2019-12-05
Il sindaco di Bibbiano resta indagato ma il Pd finge che l’abbiano assolto
La Cassazione revoca l'obbligo di dimora ad Andrea Carletti, protagonista di «Angeli e demoni». Su di lui pendono ancora accuse pesanti, ma Renzi, Zingaretti e soci cantano vittoria e continuano a raccontare bugie.Parla il deputato di Fdi Giovanni Donzelli: «Troppe lungaggini sulla commissione, temo pressioni dal territorio»Lo speciale contiene due articoliForse è davvero meglio che Partito democratico e degni compari di Bibbiano non parlino, come per lo più hanno fatto fino all'altro giorno. Perché ogni volta che aprono bocca sull'argomento non fanno altro che spargere bugie e produrre mistificazioni. Da ieri mattina i baldanzosi progressisti sono in festa grande poiché la Corte di cassazione ha revocato una misura cautelare ad Andrea Carletti, sindaco pd di Bibbiano, uno degli uomini simbolo dell'inchiesta «Angeli e demoni» sugli affidi illeciti. Uno dei primi a commentare è stato Matteo Renzi: «Vi ricordate la storia di Bibbiano?», ha scritto su Facebook. «L'attacco violento di Lega e 5 Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan “Parlateci di Bibbiano?". Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco NON doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. Ricorderete come l'arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha più a cuore i sondaggi che la verità. La giustizia è una cosa seria. Lasciarla in mano ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel sindaco».A ruota sono intervenuti tutti i più solerti democratici: Emanuele Fiano, Dario Franceschini, Alessia Morani... Tutti felici di dichiarare, tutti con lo champagne in mano pronto da stappare. Il più duro è stato il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica», ha detto. «Oggi c'è una altra domanda Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? La giustizia sta facendo chiarezza e ha tutto il nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!». Sinceramente, non si capisce che cosa abbiano da gioire gli esponenti del Pd e di Italia Viva. Vediamo di fare un po' di chiarezza. Andrea Carletti non è stato assolto, anzi è ancora indagato per reati piuttosto gravi quali abuso di ufficio e falso. Non a caso i suoi legali, l'avvocato Giovanni Tarquini e il professor Vittorio Manes, esprimono «soddisfazione per la revoca di una misura cautelare ingiusta», ma precisano che «ora occorre lavorare per ottenere il riconoscimento dell'estraneità di Carletti dai reati altrettanto ingiustamente contestati». Carletti era stato arrestato in giugno ed è finito ai domiciliari. Mesi dopo, il tribunale del riesame ha deciso di revocare gli arresti e dare al sindaco (nel frattempo sospeso dal prefetto di Reggio Emilia e autosospeso dal Pd) l'obbligo di dimora nel Comune di Albinea (Re). Già con la revoca dei domiciliari Carletti avrebbe potuto riprendere a fare il sindaco, come ha precisato ieri il prefetto reggiano. Ma avrebbe dovuto lavorare a distanza, non potendo mettere piede a Bibbiano. Ora invece, caduta anche l'ultima misura cautelare, può ritornare all'opera. Resta che sul suo capo pendono accuse non lievi, sulle quali la Cassazione non si è espressa, anche perché il ricorso degli avvocati non verteva sul merito dei reati, ma solo sulla misura cautelare. Una misura che, in ogni caso, sarebbe comunque scaduta fra una decina di giorni e non sarebbe stata rinnovata. Non è finita. Renzi, Franceschini e altri sostengono che la Cassazione abbia «detto che quel sindaco non doveva essere arrestato». Ma davvero? E dove lo ha detto? Il Pd ha già potuto leggere le motivazioni della Corte? Sarebbe interessante saperlo. In ogni caso, cambia poco. Un conto è contestare l'arresto, un altro è sentenziare che qualcuno non ha commesso reati. Volete un esempio? Anche a Claudio Foti, il guru di Hansel e Gretel, sono stati revocati gli arresti domiciliari, e il suo avvocato subito cantò vittoria. Poi, quando uscirono le motivazioni della decisione, si capì che in realtà la Corte esprimeva un parere durissimo nei confronti del terapeuta torinese. Il punto è che il Pd, da quando l'inchiesta «Angeli e demoni» è esplosa, passa il tempo a cercare di silenziare la vicenda. La decisione della Cassazione è solo l'ultima scusa per provare a insabbiare tutto, e a far passare Bibbiano per «un raffreddore», come lo ha definito la commissione tecnica d'inchiesta istituita dalla Regione Emilia Romagna. Peccato che questa brutta storia tutto sia tranne un malanno passeggero. Il sindaco di Bibbiano è accusato di aver concesso in uso esclusivo ad Hansel e Gretel il centro La Cura di Bibbiano, dove si effettuavano terapie sui minorenni con costi anche piuttosto elevati per le casse pubbliche. Carletti ora si mostra commosso: «È un importante passo verso la verità. Sono felice, è finito un incubo», dice. Gli auguriamo che sia così, ma fino a che non ci sarà un processo e fino a che non sarà assolto dai reati di cui viene accusato, l'incubo continua. Soprattutto, nell'incubo hanno vissuto le famiglie a cui sono stati ingiustamente tolti i bambini da un sistema che Carletti e altri esponenti del Pd hanno sostenuto e sponsorizzato per anni. L'esistenza di questo sistema è