2019-01-12
Il taglio del budget Usa blocca dogane e Nasa. Ma Trump tira dritto
True
A oltre 20 giorni dal suo inizio, lo shutdown in corso del governo federale degli Stati Uniti è diventato il più lungo mai registrato nella storia del Paese. E la situazione di blocco delle attività amministrative potrebbe durare ancora per diversi giorni. Infatti, nel caso del record precedente, quello del 1995-1996 sotto Bill Clinton, i colloqui tra il presidente democratico e i leader repubblicani erano aperti. Oggi, invece, la Casa Bianca del repubblicano Donald Trump e i vertici della sinistra sono ben lontani da un'intesa. Basti pensare che il presidente ha lasciato l'incontro con i democratici Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti, e Chuck Schumer, numero uno dell'opposizione al Senato, dopo soli cinque minuti definendo il vertice «una totale perdita di tempo».Tutto ruota attorno ai finanziamenti per il muro al confine con il Messico. Secondo il presidente Trump il Partito democratico tiene in ostaggio il Paese, causando lo shutdown perché non vuole inserire i fondi per la barriera. Il capo della Casa Bianca è determinato: «La barriera d'acciaio, o il muro, avrebbe dovuto essere costruita dalle precedenti amministrazioni molto tempo fa. Non lo hanno fatto, io lo farò». Ma ha comunque garantito che non dichiarerà «così velocemente l'emergenza nazionale» con la quale potrebbe ottenere i fondi grazie ai suoi poteri presidenziali. Trump, infatti, è convinto che il muro e la sicurezza del confine «siano qualcosa che il Congresso può fare». In questo senso, il presidente si è detto disposto a firmare la misura che consentirà ai dipendenti federali di ottenere gli stipendi persi con lo shutdown. Un chiaro invito ai democratici affinché votino per lo stanziamento dei fondi per il muro. Intanto però, la Casa Bianca non esclude la possibilità di utilizzare per il muro con il Messico le risorse destinate a disposizione per gli uragani.Il mancato accordo tra repubblicani e democratici sulla legge di spesa sta causando difficoltà in tutto il Paese. Si stima che 800.00 dipendenti federali stiano lavorando senza compenso o sono in aspettative. Tuttavia, Camera e Senato hanno votato un decreto che garantisce la retribuzione retroattiva appena lo shutdown terminerà, dopo che tre sindacati federali hanno già fatto causa al governo degli Stati Uniti per violazione delle leggi sul lavoro.Ma non è tutto, perché la paralisi ha toccato i settori più disparati, dalla protezione ambientale alla sicurezza negli aeroporti. Lo scalo di Miami, per esempio, adotterà un orario ridotto per uno dei propri terminal fino a lunedì per concentrare le risorse disponibili sui controlli rimasti attivi. Sospese le attività dei dipendenti della Nasa e dell'Irs, ente che processa le dichiarazioni dei redditi. Chiusi parchi nazionali e zoo, come quello nazionale di Washington, mentre la Food and drug administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha sospeso le sue ispezioni regolari negli impianti.Secondo l'agenzia Standard & Poors' gli Stati Uniti hanno già perso, da quando è iniziato lo shutdown, 3,6 miliardi di dollari, circa 1,2 miliardi a settimana. Alla luce di queste stime, se il blocco dovesse prolungarsi per altre due settimane sarebbero guai sul piano politico per il presidente Trump: infatti, se lo shutdown durasse altri 14 giorni costerà in totale più dei 5,7 miliardi chiesti dal presidente per la costruzione del muro.Lo stop delle attività governative, infine, potrebbe ritardare lo sblocco dei fondi di emergenza per gli agricoltori messi a disposizione dal dipartimento per l'Agricoltura come risposta alle difficoltà che hanno investito il settore in seguito all'escalation commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. Questo dipartimento è infatti una delle agenzie governative di Washington maggiormente colpite dallo shutdown e ciò starebbe causando il rinvio del piano voluto dal presidente Trump per aumentare le vendite di etanolo, un assist ai coltivatori di mais, uno degli amidi alla base della produzione di questa fonte energetica.
Charlie Kirk (Getty Images)
Alan Friedman, Cathy Latorre e Stephen King (Ansa)