2023-04-06
Il senso del dovere dell’ex premier? L’arresto del marito
Nicola Sturgeon e Peter Murrell (Ansa)
Il «coraggioso» addio della Sturgeon al governo scozzese legato al coniuge che avrebbe prosciugato le casse del partito.Pensavo fosse amore, invece eran manette: è stato arrestato ieri mattina Peter Murrell, 58 anni, il marito di Nicola Sturgeon, 52, dimessasi lo scorso 16 febbraio dall’incarico di primo ministro della Scozia e da leader del Snp, il Partito nazionale scozzese. L’arresto di Murrell, che si era dimesso il mese scorso da amministratore delegato del partito, incarico che aveva ricoperto dal 1999, è legato proprio al suo ruolo politico: è sospettato della scomparsa di circa 600.000 sterline donate dai militanti per finanziare l’Snp e di averne intascate circa 100.000 sotto forma di un prestito non dichiarato. La notizia, ovviamente, non può che essere messa in relazione con le recenti dimissioni della Sturgeon, che erano state commentate da molti frettolosi osservatori come una specie di atto eroico, anche in seguito alle motivazioni espresse dalla ex premier. «Sono stata Nicola Sturgeon la politica per tutta la vita», aveva frignato la Sturgeon, «ora voglio dedicare un po’ di tempo a Nicola Sturgeon la persona, l’essere umano. Mi dimetto per il senso del dovere e del grande amore che ho per il mio partito e per il mio Paese. Sono un essere umano oltre che un politico. Questi incarichi sono un privilegio, ma sono anche giustamente difficili. Sono stanca», aveva aggiunto la ex premier, «la brutalità della politica moderna chiede il suo tributo».Numerosi erano stati i commenti sul coraggio della Sturgeon, sulla «disumanità della politica», e via glorificando. Peccato che qui, fatta salva ovviamente la presunzione di innocenza per Peter Murrell, di brutale c’è solo il modo in cui il marito della Sturgeon avrebbe, secondo gli inquirenti scozzesi, prosciugato le casse del suo partito, appropriandosi delle donazioni dei militanti. Da film d’azione la dinamica dell’arresto di Murrell: come ha raccontato la Bbc, dieci agenti in uniforme hanno presidiato l’abitazione della coppia, a Glasgow, che è stata oggetto di perquisizione, mentre sei veicoli della polizia hanno circondato la sede del partito a Edimburgo, pure perquisita. «Chiaramente», ha detto all’emittente britannica una fonte anonima del partito, «non sarebbe appropriato commentare alcuna indagine della polizia in diretta, ma l’Snp ha collaborato pienamente a questa inchiesta e continuerà a farlo. Abbiamo ha concordato una revisione della governance e della trasparenza, che sarà portata avanti nelle prossime settimane».Altro che scelta di dedicarsi alla famiglia: è impossibile non pensare che le dimissioni improvvise della Sturgeon non siano legate all’inchiesta sul marito, dimessosi a sua volta dall’incarico che ricopriva nel partito, della quale evidentemente la coppia aveva avuto notizia.A quanto riporta l’Associated Press, la vice leader dei laburisti scozzesi, Jackie Baillie, la pensa così: non a caso ha dichiarato che l’arresto di Muller è «profondamente preoccupante» e ha invitato la Sturgeon e il suo successore, Humza Yousaf, attuale primo ministro della Scozia e leader del partito, a «spiegare con urgenza cosa sapevano e quando lo hanno saputo». Yousaf ha dichiarato di non aver avuto un ruolo nella gestione delle finanze del partito e ha promesso la massima trasparenza sotto la sua leadership. Il Partito nazionale scozzese ha recentemente registrato un crollo nei sondaggi di opinione, a causa della contrastata elezione per il successore della Sturgeon, e questo arresto è un’altra mazzata: «Di certo non ci fa bene», ha risposto Yousaf quando gli è stato chiesto se l’arresto di Murrell avrebbe danneggiato il partito. La gente si farà delle domande, ci saranno delle preoccupazioni. Anche i membri del nostro partito saranno preoccupati». Yousaf ha detto di non credere che l’inchiesta abbia causato le dimissioni della Sturgeon: «Le credo quando dice che era esausta», ha precisato il capo del governo, «Penso che chiunque l’abbia osservata nel corso della pandemia durante quei briefing quotidiani, giorno dopo giorno, possa capire quanto sia stato estenuante». Parole scontate, che non scalfiscono la convinzione che, al contrario, sia stata proprio l’inchiesta a causare l’addio della Sturgeon alla carica di primo ministro, e del resto anche suo marito si era dimesso negli stessi giorni dal ruolo di amministratore delegato del partito: stanco pure lui? La Sturgeon diventò premier nel 2014, dopo le dimissioni di Alex Salmond, che lasciò la guida di governo e di partito in seguito alla vittoria dei «no» (55,3%) al referendum sull’indipendenza della Scozia, un risultato che vide sconfitto l’Snp, tra le forze politiche schierate per il «sì» (44,7), e ha quindi governato il suo Paese per 9 anni consecutivi. La notizia dell’arresto del marito ha fatto rapidamente il giro del mondo, lasciando con l’amaro in bocca tutti quelli che avevano eletto la Sturgeon a paladina del politicamente corretto, la leader che aveva lasciato il potere per dedicarsi finalmente a sé stessa. Alla fine, probabilmente, trattavasi di mera questione di soldi spariti, inchieste giudiziarie e manette incombenti. Vatti a fidare…
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