2020-10-09
«Illegittimo il lockdown di Madrid»
Schiaffo del tribunale superiore della Capitale spagnola al premier Pedro Sánchez. Chiusura annullata perché lede «le libertà dei cittadini». Ora per gli enti locali c'è un precedente.Il tribunale superiore di giustizia di Madrid blocca il confinamento della Capitale e di altre nove città della Regione, perché «vengono colpiti i diritti e le libertà fondamentali» dei cittadini. L'ottava sezione del Tsjm ha infatti negato la ratifica delle misure disposte dal ministro della Salute, Salvador Illa, lo scorso 2 ottobre per volontà del premier, Pedro Sánchez, con pesanti restrizioni alla circolazione e chiusura di bar e ristoranti dalle 22. Secondo i giudici, la formula giuridica scelta da Illa per decretare il lockdown di Madrid non è conforme alla legge e se il governo voleva combattere la pandemia «doveva riformare le leggi sanitarie», senza «vincolare le comunità autonome destinatarie», che sono le uniche a poter decidere in materia. Illa aveva assicurato che nessun provvedimento coercitivo sarebbe stato preso, invece già il 24 settembre aveva pronto il documento che giustificava la chiusura dell'intera città e delle aree con un tasso di contagio di oltre 500 casi ogni 100.000 abitanti. Un gesto che l'assessore alla Salute di Madrid, Enrique Ruiz Escudero, ha definito «arbitrario» e «ingiusto», un'imposizione per «criteri politici» senza aver preventivamente informato le autorità madrilene. Lo stesso venerdì 2 ottobre, il presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, pur adottando i provvedimenti in rispetto delle norme ministeriali, aveva presentato appello al Tsjm perché il governo di Sánchez aveva invaso i poteri autonomi della Regione. Un brutto colpo per Sánchez, che dopo aver gestito con vergognoso ritardo la prima ondata di contagi Covid, pensava adesso di dettare imposizioni alle Regioni autonome, partendo appunto dalla Capitale, che già ha sofferto enormemente durante il lockdown. Il governo, nella persona del ministro Illa, può adesso cercare di rovesciare la sentenza che, sebbene limitata alla Comunità di Madrid, rischia di rappresentare un precedente per tutte le altre Regioni spagnole. «Contro il provvedimento del tribunale superiore può essere presentato, innanzi allo stesso organo giurisdizionale entro il prossimo venerdì 16 ottobre, un ricorso tecnico di revisione», spiega l'avvocato Paolo Ercolani, console onorario di Italia in Asturie e Cantabria. «Tuttavia il vero e proprio ricorso sarà quello successivo, davanti al tribunale supremo spagnolo, sempre che le considerazioni politiche lo consiglino». L'oggetto del contendere è di assoluta rilevanza perché «la circolare ministeriale costituisce un'ingerenza dei poteri pubblici nei diritti fondamentali dei cittadini spagnoli, dal momento che utilizza strumenti normativi inappropriati», precisa l'avvocato. «Le modifiche dei diritti fondamentali devono realizzarsi nel rispetto del dettato costituzionale». Per non inasprire i rapporti con il governo e già soddisfatta dalle conclusioni cui è giunto il Tsjm, Isabel Díaz Ayuso ha fatto sapere che oggi annuncerà provvedimenti meno restrittivi per Madrid, concordati con la Moncloa. Misure «chiare, concise, eque e sensate» per evitare il caos a poche ore dall'inizio del ponte del Pilar, il lungo fine settimana che coincide con la festa nazionale dell'Ispanità, il prossimo 12 ottobre, quando migliaia di cittadini si muoveranno a dispetto dell'allarme Covid. Madrid vuole decisioni meno unilaterali e senza interferenze, così come le nostre Regioni chiedono al governo Conte.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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