2025-08-16
Lingotti da spiaggia e petrolio in crisi: il twist delle materie prime
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Metalli preziosi e litio si scaldano. Il caffè è bollente. Cereali giù, il grano duro italiano sotto i costi di produzione.Sarà il caldo, sarà l’aria di ferie, ma quest’estate le materie prime sembrano aver perso ogni logica di convivenza pacifica. Ognuna va per conto suo, come in una spiaggia affollata: c’è chi corre a tuffarsi in acqua, chi dorme sotto l’ombrellone e chi cerca di vendere granite agli amici. Sui mercati, l’equivalente lo stanno facendo i prezzi: l’oro e l’argento si arrampicano verso nuove vette, il litio torna in pista dopo un letargo degno di un orso bruno, il petrolio perde colpi come un bagnante che ha esagerato con la parmigiana, e nel settore agricolo il caffè fa il mattatore e il caco si accascia sotto il sole senza però influire sulle quotazioni del cioccolato che restano alte I cereali a cominciare da riso e frumento si prendono una vacanza e la patate tiene la testa sotto la sabbia.Lingotti da spiaggiaMolti si abbronzano, l’oro si scalda . In otto settimane ha guadagnato il 7,2%, arrivando a 2.450 dollari l’oncia, e l’argento lo supera in entusiasmo con un +9,8% a 31,7 dollari. Motivi? Due: la geopolitica che balla su sabbie mobili e le banche centrali, in primis la Cina, che hanno deciso di fare scorta di metallo giallo (+3,5% nelle riserve cinesi nel secondo trimestre). A completare il cocktail, le attese di un taglio dei tassi USA che spinge gli investitori a preferire lingotti piuttosto che bond.Litio, il grande ritornoDopo essere stato dimenticato come il costume dimenticato in fondo al cassetto, il litio è tornato protagonista. In due mesi +14,5%, a 13.800 dollari a tonnellata. Il merito è della domanda asiatica, soprattutto dalle case automobilistiche cinesi che puntano su modelli elettrici economici, e delle voci di restrizioni all’export cileno. Il “metallo bianco”, dato per spacciato dopo il flop dell’auto elettrica in Occidente, si è rifatto il look e ora sfila di nuovo sulla passerella dei mercati.Petrolio in vacanzaIl greggio, invece, ha deciso di concedersi ferie anticipate. Il Brent perde il 5,4% da inizio luglio, fermandosi a 78 dollari al barile; il WTI cede il 4,9% a quota 74. Colpa della domanda mondiale in raffreddamento: la Cina consuma il 3% in meno rispetto alle previsioni e negli USA l’estate non ha acceso i motori come sperato. L’aumento dell’offerta di shale oil americano (+2,1% in un anno) completa l’opera, vanificando i tagli OPEC+.Il caffè diventa l’oro nero dell’estateSe c’è una materia prima che quest’anno può vantarsi di fare il bagno nei rialzi, è il caffè. L’Arabica vola del 12% in tre mesi (2,46 dollari per libbra) e la Robusta non scherza: +9,5% a 4.100 dollari la tonnellata. In Brasile, piogge torrenziali hanno tagliato il raccolto del 7%, mentre in Vietnam la siccità ha ridotto l’export del 10%. Risultato: la tazzina del mattino rischia di costare come un aperitivo al centro di Milano.Cereali in saldoRiso e frumento, invece, sono i veri “sottocosto” di questa estate. Il frumento tenero è giù del 6,3% in un mese (sotto i 240 €/tonnellata in Europa), grazie a un raccolto russo record e più offerta canadese. Il riso cede il 4,1% con l’India che ha riaperto le esportazioni nonostante le precedenti restrizioni.Semi oleosi, cacao e patate: la cadutaIl girasole scende del 5,7% a 510 dollari la tonnellata per colpa del calo degli oli vegetali. Il cacao, dopo mesi da star, corregge dell’8,2% a 7.950 dollari: i produttori di cioccolato stanno rallentando gli acquisti. E poi ci sono le patate: un surplus europeo (+12% di raccolto in Francia e Germania) che ha fatto crollare i prezzi del 15% in poche settimane.Grano duro italiano: l’allarmeSul fronte nazionale, il grano duro è in crisi nera. Prezzi sotto i 320 €/tonnellata — ben al di sotto dei costi di produzione — per colpa delle importazioni da Canada e Ucraina. Gli agricoltori temono che senza interventi nel 2026 le superfici coltivate caleranno drasticamente, con ricadute pesanti sulla filiera della pasta.Conclusione: un mercato ballerinoTra lingotti abbronzati, caffè che si crede champagne e petrolio in vacanza, l’estate 2025 delle materie prime è un film di Wes Anderson: surreale, colorato e pieno di colpi di scena. Un mix che farà felici i trader con sangue freddo e nervi d’acciaio, e farà venire il mal di mare a chi sperava in un agosto tranquillo.
Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Imagoeconomica)