In Olanda prove di sterminio degli ammalati

In Olanda prove di sterminio degli ammalati

Aveva detto «oggi mangiamo insieme». E loro l'hanno uccisa. L'ultima frontiera dell'orrore ci porta un passo avanti nella direzione scelta: lo sterminio dei malati. Non era difficile da prefigurare. Ci avevano detto che l'eutanasia era il rispetto della volontà delle persone, ma non è così. Anche perché le persone non vogliono morire. Sono gli altri che vogliono ucciderle. Quando sono deboli. Quando sono malate. Quando sono bimbi che non possono parlare. Quando sono anziani che non rendono più nulla alla società. Quando sono disabili che costa troppo curare. Quando sono un impiccio. Quando non servono più. Come la signora A che diceva: «Oggi mangiamo insieme». E loro l'hanno ammazzata dicendo che voleva morire.

  • È ormai diventata la prima causa di morte tra i 15 e i 29 anni, superando gli incidenti stradali. Dopo i lockdown si è registrato un boom. Non a caso, l’isolamento sociale è una delle maggiori cause. I più esposti sono i maschi.
  • La psicologa Michela Pensavalli: «Un figlio depresso è ancora uno stigma. I segnali di pericolo non sono sempre eclatanti. Occhio alle frasi di autosvalutazione: vanno prese sul serio, anche se espresse in modo scherzoso».
  • La preghiera è terapeutica, pure per gli adolescenti: i sociologi concordano nel rilevare i benefici del credo religioso, inteso come frequentazione regolare di un luogo di culto.

Lo speciale contiene tre articoli.

Il criminale è di colore? Scatta la censura
Getty Images
Dopo l'attentato di Huntingdon, dove sabato due uomini sono saliti su un treno diretto a King’s Cross a Londra e hanno iniziato ad accoltellare i passeggeri, le autorità prima hanno taciuto l’identità degli aggressori. Poi si sono limitate a ricordare la loro cittadinanza britannica. È l’ennesima ipocrisia progressista.

Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.

Il Nobel a Machado, il pressing Usa. Finisce l’era Maduro in Venezuela?
Nicolás Maduro (Getty Images)
  • Il premio all’oppositrice è stato un segnale: da allora gli Stati Uniti hanno iniziato a tramare contro il dittatore per accedere alle risorse di Caracas. Russia e Cina non sono disposte a scontrarsi con Trump nei Caraibi.
  • L’analista Giovanni Giacalone: «Il territorio del Paese è vasto e geograficamente articolato. Più probabile il supporto a una rivolta interna».

Lo speciale contiene due articoli.

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