Il Nord, la Lombardia e la provincia di Milano sono le zone che accolgono il maggior numero di immigrati in assoluto. Seguono il Centro Italia con 794.106, il Sud con 346.752 e le isole con 123.432. Nella classifica provinciale Roma si piazza al secondo posto con 315.749 permessi, cioè l'85% di tutti quelli concessi dalla Regione, mentre in ultima posizione si trova la provincia di Oristano con 1.419.
Il Nord, la Lombardia e la provincia di Milano sono le zone che accolgono il maggior numero di immigrati in assoluto. Seguono il Centro Italia con 794.106, il Sud con 346.752 e le isole con 123.432. Nella classifica provinciale Roma si piazza al secondo posto con 315.749 permessi, cioè l'85% di tutti quelli concessi dalla Regione, mentre in ultima posizione si trova la provincia di Oristano con 1.419.Segnatevi questa percentuale: 5,36%. Corrisponde all'incidenza della popolazione immigrata in Italia a cui è stato concesso un permesso di soggiorno, sul totale dei residenti nel nostro Paese. Tradotto: stiamo parlando di 3.247.129 permessi di soggiorno concessi nel 2016, su una popolazione italiana di 60.483.973, il 5,36%, appunto. Sia chiaro: stiamo parlando di immigrati ufficiali, quelli regolari, censiti e conosciuti perché esistono anche centinaia di migliaia di immigrati clandestini che nessuno sa dove siano e cosa facciano, dove e come vivano. Quanti sono? Ovviamente, essendo clandestini, è impossibile da sapere, ma il ministro dell'Interno Matteo Salvini, riprendendo stime fatte dagli osservatori del fenomeno migratorio, li colloca tra 500.000 e 600.000 persone.Diciamo subito che il Nord, la Lombardia e la provincia di Milano sono le zone che accolgono il maggior numero di immigrati in possesso del permesso di soggiorno. Più della metà dei permessi è stata infatti concessa al Nord: 1.982.839. Seguono il Centro Italia con 794.106, il Sud con 346.752 e le isole con 123.432. La Lombardia detiene la maggioranza relativa della presenza di immigrati regolari, 818.725, seguita a grande distanza dal Lazio, a quota 371.642 e dall'Emilia Romagna a 366.633.E adesso andiamo al sodo: quanti immigrati ci sono in ogni provincia italiana? È ancora il Nord e la Lombardia a dominare con la provincia di Milano che conta 384.853 permessi di soggiorno. Significa, se non fosse chiaro, che la sola provincia di Milano ha rilasciato più permessi di soggiorno di tutto il Lazio. Nella classifica provinciale Roma si piazza al secondo posto con 315.749 permessi, cioè l'85% di tutti quelli concessi dalla Regione, mentre in ultima posizione si trova la provincia di Oristano con 1.419.Adesso consideriamo la presenza di immigrati per provincia in rapporto ai residenti: è questo il dato che più di ogni altro dà l'idea della maggiore o minore concentrazione di immigrati. In questo caso in testa c'è Prato dove sono stati concessi 17.113 permessi di soggiorno ogni 100.000 abitanti. Al secondo posto si trova Reggio Emilia, con 9.745 permessi ogni 100.000 abitanti, e al terzo Modena. Milano è soltanto quarta, con 9.416 permessi.La media italiana è di 5.359 permessi ogni 100.000 abitanti e nessuna provincia del sud si colloca al di sopra di questo dato; la prima provincia meridionale in classifica è Ragusa con 4.293 permessi. Queste cifre ci portano ad un altro tipo di considerazione, e cioè che l'immigrazione segue la ricchezza e le opportunità di lavoro. Se analizziamo i dati per regione e per provincia, è evidente come potremmo sostituire la classifica della presenza di immigrati con quella della ricchezza e del reddito pro-capite.Se il lavoro è fondamentale per vivere, non è comunque il motivo principale per cui la maggioranza dei migranti decide di venire in Italia. Ritrovare i propri cari e riunire la famiglia, difatti, è la ragione che ha spinto 1.380.925 immigrati, cioè il 42% del totale, ad arrivare in Italia.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






