiani li avete salvati, voi italiani ve li tenete.Il ministro dell'Interno, Michael Farruggia, replica alle richieste del nostro governo, ammettendo che i 177 sono stati tratti in salvo nelle acque di sua competenza e lontano da quelle italiane, ma nega che il barcone fosse in avaria e che dunque ci fosse bisogno di salvare qualcuno. Per di più, aggiunge, non c'è stato coordinamento con le competenti autorità. Tradotto: cavoli vostri, avete voluto imbarcarli e ora non potete sbarcarli a casa nostra. A questo punto delle due l'una. O i 177 immigrati rischiavano di finire a mollo e in tal caso i maltesi hanno giocato sporco e andrebbero denunciati all'Ue, all'Onu e a non so quale tribunale internazionale, oppure non c'era alcun rischio di naufragio e dunque ad aver giocato sporco è qualcun altro, ovvero chi ha disposto un salvataggio quando non c'era nessuno da salvare. In questo ultimo caso la denuncia dovrebbe essere rivolta nei confronti della persona che ha dato l'ordine di imbarcare tutti.E invece no. Succede che il solo a finire nel mirino della magistratura è il ministro dell'Interno, ovvero chi ha intenzione di far rispettare la legge, evitando che con la scusa del naufragio o della mancata assistenza in mare i clandestini siano accolti a braccia aperte quando invece dovrebbero essere rispediti a casa. Altro che indagare per sequestro di persona Salvini. Qui l'unico a essere stato posto sotto sequestro è il buon senso, che impone di frenare gli sbarchi e rimpatriare chi, pur essendo sbarcato, non ha titolo per rimanere. Le altre considerazioni le lasciamo al popolo degli arancini che ieri ha sfilato a Catania. Poche decine di persone capeggiate da Enzo Bianco, che avendo perso la poltrona di sindaco alle ultime elezioni e non avendo altro da fare, si mangia gli arancini. Dalle magliette rosse agli arancini, per i compagni c'è sempre una buona ragione per fare festa. E soprattutto pagliacciate.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.