2021-09-17
Il virus ha messo agli arresti anche la logica
Sempre più persone, pur provando sulla propria pelle l'imperfezione del vaccino contro l'infezione, in caso di contagio o effetti avversi puntano il dito altrove. Questo perché, dopo quasi due anni a credere a false promesse, prendere atto del fallimento costerebbe troppo Caso numero uno. Una donna giovane e sana ha avuto un figlio altrettanto sano, intelligente e vivace. Dopo circa un anno si sottopone a vaccino Covid e di lì a poco le insorge un'aritmia (non ha mai sofferto di cuore) che le porta i battiti a 44. Non sta in piedi; è sottoposta a svariati esami e le viene proposto un intervento chirurgico. I medici dicono che disturbi così possono venire, inspiegabilmente, all'improvviso, e il marito ci crede (con lei non ho parlato): si dichiara contento che abbiano fatto il vaccino e soddisfatto delle spiegazioni (?!) fornite.Il che io trovo incomprensibile: quando si verifica qualcosa di totalmente nuovo, è razionale almeno sospettare che l'unico fattore nuovo che è stato introdotto nella situazione possa esserne responsabile, e invece no. È un disturbo che si presenta all'improvviso, senza motivo. Caso numero due. Un'altra donna, vaccinata con due dosi, viene ricoverata in ospedale per Covid. Dall'ospedale annuncia di essere lieta di aver fatto il vaccino e di sospettare che colpevole della sua malattia sia una persona che l'ha visitata a casa e che, lei presume, non sia vaccinata. Il che, ancora una volta, è incomprensibile: avendo testimoniato sulla sua stessa pelle che il vaccino non protegge dal contagio, perché lo vuole attribuire a un (presunto) non vaccinato? Ho studiato, insegnato, praticato e amato la logica per tutta la vita, dall'analisi logica delle elementari alla logica matematica di Gottlob Frege e Kurt Gödel. Una generazione di studenti l'ha imparata sul mio Il primo libro di logica, che è rimasto sul mercato per 30 anni. E ora mi sembra di essere cascato nel girone infernale che, per la pena del contrappasso, mi è più appropriato: quello in cui la maggioranza delle persone è incapace di ragionare. Come è successo? Come si è arrivati fin qui? Forse un altra mia passione intellettuale può aiutarmi a rispondere: il gioco, più precisamente il gioco d'azzardo. Nella scena madre di Cincinnati Kid, film del 1965 di Norman Jewison, Steve McQueen sta sfidando a poker la vecchia volpe Edward G. Robinson. Ha un'ottima mano (un full d'assi) ma l'altro punta forte. Quanti si affollano intorno al tavolo sono convinti che stia bluffando, ma il Kid (McQueen) è un grande giocatore: non può non capire che i conti non tornano. Il piatto è molto ricco, e lui decide di puntare tutto quello che ha: quando il maestro scopre l'ultima carta è un fante di quadri, per una scala reale, e la partita è finita. È un buon esempio di quello che in inglese si dice to throw good money after bad: buttare denaro buono dietro quello cattivo. I soldi che il Kid ha già messo nel piatto sono già persi, sono cattivi; quelli che ha ancora in mano sono buoni, e potrebbe servirsene per proseguire e forse vincere la partita. Invece si ritiene impegnato ad andare a vedere, e si rovina. È una trappola mentale che funziona in un vasto ambito di situazioni. Sono coinvolto in una relazione sentimentale che da tempo ha smesso di darmi gioia, anzi mi procura ansie e tormenti a non finire. Ma ci ho già investito molto, e non riesco a dichiararla semplicemente chiusa. Così insisto, e i tormenti e le ansie continuano. Hanno costruito una fabbrica puzzolente, o un'autostrada, vicino al mio appartamento, l'odore malsano o il rumore sono insostenibili; ma liberarmi di quell'appartamento vorrebbe dire svenderlo, e non riesco ad accettare la sconfitta. Così seguito a respirare gas nocivi e sgradevoli, o a essere invaso dal fracasso, magari per anni. Non sono molti coloro che, per dirla con un'altra espressione inglese, sanno cut their losses: riconoscere di aver perso e abbandonare la mano, per non perdere di più. I motivi per cui la gente non ragiona, in questo periodo, sono molteplici. Alcuni sono spaventati, alcuni sono male informati, alcuni sono corrotti. Ma sono convinto che ci siano anche alcuni, o molti, che non sanno cut their losses, e continuano a throw good money after bad. Il governo ha saputo coinvolgerli e manipolarli con abilità. Ha iniziato chiedendo loro qualche piccolo sforzo, qualche settimana di sacrificio, e ha proceduto a estendere sforzi e sacrifici, e ad allontanare la liberazione e la normalità, in modo graduale. Così, un mese dopo l'altro di «Io resto a casa» e di «Andrà tutto bene», queste persone si sono trovate ad aver investito una porzione considerevole della loro vita in un'attesa insensata per qualcosa che non arriva (aspettando Godot?), e che non può arrivare perché quel che è in serbo per loro non è liberazione e normalità ma schiavitù e sovvertimento dei valori. Che cosa vi aspettate che dica, la maggior parte di questa gente? Che hanno sbagliato tutto? Che si sono lasciati infinocchiare dal primo momento? Che quello sprecato credendo alle fandonie diramate dalla propaganda è stato solo tempo perso? Non è facile, anzi è doloroso; quindi si dichiarano lieti di fare il vaccino, lieti di sostenere le politiche liberticide del governo, lieti di avanzare verso la rovina. Ragionare con logica cogente li deprimerebbe troppo; meglio allora sragionare, meglio buttare a mare il resto di quel che hanno da vivere.
Jose Mourinho (Getty Images)