2021-06-02
Il sindaco «lunare» Sala si accorge che i francesi si sono presi la Borsa
Il milanese si rivela preoccupato. Ma il Copasir espose i rischi dell'acquisizione mesi fa.Con un editoriale sul Sole 24 Ore il sindaco di Milano, Beppe Sala, lancia un timido ma puntuto allarme sul futuro di Borsa italiana. Il primo cittadino che ora si candida a succedere a sé stesso si è accorto che Piazza Affari è passata di mano. È stata acquisita dai francesi di Euronext assieme a una cordata capeggiata da Cdp. Il sindaco dai calzini arcobaleno chiede al governo e ai nuovi vertici di Cdp di vigilare e prestare attenzione affinché le recente nomine sbilanciate sul versante francese non mettano a repentaglio il capoluogo lombardo e l'indotto finanziario. «Il processo di integrazione di Borsa italiana nel gruppo Euronext può rappresentare una grande opportunità per Milano e per tutto il Paese», ha scritto il sindaco, «ma solo a condizione che alla nostra Borsa sia assicurata quell'autonomia che le ha consentito di diventare un importante fattore di sviluppo per il comparto della finanza in questi ultimi anni». Avere una Borsa forte e dotata di adeguata autonomia, ha proseguito Sala, «è un elemento indispensabile per la ripartenza e lo sviluppo futuro del Paese. I primi segnali di queste settimane mi fanno però dubitare che si stia andando nella corretta direzione». Il riferimento è ai tagli e alla riorganizzazione. «Non vorrei infatti assistere a processi di razionalizzazione che portino a tagli di posti di lavoro e penso che la guida almeno delle realtà citate dovrebbe essere affidata a manager basati nella nostra città», ha arguito. «La necessaria trasparenza della governance su questo bene pubblico d'importanza strategica rappresenta un elemento essenziale che dovrebbe essere esplicitato in documenti scritti e non in semplici dichiarazioni di principio». Ci siamo dilungati sulle frasi del sindaco e ce ne scusiamo. Ma stavolta vale la pena e chiarisce la pochezza politica di tale intervento. Sala è stato zitto fino ad oggi. Per mesi si è discusso in Parlamento e tra le fila del Copasir dei rischi di una tale integrazione. C'è una relazione firmata all'unanimità dai membri del comitato parlamentare per la sicurezza che lancia l'allarme. È stato firmato più di un anno fa. Lo stesso testo segnalava scarsa trasparenza nelle motivazioni con cui sono state rigettate le altre offerte, quella svizzera e quella tedesca. Abbiamo invece avuto un ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che era più pro francese dei suoi colleghi parigini. Non solo. Il 15 maggio sono stati nominati i vertici. Al di là di presidente e ad il consiglio parla fortemente francese. Si fa sentire l'ingresso del ceo di Euronext Stéphane Boujnah, insieme con l'attuale cfo della Borsa paneuropea. Per Elite, invece, il programma di Borsa italiana per la formazione e il tutoring delle imprese, quindi a stretto contatto con le nostre realtà industriali, il nuovo presidente sarà Anthony Attia, responsabile mercati di Euronext e macroniano di ferro. Come amministratore delegato viene confermata Marta Testi. Altri consiglieri sono Ghislain Bardon, manager di Euronext, Orla O'Gorman della federata irlandese, quindi Luca Lo Piccolo per Cdp (già presente e riconfermato) e Tommaso Paoli. Anche in Monte titoli arriva come presidente un francese. È Pierre Davoust, già nel board della capogruppo. Di fronte a tutte le bandiere d'Oltralpe che ha detto Sala due settimane fa? Nulla. E prima quando anche i ciechi potevano vedere il cammino imboccato? Nulla. E prima ancora quando il Copasir lanciava l'allarme? Ovviamente, nulla. Se veramente il rischio lo vede ora, meglio che non torni a fare il sindaco. Non lo merita. Se finge di accorgersene ora per fare campagna elettorale e intanto ha lasciato correre perché c'era un governo amico, ancora peggio. Ha preso in giro i concittadini.
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