dimostrata da intercettazioni, da pagine e pagine di ordinanze, persino dalle confessioni degli assistenti sociali che hanno ammesso di aver falsificato le loro relazioni per via delle pressioni subite dai loro capi bibbianesi, tra cui Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli. Persone che il sindaco conosceva bene, e con cui aveva ottimi rapporti. Sul piano della responsabilità politica, non possono esserci dubbi riguardo al ruolo del Pd bibbianese, reggiano ed emiliano. Sul piano giudiziario è ancora tutto da vedere. Zingaretti e Renzi vogliono festeggiare? Non ne hanno motivo, ma facciano pure, se non se ne vergognano. In fondo una gioia illusoria è comunque meglio dell'infinita tristezza in cui ogni giorno sono costretti a galleggiare. Francesco Borgonovo<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-sindaco-di-bibbiano-resta-indagato-ma-il-pd-finge-che-labbiano-assolto-2641517729.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-politica-cerca-di-insabbiare-la-verita-sul-forteto" data-post-id="2641517729" data-published-at="1760453103" data-use-pagination="False"> «La politica cerca di insabbiare la verità sul Forteto» La parabola del Forteto, la comunità per minori disagiati di Vicchio del Mugello, in provincia di Firenze, al centro di una vicenda di maltrattamenti e abusi, potrebbe essere finalmente giunta alla sua conclusione. Sempre che la politica, che per anni ha protetto i mostri, non si metta ancora in mezzo facendo ostruzione. Mentre il guru Rodolfo Fiesoli è stato da poco condannato in via definitiva a 14 anni e 10 mesi di carcere, è notizia recente che il commissario straordinario del Forteto, Jacopo Marzetti, ha messo in vendita alcuni immobili della cooperativa. «Si tratta di una scelta oculata, l'ultima carta per voltare pagina e provare a rendere la cooperativa un centro di produzione agricolo e caseario, togliendolo dalle mani dei membri della setta», ha commentato il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, già vicepresidente della commissione regionale d'inchiesta sui fatti del Forteto. Che tuttavia non ha nascosto qualche timore. Quali sono i suoi dubbi, Donzelli? «Il mandato del commissario scade a fine anno e dovrebbe essere rinnovato, ma ancora non se ne sa nulla. Rinnovarlo senza indugi è essenziale per cacciare definitivamente i sodali di Fiesoli e per salvare l'attività economica del Forteto liberandola dalla setta. Ricordiamoci che nella struttura ci sono ancora i fedelissimi di Fiesoli, gente che ha difeso il guru fino all'ultimo». E i minori? Anche loro sono ancora ospitati nella comunità degli orrori? «Minorenni non credo, ci sono sicuramente dei disabili e persone in disagio sociale. Persone che lavorano nella cooperativa e che spesso si ritrovano ad avere come superiori i membri della setta, con il paradosso che le vittime si trovano ancora a dipendere dagli aguzzini». Una situazione assurda. Confermare il commissario sembrerebbe il minimo. «Ci auguriamo che la maggioranza di governo abbia ben chiara la strada da seguire. Da questa scelta e dalla conduzione della commissione parlamentare d'inchiesta capiremo davvero chi sta dalla parte delle vittime e chi strizza l'occhio agli amici di Fiesoli». Per scrivere la parola fine su questa storia sarebbe importante che entrasse in funzione la commissione parlamentare. Quanto ci vorrà, ancora? «La convocazione era fissata per martedì 3 dicembre, ma all'ultimo momento è giunta la notizia del nuovo rinvio. Ora è stata riconvocata per il prossimo 19 dicembre, alle ore 9. Si tratta del terzo slittamento». Solite lungaggini all'italiana o c'è di più? «Sicuramente c'è anche un'incapacità politica di Pd e M5s di mettersi d'accordo sui ruoli. Siccome litigano su tutto, ovviamente litigano anche su questo, su chi fa il presidente e chi no. C'è anche questo aspetto piccolo e meschino, senza dubbio. Ma credo che ci sia anche la volontà del Pd di parlarne il meno possibile, a voler essere buoni. Ricordiamoci che nella scorsa legislatura il Pd votò contro il commissariamento». Insomma, il ritardo potrebbe non essere casuale. «Non vorremmo che ci fossero pressioni dal territorio per allungare i tempi. Del resto è evidente che se si smantella la setta viene fuori la verità, emergono le coperture economiche, politiche, giornalistiche…». Se non altro nessuno ha più il coraggio di difendere Fiesoli apertamente, come accadeva fino a poco tempo fa. «La copertura ideologia è del tutto venuta meno, ma non si ha comunque il coraggio di andare fino in fondo. È scomodo ammettere i propri errori, le proprie omissioni, le proprie inefficienze. Per non dire altro». Se il Pd dimostra di avere la coscienza sporca, come si stanno comportando i grillini? «Sono la mia più grande delusione. Io sono spesso in disaccordo con loro, mi oppongo al reddito di cittadinanza, per esempio, ma credevo che almeno fossero persone slegate dai sistemi di potere. Insomma, persone libere: incapaci, ma liberi. E invece su questa vicenda si stanno dimostrando più vicini al Pd che alle vittime. Hanno preso i voti su questo e adesso stanno in silenzio». Adriano Scianca
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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