2024-04-21
Il sospetto di un asse Bortone-Pd per creare il «nuovo Matteotti»
È stata la conduttrice ad aprire la polemica: una rivalsa dopo la «retrocessione»?Cosa succede se l’unica battaglia che ti unisce è quella contro il fascismo, se il fascismo non esiste più? Semplice, te lo inventi. Ed è quello che la sinistra fa da anni, specialmente con l’arrivo del 25 aprile. Festeggiare la festa della liberazione per i compagni vuol dire riproporre divisioni, cercare lo scontro, insomma ritrovare lo spirito di una guerra civile che ha lacerato l’Italia. E non importa se il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto di essere «incompatibile con chi ha nostalgia del fascismo», a loro non importa perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ed è in questo quadro che va inserita la vicenda di Antonio Scurati, che avrebbe dovuto recitare un monologo sul 25 aprile della durata di circa un minuto all’interno del programma Chesarà su Raitre in onda ieri sera. Il post pubblicato su Instagram dalla conduttrice Rai Serena Bortone è l’inizio del tipico trappolone del 25 aprile, ormai diventato un classico come il pesce d’aprile.Subito dopo, con tempistica singolare, in batteria escono una dopo l’altra tutta una serie di comunicati che gridano alla censura a «TeleMeloni». I parlamentari del Pd in Commissione Vigilanza sono stati tra i primi a intervenire: «Cosa sta succedendo in Rai? Cosa sta facendo il governo dentro l’azienda pubblica italiana della comunicazione radiotelevisiva? I vertici devono immediatamente chiarire». Le opposizioni, la Cgil e l’Anpi gridano alla «censura». «È stato oscurato» commenta il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Lo diffonderemo e lo leggeremo in tutte le nostre sedi in occasione del 25 aprile», così il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo. Il responsabile Informazione della segreteria dem, Sandro Ruotolo, chiede «ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile» mentre per i 5 stelle «l’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio». Dura la reazione del leader di Azione Carlo Calenda: «Questo caso, cara Giorgia Meloni, va oltre. Cancellare l’intervento di un grande scrittore per ragioni politiche è inaccettabile, indegno. Questa roba accade in Russia e non può accadere in un Paese europeo. Ci aspettiamo le scuse e il ripristino immediato del monologo cancellato. La Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata». «È necessario che l’azienda dia risposte più dettagliate e mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio», così il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia. Imperdibile il commento di Roberto Saviano, che fa la gara della vittima con il collega Scurati: «A me è successo per primo, poche voci critiche, ora è accaduto di nuovo e capiterà ancora».Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha proposto a tutti i suoi colleghi di leggere dal palco delle celebrazioni della festa della Liberazione il monologo di Scurati: «La Rai ha deciso di censurarlo? I cittadini lo ascolteranno nelle nostre piazze».In questo modo il monologo viene pubblicato e diventa virale sui social, molto più di quanto non avrebbe fatto in un programma abituato a fare pochi ascolti. Difficile quindi non pensare che si fosse palesata sia per Bortone che per Scurati un’occasione irripetibile: accusare, con la sponda dem, la Rai di censura in un momento in cui non si parla d’altro, in cambio di un po’ di visibilità. Missione compiuta. Nel giro di pochi minuti lo scrittore diventa il nuovo eroe della sinistra, pronto a essere ospitato da tutti i Comuni d’Italia in quella che si può definire un’operazione di marketing perfetta, in attesa della pubblicazione del prossimo libro che, c’è da scommettere, tratterà ancora di fascismo. Che si sa, vende benissimo.Serena Bortone, d’altro canto, deve fare i conti con il suo ridimensionamento e con lo share del suo programma, che dall’inizio dell’anno si è attestato sempre intorno al 3%, e quindi con l’alta probabilità di non rivederlo confermato l’anno prossimo. Sarà divertente e interessante scoprire questa mattina quanti ascolti avrà registrato ieri, dopo tutta questa polemica. In apertura di puntata, ieri sera la conduttrice ha letto il monologo, precisando di averlo ricevuto in regalo da Scurati, definendo offensive e fantasiose le ricostruzioni lette che parlerebbero del contratto saltato per questioni economiche. «Il sentimento di stasera (ieri, ndr) e di questa settimana è dissenso», ha dichiaro la giornalista, alla fine del suo intervento, lasciando poi spazio a Maurizio Landini, già previsto come ospite, il quale ha colto l’occasione per evitare ancora una volta di parlare di lavoro in favore dell’ennesima polemica sul fascismo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.