2020-08-09
«Il premier ha mentito agli italiani. Non si scherza con la democrazia»
Massimiliano Romeo (Ansa)
Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo: «Le indicazioni del Cts sono state disattese. Il lockdown ha penalizzato il Sud, che poteva restare aperto. Ora rischiamo di vanificare tutti i sacrifici facendo entrare gli immigrati».Romeo che aria tira sul governo Conte?«Un'aria non da sonni tranquilli sia per quello che è venuto fuori dagli atti desecretati sia perché ha deciso di desecretarne solo una parte. Abbiamo notato che nel verbale del 7 marzosi parla di 3.577 pagine allegate, ma queste pagine non ci sono, noi abbiamo visto soltanto la sintesi. E questo è un elemento su cui abbiamo puntato fin dall'inizio: gli atti pubblici e tutti. Lo abbiamo ribadito anche giovedì in aula, quando il ministro Speranza ha detto che i verbali sarebbe stati consegnati alla fondazione Einaudi e che “non c'erano atti secretati". E invece ne mancano tanti. Devono uscire fuori ed essere consultabili da tutti i parlamentari. Intanto la Lega chiede dibattito in Aula il prima possibile, conflitto di attribuzioni di fronte alla Corte costituzionale e dimissioni del premier».Il capogruppo della Lega in senato, Massimiliano Romeo, vuole andare fino in fondo sui documenti redatti dal Comitato tecnico scientifico che chiedeva la chiusura di solo tre Regioni del Nord per l'emergenza Covid, anzi, in particolare di blindare Alzano e Nembro, mentre il premier Conte ignorò gli scienziati e preferì bloccare tutta l'Italia. Lei è stato il fautore dell'operazione trasparenza: sentiva puzza di bruciato?«Innanzitutto perché la cosa che ci ha colpito è stato il ricorso del governo al Consiglio di Stato dopo che la sentenza del Tar ha dato ragione ai cittadini che chiedevano gli atti. Perché un ricorso al Consiglio di Stato? Cosa nasconde il governo? A quel punto ci siamo mossi. E, ripeto, mancano ancora i verbali proprio sulle zone rosse».Tra interviste e conferenze, su questi verbali Conte ha detto bugie?«Sì, certo, si è contraddetto più volte. A giugno, alla pm che sta indagando, ha detto che il verbale del 3 marzo non lo aveva mai visto, ma in un'intervista di aprile aveva detto come erano andate le cose proprio partendo da quel verbale e, ancora, sul sito di Palazzo Chigi ci sono dichiarazioni ufficiali in cui sosteneva che il Cts aveva parlato di misure rigorose su Nembro il 3 marzo».Contraddizioni soltanto?«No, direi una gestione molto poco chiara della questione. Nel momento in cui non hai da nascondere nulla non puoi far sparire certi documenti, e poiché il momento era molto difficile sarebbe stato fondamentale il coinvolgimento dell'opposizione, per condividere e rendere consapevoli tutte le forze politiche che avrebbero potuto dare consigli. Lo spirito di tutto il centrodestra era questo ma il governo ha deciso di fare da solo e poi, anziché prendersi la responsabilità ha scaricato su Regioni ed enti locali».Insomma Conte non ha agito in scienza e coscienza ma di testa sua ovvero non c'erano le condizioni per un lockdown ma una gran voglia di pieni poteri?«Certo, questo per noi è l'elemento più grave che evidenzia la bugia detta al Parlamento e agli italiani. Ha detto che ricorreva ai poteri speciali e quindi ai dpcm perché metteva in atto le raccomandazioni del Cts. Invece le indicazioni degli scienziati sono state disattese, nessuna misura restrittiva per Nembro e Alzano, nessuna chiusura differenziata ma la decisione di chiudere l'Italia. Il Cts era una scusa per tirare fuori norme restrittive per gli italiani ed è questo l'elemento politico più forte su cui dovrà rispondere e su cui, dovrebbe rassegnare le dimissioni. In un Paese normale non si scherza con la sicurezza, la democrazia e la libertà. Sul caso giudiziario sarà la magistratura a fare il suo corso, ma il nodo politico è quello di essersi attribuito i pieni poteri per poi fare come voleva lui. Per questo solleveremo il conflitto di attribuzione di fronte alla Corte costituzionale».Però Palazzo Chigi dice a contraddirsi è stata la Lega che voleva prima tutto chiuso e poi tutto aperto?«No guardi, non ci nascondiamo. Noi non avevamo il supporto del Cts per capire, noi ci basavamo su quello che stava succedendo. Del resto abbiamo visto Sala che invitava a Milano, Zingaretti prendere l'aperitivo ai Navigli, ma soprattutto lo spot del Ministero della salute che diceva che il virus non era contagioso. Gli insulti ai governatori leghisti mentre loro negavano l'idea del contagio e poi attaccano la Lega? Certo quando abbiamo visto come la situazione peggiorava abbiamo chiesto misure più rigorose per evitare il dilagare del virus».Ma con il lockdown sono state salvate 600.000 persone.«Non c'è una controprova, da una parte il lockdown ha fermato il contagio e indubbiamente non si nega, ma ha anche creato una perdita di Pil in Italia elevatissima, penalizzando il Sud che, poteva restare aperto con le misure precauzionali di distanziamento che usiamo ed useremo ancora». Ora che cosa farà la Lega?«Noi siamo disponibili ad affrontare il dibattito parlamentare, subito, e vediamo cosa succede. Conte ha detto che verrà in Parlamento i primi settembre perché il 7 scade la proroga dell'emergenza, ma noi possiamo fare il dibattito parlamentare tranquillamente prima. Anche Renzi era favorevole, almeno così diceva».Intanto i giornali stranieri elogiano il modello italiano.«Meglio non crogiolarsi e guardare in faccia la realtà. Gestire un'epidemia come il Covid non era una cosa semplice ma è mancata l'umiltà e la capacità di coinvolgere tutti e si sono preferiti i poteri speciali non giustificati. Ora però, a proposito di contagi, rischiamo di vanificare tutto facendo entrare gli immigrati. Gli italiani sono increduli davanti a questa ideologia pro-accoglienza anche in un'emergenza sanitaria. Non facciamo arrivare i turisti però facciamo sbarcare le persone che poi fuggono dagli hotspot e non saranno mai rintracciati rischiando di diffondere il contagio. Altra contraddizione incredibile di questo governo».
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità