2020-02-07
Il sindaco di Cremona fa dietrofront
«La Verità» denuncia la brochure che invita ad avere meno figli in nome dell'ambiente e Gianluca Galimberti (Pd) si scusa. Ma non è stata una svista: è la politica mondiale della sinistra. Dal canto suo Fondazione Cariplo fa sapere di avere appreso «con stupore la notizia della pubblicazione di un opuscolo che aveva tra gli obiettivi una campagna di sensibilizzazione su tematiche ambientali e che tra i suggerimenti per mitigare i cambiamenti climatici propone alcuni comportamenti individuali tra cui anche quello di fare meno figli; chiarisce che l'opuscolo in questione è stata un'azione messa in atto da soggetti terzi rispetto alla Fondazione». Viene spacciata come una clamorosa gaffe del Comune di Cremona, ma forse non lo è. L'amministrazione municipale della cittadina lombarda ha partecipato alla diffusione di un volantino politicamente correttissimo in materia ecologica, in cui sono state espressamente indicate «quattro azioni individuali più efficaci per mitigare i cambiamenti climatici». Due «meno» e due «no» elencati in quest'ordine: «meno carne rossa, meno figli, no auto, no aereo». Sì, avete letto bene: «meno figli». Inevitabile la polemica, considerando l'inverno demografico che sta vivendo il nostro Paese e il bilancio passivo che da anni fa ormai registrare più morti che nati. Al sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, non è rimasto che scusarsi, imputando il tutto a un errore, a una svista. In questo caso, però, la toppa si è dimostrata ancora peggiore del buco.L'idea di ridurre la natalità per questioni ecologiche è figlia di una precisa impostazione ideologica oggi totalmente sposata dalla sinistra a livello mondiale, quella sinistra che si è riscoperta, tra le altre cose, anche neomalthusiana, compiendo definitivamente la trasformazione in partito radicale di massa che Augusto Del Noce aveva profetizzato negli anni Settanta. Non si tratta di un errore o di una svista.Basta ascoltare, per esempio, quello che afferma Alexandria Ocasio-Cortez, stella nascente del Partito democratico americano e neoeletta al Congresso. Secondo la deputata progressista, la lotta contro le emissioni di CO2 deve passare anche dalla limitazione della natalità. È un'idea che sta entrando a pieno titolo nel «Green new deal» e che si sta diffondendo a macchia d'olio negli ambienti ecologisti. Lisa Hymas, tanto per fare un esempio, una delle fondatrici delle Ginks, donne che scelgono di non avere figli per ragioni ambientali, ha dichiarato che la contraccezione costa cinque volte meno dei metodi convenzionali per lottare contro il cambiamento climatico. Da qui la sua conclusione resa pubblica durante un'intervista alla rete televisiva TV5 Monde: «Bisognerebbe riflettere di più prima di intraprendere una maternità. Si tratta di una scelta che va al di là di un bisogno personale ed egoista, e che deve tenere conto dell'interesse di tutti». Ci si mette anche il mondo della scienza. La prestigiosa Università svedese di Lund ha pubblicato uno studio, reperibile sulla rivista scientifica Environmental Research Letters, in cui ha indicato quattro rimedi contro le emissioni di CO2 : riduzione dell'uso di carne rossa, della natalità, dell'uso di auto e aereo. Guarda caso proprio le quattro soluzioni prospettate dal volantino del sindaco di Cremona e poi frettolosamente archiviate come «sciocchezze». Quando la sinistra getta la maschera e mostra il suo vero volto, spesso deve correre ai ripari per tornare a nasconderlo.L'Università di Lund dà alcuni numeri interessanti per fare un ragionamento. Occorre partire dalla considerazione che gli accordi di Parigi prevedono che entro il 2050 le emissioni di carbonio debbano scendere a 2 tonnellate di CO2 per persona. Ora, secondo gli scienziati svedesi, un figlio produce 58,6 tonnellate di CO2 in un anno. Quindi, bisognerebbe limitare i danni. Un'automobile produce 2,4 tonnellate di CO2, volare 285 grammi di CO2 a passeggero per ogni chilometro percorso, considerando una media di 88 persone a volo. Questo significherebbe che un volo intercontinentale produce circa 1,6 tonnellate di CO2. L'abitudine di consumare carne rossa produrrebbe una media di 820 chilogrammi di CO2 all'anno. Quindi, anche in questi casi bisognerebbe ridurre i danni. Ma andando avanti di questo passo dovremmo porre limiti a ogni attività umana. Si è calcolato, per esempio, che una partita di calcio emette 820 tonnellate di CO2. Persino una semplice mail produce anidride carbonica, circa 19 grammi di CO2. Anche un impiegato produce, in media, oltre 13 tonnellate di anidride carbonica all'anno. Bene, e allora quale sarebbe la soluzione? Diventare tutti vegani, camminare a piedi, non volare e non fare più figli? Dal canto suo Fondazione Cariplo fa sapere di avere appreso «con stupore la notizia della pubblicazione, a Cremona, di un opuscolo che aveva tra gli obiettivi una campagna di sensibilizzazione su tematiche ambientali e che tra i suggerimenti per mitigare i cambiamenti climatici propone alcuni comportamenti individuali tra cui anche quello di fare meno figli; chiarisce che l'opuscolo in questione è stata un'azione messa in atto da soggetti terzi rispetto alla Fondazione, nell'ambito però di un progetto molto ampio da essa finanziato. Progetto che, vale la pena di ribadirlo, ha dimostrato il suo valore con numerose attività ben realizzate sul territorio, tra cui la promozione della filiera corta e del cibo sostenibile. Ciononostante la pubblicazione dell'opuscolo con questo tipo di contenuti mostra una grande superficialità nel trattare l'argomento demografico e chiediamo di ritirare la pubblicazione, così come ha già fatto il Sindaco di Cremona, che ha anticipato la nostra richiesta. Riteniamo che la complessità degli impatti del cambiamento climatico debba essere comunicata diversamente e confidiamo nel fatto che si sia trattato di una grave svista».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)