I cristiano sociali, che avranno comunque un ruolo di primo piano nel prossimo governo tedesco, sono contrari all’operazione. Anche in chiave elettorale, criticano i tagli al lavoro e la perdita di indipendenza del sistema.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz punta a ritardare le urne per far passare qualche norma che lo faccia risalire nei sondaggi. L’opposizione e anche gli alleati Verdi insistono: voto a gennaio.
Il governo dovrà negoziare con Trump le tariffe sui prodotti venduti negli Usa, ma può contare su rapporti solidi e compensare con il Sudamerica. I guai di Berlino (e di Parigi) mettono a rischio il tessuto delle Pmi del Nord, che dovranno reinventarsi.