{{ subpage.title }}

Il trattato del Quirinale

True
Il trattato del Quirinale
Da sinistra: Emmanuel Macron, Sergio Mattarella e Mario Draghi (Ansa

Tenendo in considerazione la portata e la profondità dell'amicizia che le unisce, ancorata nella storia e nella geografia; riaffermando in questo spirito il loro legame comune con il Mediterraneo quale crocevia di civiltà e punto di congiunzione tra i popoli d'Oriente e d'Occidente, dell'Europa e dell'Africa. Così il primo paragrafo del Trattato del Quirinale appena sottoscritto tra Roma e Parigi. Venticinque pagine che affrontano vari capitoli geopolitici e di amministrazione quotidiana della società. Il Trattato sarà a tempo indeterminato e si baserà su scambi continui di informazioni ai fini della sicurezza, della Difesa e dell'industria. Ogni trimestre un ministro francese parteciperà ai cdm italiani e un ministro italiano alle riunioni di governo a Parigi. Tante ombre e qualche luce. QUI potete leggere il testo. A cui ancora mancano gli allegati. Chissà che sorprese riserveranno.

Fiom, scuse a Genova ma non alla Uil
Ansa
Il sindacato rosso dei metalmeccanici chiede «perdono» alla città per il caos durante lo sciopero all’ex Ilva. Neanche mezza parola per i colleghi picchiati e finiti in ospedale.

La Cgil si scusa con Genova per i disagi creati ma non con i colleghi sindacalisti della Uil che hanno mandato in ospedale. In una nota diretta a tutta la cittadinanza genovese, Fim Cisl e Fiom Cgil, come lavoratori dell’ex Ilva di Cornigliano e metalmeccanici di tutta Genova, confermano di «sapere bene che sono stati i giorni difficili per tutti, a partire da noi. Sette giorni di sciopero con blocchi della viabilità, cortei e manifestazioni. Sappiamo di aver creato molti disagi in città e ce ne dispiace. Abbiamo messo alla prova la pazienza di molti. Ma non potevamo fare altrimenti».

Continua a leggereRiduci
Toscana choc: «Spara a Giorgia». Firmato Br
La scritta apparsa a Marina di Pietrasanta (Ansa)
Gli autori della scritta sul lungomare di Marina di Pietrasanta, pubblicata da Donzelli (Fdi), si richiamano alle Brigate rosse. Solidarietà al premier e al suo partito da Lega, Fi, Noi Moderati e diversi ministri. Silenzio lungo e imbarazzante di Pd, Avs e M5s.

«Spara a Giorgia». Accanto, una stella a cinque punte, firmata con la sigla Br. Un messaggio diretto al premier Giorgia Meloni, sintetico e brutale, scritto su un muro del lungomare di Marina di Pietrasanta. A rilanciare la foto sui social ci ha pensato il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, il deputato Giovanni Donzelli, che denuncia con forza il gesto «firma dell’estremismo comunista delle brigate rosse». «Solidarietà a Giorgia», aggiunge: «Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo».

Continua a leggereRiduci
Edicola Verità | la rassegna stampa dell'8 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa dell'8 dicembre con Carlo Cambi

Condannato per autodifesa: «È un ergastolo»
È stata confermata in appello la condanna di primo grado pronunciata nei confronti di Mario Roggero (Ansa)
Mario Roggero, il gioielliere che in Appello si è visto comminare oltre 14 anni di galera per aver ucciso due rapinatori, esprime a «Fuori dal coro» tutta la sua frustrazione: «Avevo una pistola puntata alla faccia. Le vere vittime siamo io e la mia famiglia».

Mario Roggero, il gioielliere condannato l’altro giorno in appello a 14 anni e 9 mesi di reclusione per aver ucciso due rapinatori e ferito un terzo quattro anni fa all’esterno del suo negozio in provincia di Cuneo, davanti alle telecamere di Fuori dal coro, ha sintetizzato in una frase ciò che la Corte d’appello ha anestetizzato con il dispositivo: «Se alzava la pistola in alto non avrei sparato, ma quando lui (uno dei rapinatori, ndr)dall’auto me la punta in faccia, me la punta in fronte, che faccio?». Questa non è un’esagerazione. È esattamente ciò che i documenti certificano: arma (percepita come vera), minaccia diretta, colpi esplosi, famiglia a rischio. E c’era anche un precedente.

Continua a leggereRiduci
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy